Bisogna imparare a guardare la liturgia attraverso il ritmo, il movimento, lo scam­bio, le interazioni, le relazioni, la mobilità dei simboli, la trasformazione delle singole identità, in una comunione di diversità che vibra, che si versa e che si espande, verso la vita eterna. Intesa in questo senso, la pro­fonda e autentica qua­lità relazionale che esiste tra i credenti in Cri­sto, si rende possibile e visibile anche attra­ver­so il mo­vimento armonico dei corpi che ce­le­brano il loro Signore. Cogliere i movimenti e le di­na­miche di una celebrazione, esaminan­do­­ne in particolare il movimento, ci rende ca­pa­ci di comprendere e gestire meglio la qua­lità relazionale che la liturgia esprime. Stu­dia­re il ritmo e le direzioni spaziali del corpo nel rito, ci aiuta a prendere coscien­za della finalità del rito stesso: la comunio­ne tra Dio e l’uma­ni­tà.
Giuliva Di Berardino laureata in Let­tere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Uni­ver­sità Antonianum di Roma, la Licenza pres­so l’Istituto di Liturgia Pastorale di Pa­do­va e il Dottorato in Teologia con specializzazione in Liturgia, nello stesso Istituto. Consacrata nel­l’Or­do Virginum della dio­ce­si di Verona, guida laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizza­zio­ne e all’accompagnamento spirituale. E’ an­che pedagogista del movi­men­to, inse­gnan­te di educazione al movimento e di re­li­gio­ne nella scuola pubblica. Insegna li­tur­­gia per laici nelle Scuole Vicariali della dio­cesi di Verona e nella Scuola di Spiritualità S. An­­tonio Dottore di Padova. Cura la rubrica “Ef­fatà” sul giornale online “Informazione cattolica”. Collabora inoltre con l’ufficio pel­le­gri­nag­gi della diocesi di Verona proponendo itinerari di spiritualità.
La grandiosa ouverture scelta, il Salmo 150, si erge come orizzonte interpretativo di tutta la questione “strumenti musicali e liturgia”. Vera perla preziosa di grande valore è poi il capitolo secondo, dove lo psal­te­rium iu­cun­dum costituisce un distillato della migliore eredità patristica sul tema, della quale Duri­ghello è grande conoscitore e appassionato. Tutta la seconda parte, infine, è un condensato di sapienza frutto di un lungo apprendistato alla scuola di tanti anni di insegnamento di mu­sicologia litur­gi­ca, di composizione di musica sacra e di prassi celebrativa vissuta sulla propria pel­le, oltre che sulle corde e sui flauti. I due ca­­pitoletti introduttivi della seconda parte offrono ancora un orizzonte di grande respiro nel comporre armonicamente Musica e Paro­la, Suono e Silenzio. E come non gu­stare an­co­ra quella sapienza evocata nelle ultime pa­gi­ne, dove viene esplicitata l’unica vera chiave interpretativa di ogni dibattito liturgico, cioè il ritmo del servizio che dovrebbe sempre bat­te­re il tempo di ogni canto e musica dei cri­stia­ni? Come parlare di strumenti musicali senza essere strumenti di servizio, di lode, di comu­nione? (don Giulio Osto, Prefazione)
Gianmartino Durighello, musicista, com­positore e insegnante di Conservatorio, collabora con l’Ufficio Liturgico Nazionale come docente al Coperlim. Insegna nelle Scuole di Musica per la Liturgia delle dio­cesi di Padova, Oppido Mamertina-Palmi e Venezia. Dal 2004 collabora come relatore a Celebriamo cantando, giornate di approfondimento promosse dalle Figlie della Chiesa, Roma, e con altre comunità e congregazioni religiose. Ha pubblicato testi di spiritualità liturgica e Lectio divina.
È destinato agli alunni (e docenti) del­­le Scuole e Istituti diocesani e par­roc­­chiali di mu­sica sacra. Utile anche ai di­rettori di cori e ai loro cantori più sen­­si­bili e preparati, com­presi gli alun­ni dei Con­servatori. È un’opera che non dovrebbe man­ca­­­re tra gli strumenti di con­sultazione e di ap­profondimento di tutti gli ani­ma­to­ri mu­­sicali della liturgia.
Animare musicalmente una celebrazione è una questione seria e impegnativa. Si tratta di dar vita sonora a un rito in maniera tale da contribuire a far emergere il senso del rito stesso. Per avere qualche probabilità di conseguire questo, è dunque indispensabile muoversi attraverso una programmazione articolata a vari livelli di preparazione e di competenza. Questo libro vuole contribuire a prospettare una ricognizione dellanno liturgico nella prospettiva della musicologia liturgica e dellanimazione musicale pratico-pastorale, con lintento di offrire ai responsabili e ai ministri musicali della celebrazione alcuni spunti di riflessione utili a orientare la progettazione remota e prossima di una regia musico-rituale sempre più aderente alla natura e alla logica di ciascun tempo liturgico, e a verificarne quindi a posteriori leffettiva riuscita liturgica sia in rapporto alla celebrazione in sé sia
nei confronti della propria, concreta assemblea celebrante.
LA STRUTTURA DEL SALMI E LE FORME VOCALI E MUSICALI NELLE VARIE SITUAZIONI LITURGICHE O DI PREGHIERA. SGUARDO STORICO E SUGGERIMENTI PER L ATTUALITA. L'opera e`una preziosa ed int eressante introduzione al salterio, la preghiera musicata per eccellenza. L'autore, dopo aver esaminato la forma e la struttura letteraria del salterio, volge lo sguardo sulla pratica dei salmi nella preghiera cristiana lungo i secoli. Egli mette poi in luce, a partire dal dettato della riforma liturgica, sia delle indicazioni per una puntuale celebrazione assembleare delle ore, sia delle stimolazioni per un rinnovato statuto della pieta popolare. Infine, avanza delle proposte utili per un'animazione il piu`possibile pertinente a
NOTE STORICO-LITURGICHE E RIFLESSIONI PASTORALI SUI CANTI DELLA MESSA E DELLA LITURGIA DELLE ORE. Con questo primo volume del noto liturgista e musicologo felice rainoldi ha inizio la pubblicazione di una collana destinata alla formazione professionale dei responsabili diocesani e parrocchiali del canto liturgico. Il volume offre una vasta rassegna delle formule cantate della liturgia, esaminate nella loro formazione storica e nella loro collocazione attuale. Si tratta di una rassegna originalissima, fino ad ora mai tentata, che e`premessa indispensabile per qualsiasi discorso sulla peculiarita del canto liturgico. E ' un libro base per la riqual ificazione del profilo della celebrazione in canto. E' un'opera che non dovrebbe mancare tra gli strumenti di consultazione e di approfondimento di tutti gli animatori musicali della liturgia.
una dispensa per gli studenti del co. Per. Li. M. (corso di perfezionamento liturgico musicale) istitutito dalla conferenza episcopale italiana nel 1994 e gestito dall ufficio liturgico nazionale. QUESTO LIBRO VUOLE ESSERE UN MODESTO CONTRIBUTO IN CAMPO LITURGICO PASTORALE PER DIRE QUALCOSA DI PENSATO E DI STIMOLANTE SUL SENSO E SULLE FINALITA DEL SEGNO MUSICALE NELLA LITURGIA E SULLA SUA CORRETTA UTILIZZAZIONE. L'INTENZIONE H QUELLA DI RIMETTERE IN CIRCOLAZIONE MOTIVAZIONI E INIZIATIVE PASTORALI PER UNA MIGLIORE ACCOGLIENZA E UNA PIU`EFFICACE EDUCAZIONE AL SEGNO MUSICALE, AFFINCHE ESSO DIVENTI DAVVERO UN ELEMENTO INTEGRANTE DI OGNI AZIONE LITURGICA, IN PARTICOLARE DEL RADUNO EUCARISTICO DOMENICALE DEI CRISTIANI. AE' TEMPO DI COLTIVARE CON SA PIENZA ED ARTE ANCHE QUESTA ESPRESSIONE DELLA NOSTRA VITA E DELLA NOSTRA FEDE. E' TEMPO S OPRATTUTTO DI CREARE LE CONDIZIONI PERCHI NEL CUORE E SULLE LABBRA DEI CRISTIANI RITORNI IL CANTO DEI REDENTI E CAMBI LO