Le storie e i disegni che hanno accompagnato nonni e genitori possono essere rilette ai nostri figli e nipoti. Un’operazione ‘vintage’, nostalgica, che riscopre storie emozionanti e disegni raffinati. Lo stile inconfondibile degli anni ’60, narrativo e figurativo, per rispolverare la bellezza e la semplicità del Natale.
Le storie e i disegni che hanno accompagnato nonni e genitori possono essere rilette ai nostri figli e nipoti. Un’operazione ‘vintage’, nostalgica, che riscopre storie emozionanti e disegni raffinati. Lo stile inconfondibile degli anni ’60, narrativo e figurativo, per rispolverare la bellezza e la semplicità del Natale.
Le storie e i disegni che hanno accompagnato nonni e genitori possono essere rilette ai nostri figli e nipoti. Un’operazione ‘vintage’, nostalgica, che riscopre storie emozionanti e disegni raffinati. Lo stile inconfondibile degli anni ’60, narrativo e figurativo, per rispolverare la bellezza e la semplicità del Natale.
Gli altri titoli della "bibliotechina" natalizia:
Leggendo queste venticinque interviste, insieme alle precedenti cinquanta, si ha la percezione che la poesia, come un’araba fenice, abbia la capacità di sorgere, e di risorgere, nelle situazioni, nei tempi e nelle latitudini più diverse e incredibili. Può accadere che dalla assurda esperienza di Auschwitz, dopo la quale, secondo Adorno, non poteva più nascere poesia, nascano i versi straordinari di Todesfuge di Paul Celan; che i rigori del lungo inverno russo suscitino onde di grande poesia; che la guerra, e le sue tragedie, ispirino la poesia di Trakl o quella di Quasimodo; che la lotta di liberazione infiammi l’animo di Darwish; che gli amori e le passioni scaldino i cuori di Byron e della Sexton, della Barrett Browning come di Machado; che il dolore cupo si annidi nell’animo di Esenin come in quello della Rosselli; o che l’ironia e il sarcasmo muovano le pagine, diversissime, di Brecht o della Menicanti.
Incontri con:
Ingeborg Bachmann
Elizabeth Barrett Browning
Andrej Belyj
Bertolt Brecht
Iosif Brodskij
Emily Brontë
George Gordon Byron
Giorgio Caproni
Paul Celan
Velimir Chlebnikov
Mahmoud Darwish
Sergej Esenin
Nikolaj Gumilëv
Attila Jozsef
John Keats
Antonio Machado
Daria Menicanti
Boris Pasternak
Salvatore Quasimodo
Ghiannis Ritsos
Amelia Rosselli
Anne Sexton
Percy Bisshe Shelley
Georg Trakl
Walt Whitman
Francesco Spinelli nasce a Milano il 14 aprile 1853, da genitori di origine bergamasca. È ordinato sacerdote il 17 ottobre 1875 e nell'autunno di quell'anno si reca a Roma per il Giubileo. Nella basilica di Santa Maria Maggiore si prostra ai piedi della culla di Gesù Bambino: «Mi sono inginocchiato, piansi, pregai, e sognai uno stuolo di vergini che avrebbero adorato Gesù in Sacramento». Sogno, visione, intuizione? Per don Francesco l'incarnazione storica di Gesù continua con l'incarnazione quotidiana del Pane Eucaristico, quale presenza d'amore per tutti, da adorare e servire nei poveri. Il 15 dicembre 1882 fonda, insieme a Caterina Comensoli, l'Istituto delle Suore Adoratrici, a Bergamo. Preso infatti dalla passione per Dio e per gli uomini, egli dà vita a un Istituto, il cui scopo è «attingere l'amore più ardente dall'Eucaristia celebrata e adorata per riversarlo sui più poveri tra i fratelli». Egli per primo spende la sua vita in ginocchio davanti all'Eucarestia e davanti ai fratelli, in cui vede la presenza di Gesù da amare e servire con amore e compassione incondizionata. Il 4 marzo 1889, a causa di un dissesto finanziario, in cui involontariamente è coinvolto, viene licenziato dalla diocesi di Bergamo e accolto nel clero di Cremona dal grande cuore di mons. Geremia Bonomelli. A Rivolta d'Adda (CR) continua l'Istituto delle Suore Adoratrici. Lungo la sua vita, costellata di grandi prove, vive e insegna l'arte del perdono più smisurato, perché di fronte al nemico si può applicare solo «la vendetta di un infinito amore». Muore il 6 febbraio 1913 a Rivolta d'Adda. È beatificato da san Giovanni Paolo II il 21 giugno 1992 presso il Santuario B. V. Maria del Fonte in Caravaggio e canonizzato da papa Francesco il 14 ottobre 2018 in piazza San Pietro a Roma.
I Quaderni Francescani editi dall'Associazione Cardinal Peregrosso raccolgono gli Atti dei Convegni che si tengono con cadenza annuale a Pozzuolo Martesana nella chiesa di San Francesco. Santa Chiara, nel suo Testamento, accenna a scritti accompagnati da melodia che san Francesco aveva composto per le clarisse di San Damiano. L'indicazione di santa Chiara, confermata anche dalla autorevole testimonianza della Compilatio Assisiensis, ha avuto pieno riconoscimento con il rinvenimento della breve esortazione in volgare Audite poverelle: lauda riportata alla luce nel 1978 dal padre Giovanni Boccali e che viene studiata nel primo saggio. A Chiara e alle sue sorelle Francesco indica il cammino da percorrere per una esistenza vera e autentica, guidata dallo Spirito del Signore, e attenta alle necessità del prossimo. Il secondo saggio sposta l'attenzione su altri testi, tra cui la lettera di frate Elia scritta all'indomani della morte di Francesco o le biografie di Tommaso da Celano e di san Bonaventura: sono canti - commossi e affettuosi - di lode e di celebrazione delle virtù del Santo. Nella conclusione del suo scritto l'autore evoca anche il Cantico, le Lodi di Dio altissimo, la Regula non bullata e la Lettera ai fedeli, in cui è Francesco a lodare Dio, con rendimento di grazie per tutti i Suoi doni. Le Laudi in onore di Francesco presenti in Guittone d'Arezzo e Iacopone da Todi sono l'argomento del saggio successivo. Guittone, il primo a strutturare le sue poesie in un 'canzoniere' e probabile inventore della lauda, nel'unico componimento dedicato a Francesco, pur avvertendo i limiti della parola umana, si impegna a cogliere la grandezza cosmica del Santo. Francesco quindi è visto nella totale assimilazione a Cristo, attraverso le stimmate. Diversa la posizione di Iacopone nelle due laudi francescane. A Iacopone manca la francescana accettazione della comunione con tutte le creature. Ma l'uomo - pur nella sua nullità - può incontrare la Divinità perché Dio si è fatto uomo. In qualità di riformatore religioso, Francesco offre il modello di come sottrarre il mondo al maligno, mentre le stimmate sono l'immagine perfetta dell'unione con Cristo, della identificazione con il crocifisso. Due componimenti in onore di Francesco sono presenti nel Laudario di Cortona, oggetto di segnalazione nel quarto e ultimo saggio. Il Laudario di Cortona ha il pregio di avere una prima parte in cui oltre al testo c'è anche l'accompagnamento musicale. San Francesco è presentato solo a partire dalla conversione. Tra i momenti più significativi della sua vita si insiste soprattutto sulla fondazione dei tre ordini, sulle stimmate e sui miracoli. Le quattro relazioni si intrecciano quindi a formare l'immagine di un santo tutto compenetrato in Dio e, insieme, vicinissimo all'uomo.
La BIOGRAFIA UFFICIALE COME SANTO in versione tascabile e ridotta per ampia diffusione.
Ho cercato
in tutta la mia vita
di riconoscere negli infelici Cristo
e nei nemici
i cari di speciale amore.
Il romanzo si compone di tre racconti ambientati in epoche diverse e che hanno protagonista Kino, p. Eusebio Francesco Chini (1645-1711), missionario gesuita. Il primo ci fa conoscere il difficile ambientamento di Kino presso le tribù dei Pima (area tra l’Arizona e Stato messicano di Sonora). Nel secondo, ambientato nel 1945, p. Kino soccorre un nativo Pima che partecipò alla conquista di Iwo Jima. Il terzo ha per protagonisti due giovani messicani di Puebla, che nel 2011 diventano migrantes clandestini in balia dei trafficanti. A soccorrerli giungerà un cowboy di Tucson (Arizona) animato dallo spirito missionario che risulta assai simile a quello che contraddistinse Padre Kino.