Il rapporto con il puro e l'impuro è un aspetto del monachesimo egiziano delle origini in gran parte trascurato dagli studiosi del tema. L'autore rilegge l'esperienza dei primi Padri del deserto da questo punto di vista, partendo cioè dall'assunto che la vita monastica costituisse in primo luogo un esercizio di perpetua purificazione del corpo e dell'anima da ciò che li contamina nella vita terrena. Il volume individua in questo concetto un ingranaggio fondamentale del pensiero monastico e, di conseguenza, del comportamento assunto dagli asceti verso se stessi, i propri fratelli e il resto della comunità.