Ogni edificio, provvisorio o meno, è frutto di un gesto culturale oltre che funzionale. È proprio dell’essere umano, infatti, modificare il mondo dato per renderlo rispondente ad esigenze materiali e spirituali, portando in presenza un sistema di significati e di valori. A seguito del sisma che nel 2012 ha colpito l’Emilia è stata avviata una riflessione sull’architettura provvisoria delle chiese, nella volontà di superare una visione utilitaristica del costruire temporaneo per collocarlo all’interno di un discorso culturale di modifica del territorio e di apporto di codici di significato.