La grandiosa ouverture scelta, il Salmo 150, si erge come orizzonte interpretativo di tutta la questione “strumenti musicali e liturgia”. Vera perla preziosa di grande valore è poi il capitolo secondo, dove lo psal­te­rium iu­cun­dum costituisce un distillato della migliore eredità patristica sul tema, della quale Duri­ghello è grande conoscitore e appassionato. Tutta la seconda parte, infine, è un condensato di sapienza frutto di un lungo apprendistato alla scuola di tanti anni di insegnamento di mu­sicologia litur­gi­ca, di composizione di musica sacra e di prassi celebrativa vissuta sulla propria pel­le, oltre che sulle corde e sui flauti. I due ca­­pitoletti introduttivi della seconda parte offrono ancora un orizzonte di grande respiro nel comporre armonicamente Musica e Paro­la, Suono e Silenzio. E come non gu­stare an­co­ra quella sapienza evocata nelle ultime pa­gi­ne, dove viene esplicitata l’unica vera chiave interpretativa di ogni dibattito liturgico, cioè il ritmo del servizio che dovrebbe sempre bat­te­re il tempo di ogni canto e musica dei cri­stia­ni? Come parlare di strumenti musicali senza essere strumenti di servizio, di lode, di comu­nione? (don Giulio Osto, Prefazione)
Gianmartino Durighello, musicista, com­positore e insegnante di Conservatorio, collabora con l’Ufficio Liturgico Nazionale come docente al Coperlim. Insegna nelle Scuole di Musica per la Liturgia delle dio­cesi di Padova, Oppido Mamertina-Palmi e Venezia. Dal 2004 collabora come relatore a Celebriamo cantando, giornate di approfondimento promosse dalle Figlie della Chiesa, Roma, e con altre comunità e congregazioni religiose. Ha pubblicato testi di spiritualità liturgica e Lectio divina.
È destinato agli alunni (e docenti) del­­le Scuole e Istituti diocesani e par­roc­­chiali di mu­sica sacra. Utile anche ai di­rettori di cori e ai loro cantori più sen­­si­bili e preparati, com­presi gli alun­ni dei Con­servatori. È un’opera che non dovrebbe man­ca­­­re tra gli strumenti di con­sultazione e di ap­profondimento di tutti gli ani­ma­to­ri mu­­sicali della liturgia.
Come quando copriamo col cemento un corso d'acqua e la sua forza trova lo sbocco per uscire verso la foce, così è cantare, per la sua originaria e universale bellezza. Una bellezza intrinseca che genera, alimenta e accoglie tutta la nostra vita. E quando Cristo, l'eterna bellezza, ci viene incontro, il canto trova nella dimensione rituale la forma e lo spazio che gli dà senso. Un senso che la stessa liturgia darà alla vita, perché verrà trasformata, trasfigurata, redenta dall'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
La musica e il canto liturgici sono un dono dello Spirito di Dio che spinge i credenti a celebrare le meraviglie compiute dal Signore con tutte le potenzialità del nostro essere umano.Questo volume cerca di mettere a fuoco il tema assai delicato della musica liturgica e dei canti da eseguire durante le celebrazioni. Dopo una prima parte di carattere storico, gli autori approfondiscono il significato della musica come linguaggio simbolico. Nella terza parte, la più estesa e densa di contenuti, vengono illustrati i vari soggetti che agiscono nella liturgia e i generi musicali connessi. In particolare si esamina la funzione del coro, degli strumenti e dell'assemblea, Infine, nella quarta parte, si avanzano alcune proposte pastorali, perché le assemblee liturgiche siano partecipate e animate anche sotto il profilo musicale: 'Che il popolo canti!'.
Destinatari
Indicato per i responsabili della pastorale liturgica in genere, ma specialmente utile agli animatori musicali, ai direttori di coro e ai musicisti-compositori.
Autore
Fulvio Rampazzo (1957), frate cappuccino, è docente di Liturgia presso l'Istituto Teologico Laurentianum di Venezia; Massimo Canova (1956), sacerdote, è direttore della Scuola diocesana di Musica per la liturgia, nonché del il coro della cattedrale di Padova. Gianmartino Durighello (1961), compositore e musicologo, è docente presso il conservatorio di Castelfranco Veneto (Treviso).