Il Vicarius Urbis è a capo di un tribunale che esercita ampie funzioni di buon governo, nel quale operano il vicegerente, il segretario, il promotore fiscale, i luogotenenti, il camerlengo del clero, il custode delle sacre reliquie, i notai, il deputato per i monasteri e quello per i matrimoni, gli esaminatori del clero e altri ministri minori. Le competenze ad essi attribuite vengono descritte nel manoscritto settecentesco qui pubblicato, la cui particolarità è di essere una fonte rilevante per la storia della Curia vicariale e anche della comunità religiosa locale in età moderna. Si tratta di un testo normativo denso di informazioni sul tessuto urbano, che invita a ripensare al rapporto Chiesa-città a Roma.