Una lunga chiacchierata tra un prete e un giornalista, per capire meglio cosa "fa" e chi è, oggi, un ministro di Dio, alla luce delle significative trasformazioni che coinvolgono la vita cristiana.
Prefazione di Domenico Sigalini
Una riflessione sulla figura e i compiti del sacerdote assistente di Azione cattolica, che arriva proprio mentre si chiude l'anno sacerdotale e si apre il decennio che impegnerà la comunità ecclesiale italiana a ridisegnare il proprio impegno pastorale sul compito educativo.
Numerose generazioni hanno trovato nell'esperienza associativa dell'Ac il luogo in cui essere accompagnati nella formazione cristiana: oggi essa è chiamata a riscoprirsi come rete di radicamento del tessuto ecclesiale, perché la vitalità della comunità cristiana trovi spazio di circolazione e di rafforzamento.
Alla luce del Magistero, della riflessione teologica circa il ruolo del laicato e delle aggregazioni laicali, e del cammino dell'Ac, il testo vuole delineare la fisionomia dell'assistente come ministero di Chiesa nella trama delle relazioni ecclesiali ed associative.
Il volume è curato da don Antonio Mastantuono con la collaborazione del Collegio assistenti dell'Azione cattolica italiana, che riunisce tutti i sacerdoti assistenti nazionali dell'associazione.
La consapevolezza che, alla luce del mistero della creazione e della redenzione, la capacità di guardare il tempo e lo spazio si dilata, per noi laici rappresenta certamente una sfida. Riguardo all'organizzazione dell'esistenza e all'articolazione del tempo libero sta avanzando un modo di pensare che sbriciola le esperienze e tende a recidere il filo che ci permette di sentirci dentro una storia. Noi, proprio perché abbiamo una "casa", sappiamo dove mettere il nostro passato, che ci porta a ricordare il gesto di Fani e Acquaderni, e di tanti soci i quali, in anni difficili, hanno tenuto accesa la fiamma dell'associazione. Questa sfida culturale ci pone davanti alla straordinaria opportunità di tornare a dire, con parole nuove, che nel mistero dell'origine e della venuta del Signore i tempi della nostra vita si incrociano con quelli degli altri; che nasce e rinasce un nuovo popolo, si rigenera il senso di un'avventura condivisa, si riannoda il filo che impedisce al rosario della nostra esistenza di sgranarsi (L. Alici).
A chi crede in Cristo e vuole rendere ragione della speranza riposta in lui; a chi chiede di essere aiutato a riscoprire la bellezza del messaggio cristiano; a chi si sente lontano dalla fede, ma vuole dare un senso profondo e vero, senza inganni, alla propria vita: a tutti la chiesa annuncia che Gesù crocifisso è risorto; è lui la nostra ferma speranza; è lui l'unico Salvatore di tutti. Questa è la nostra fede; è la fede della Chiesa. Mi ami tu? vuole aiutare a riscoprire il valore, l'urgenza, le condizioni di possibilità e le modalità concrete per comunicare a tutti il Primo Annuncio della lieta notizia della salvezza.
A chi non poteva essere allora presente, narrano che il Vaticano II fu il primo Concilio raccontato al grande pubblico tramite la stampa: le cronache delle sedute, non più totalmente coperte dal segreto conciliare, erano rese note non solo dai documenti ecclesiastici ufficiali, ma anche dalle colonne dell'Avvenire d'Italia? Con queste parole, tratte dalla prefazione de Il Concilio davanti a noi, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) vuole narrare del Vaticano II, il Concilio che più di tutti ha rinnovato il volto della Chiesa, tanto che, `dopo il 1965, ascoltando la prima messa non in latino, uomini e donne del tempo si interrogarono con più coscienza sui cambiamenti radicali che, anche nella vita quotidiana della singola persona i lavori conciliari avevano significato`. La Fuci ha voluto `togliere la polvere` dai documenti conciliari, ritenuti così attuali, carichi di profezie, custodi delle radici dell'impegno cristiano nella società. Si è perciò deciso di studiare ed approfondire i testi grazie alla guida di `fratelli maggiori`, teologi e studiosi che hanno vissuto in prima persona i lavori conciliari; i lavori sui singoli decreti conciliari sono apparsi, a scadenza mensile, su `Ricerca`, la rivista di approfondimento della Fuci. Lumen Gentium, Gaudium et Spes, Dei Verbum sono solo alcuni dei titoli che racchiudono, in una lingua antica, la novità della Chiesa presente.
Che cosa è stato il Concilio? Che cosa è successo alla pastorale italiana in questi anni? Cosa fa l'Azione Cattolica, qual è il suo servizio? A quarant'anni dal Concilio Ecumenico Vaticano II, l'Azione Cattolica Italiana propone una rilettura dell'impegno di partecipazione dei laici per realizzarne la profezia in tutti gli ambiti della vita ecclesiale e sociale. L'interesse dei lavori conciliari verso il mondo afferma l'importanza e l'amore di una Chiesa che si prende cura della nostra ricerca, dei nostri desideri, della nostra domanda di pienezza attraverso il mistero, il dialogo e la condivisione. Vittorio Bachelet sosteneva: `Penso che dovremmo riflettere molto sulle parole di Papa Giovanni all'inizio del Concilio: `Ci sono quelli che vedono sempre che tutto va male, e invece noi pensiamo che ci siano tante cose valide, positive`. Noi dobbiamo tenerlo fermo questo atteggiamento di speranza, che ci consente di vincere anche queste ombre, di vincere anche questi rischi, di vincere il male con il bene. E questo vale anche nella vita della società. ? un impegno che dobbiamo riscoprire nella sua essenzialità cristiana`.
Come vivono concretamente i soci dell'Azione Cattolica la proposta di formazione offerta loro? Una domanda importante, per l'Associazione tutta, perché dalla risposta si può partire per rivedere e rilanciare il progetto di vita cristiana presentato dall'AC alle persone di età e condizioni diverse. Laici così presenta gli esiti della ricerca, affidata dall'Azione Cattolica all'Università Cattolica del Sacro Cuore e realizzata dal Dipartimento di Pedagogia, che ha permesso di delineare un quadro realistico e interessante di cosa accade, in molte parrocchie italiane, quando un progetto di formazione dei laici diventa realtà.