Crisostomo ha codificato in un linguaggio comprensibile alla mentalità culturale dell'epoca l'utilità dei valori della paideia anche per la cura dell'anima. Sulla base della paideia classica il presbitero antiocheno nel tardo IV secolo elabora un denso programma culturale, dal quale si evince la relazione tra identità umana e teologica del sacerdote. In un'epoca di profondi mutamenti, la sapientia veterum è una sorgente ancora fervida di un patrimonio culturale intramontabile e i valori perenni della sintesi tra ellenismo e cristianesimo conservano un'importante fonte cui attingere per affrontare le problematiche relative alla formazione del sacerdote nel post-moderno. Il "Dialogo" è un testo di alto valore artistico, letterario e spirituale. Esso contiene nell'articolato schema retorico gli elementi culturali ancora validi per la formazione etica, teologica e culturale del sacerdote. Esso costituisce inoltre un importante valore nel dialogo ecumenico, soprattutto con le tradizioni teologiche delle Chiese orientali.
Il presente studio propone una ricerca analitica sui "Sermoni de passione Domini" di Leone Magno, ponendo l'attenzione al commento del pontefice ai vangeli della passione letti nella Chiesa di Roma durante le liturgie della Settimana santa. La ricerca mette in luce quali siano i personaggi e quali gli avvenimenti a cui Leone attribuisce importanza nel commentare i vangeli della passione di Cristo. Attraverso tale ricerca entreremo in contatto con la teologia pasquale dell'autore e, grazie ad una lettura diacronica sia interna sia esterna al Sermonario stesso, presenteremo le evoluzioni del pensiero teologico del pontefice e rileveremo, inoltre, le sue eventuali dipendenze e originalità nei confronti degli autori a lui precedenti.
A fronte di un contesto culturale segnato da una evidente estraneità ed indifferenza alla visione antropologica della fede ed al suo sistema di valori, dinanzi anche all'afasia di una fede incapace di stabilire un dialogo critico con la post-modernità, il progetto si è assunto il compito di porre in relazione la fede e la cultura, intendendo favorire l'inculturazione dell'una e l'evangelizzazione dell'altra. Ciò nella convinzione di operare tanto a vantaggio della fede, la quale se non diventa cultura non può dirsi "pienamente accolta, interamente pensata e fedelmente vissuta", quanto in favore della maturazione della stessa cultura, che, se autenticamente umana, presenta sempre in sé un'apertura al mistero di Dio.
Il contesto sociale e culturale odierno conosce una riscoperta dell'etica e una rinnovata attenzione ai temi della coscienza e dei diritti. Nei più vari campi dell'agire dell'uomo è riscontrabile un grande interesse per il discorso morale e, nei dibattiti sull'istituzione familiare, sulle dinamiche sociali e sulle questioni relative alla bioetica, ci si chiede quali siano i parametri fondamentali che devono guidare le scelte umane. La capacità di dare una risposta in questi campi specifici dell'agire richiedeuna riflessione profonda sui principi che stanno alla base della moralità umana, che ne fornisca il vocabolario e i criteri. Il volume approfondisce fondamenti della moralità, passaggio sia ineludibile per ogni discorso etico applicato. A partire dall'esame del pensiero etico di John Mitchell Finnis, grazie all'analisi accurata e innovativa che egli svolge su questi temi, e al vivo dibattito che il suo pensiero ha suscitato presso gli studiosi.
Il lavoro giunge a formulare un’ipotesi di lettura della vita dell’impresa, che l’autore ha definito personalismo aziendale, innovativa e di grande interesse, come originale e di grande interesse è il percorso seguito, che inizia con il tentativo di comprendere chi è l’uomo oggi, si pone come fondamento le Sacre Scritture, si sviluppa lungo il patrimonio di conoscenza del magistero della Chiesa, tra cui numerose encicliche oltre la già menzionata Caritas in Veritate, si avvale di contributi selezionati di ricercatori di varie discipline, tra cui sociologi ed economisti, per procedere poi all’assemblaggio di approcci economico-aziendali diffusi [… ] quali la responsabilità sociale dell’impresa e la teoria dei portatori di interesse e la relazionalità, considerata ormai fattore critico della gestione aziendale. "Felicità e strategie d’impresa" è stata discussa come tesi di dottorato alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, Dipartimento di Storia della Teologia.