Liturgia delle Ore, Ufficio divino, Breviario: sono tutte espressioni che si riferiscono alla stessa pratica, quella della preghiera quotidiana della chiesa, composta principalmente dalla recita dei salmi. Nonostante la percezione comune, non si tratta di una prerogativa del clero o dei monaci: il concilio Vaticano II ha voluto estendere la pratica della Liturgia delle Ore a tutta la comunità ecclesiale. Il liturgista e pastoralista francese concentra la propria riflessione sul mistero pasquale quale chiave per intendere il significato profondo di questa preghiera, con l'obiettivo di contribuire al suo rinnovamento. In questa sezione storica rintraccerà le origini antiche di questa pratica, fino alla riforma che ha conosciuto nel XX secolo. Poi si concentrerà sugli aspetti teologici e pratici, esaminando il perché, il chi, il quando, il come e il dove della Liturgia delle Ore. Non appena si collochi la preghiera oraria nel contesto del mistero pasquale, emergono nuove prospettive che offrono una vera e propria esperienza spirituale, integrata nella vita quotidiana. Si può così osare, con creatività, di rifondare la pratica della Liturgia delle Ore come fonte di rinnovamento per ogni battezzato che voglia vivere da discepolo di Cristo. Non una introduzione alla Liturgia delle Ore, ma uno studio accurato per rinnovarne il fondamento teologico e la pratica. «L'esperienza umana che facciamo nella Liturgia delle Ore nel corso di una giornata può essere vista come un'esperienza spirituale del mistero pasquale, nelle sue dimensioni di morte e risurrezione. Ecco la convinzione che sta alla base di questo libro».
Cosa significa "prendere la parola" nella comunità cristiana? Non solo nell'omelia, durante la messa, ma anche nelle celebrazioni "in attesa di un prete" (ADAP), animate da diaconi, religiosi e religiose, da laici e da laiche. E poi nelle altre liturgie, nella catechesi, nei gruppi di ascolto della Parola, nei diversi frangenti della vita di una parrocchia... In modo semplice ed estremamente concreto, i due autori, grazie alla loro competenza scientifica e alla loro esperienza nella pratica pastorale, cercano di offrire una risposta. Perché prendere la parola in ambito ecclesiale non è solo esporre una teologia o saper applicare una tecnica oratoria. È tentare di raggiungere il cuore di un'esperienza e di un servizio preziosi: è comunicare la fede, destarla, accompagnarla, intenderne gli interrogativi profondi, sanarne l'astrattezza o le debolezze, all'insegna di una spiritualità nutrita di sapienza e di audacia.
Se c'è un ambito che è oggetto di dibattiti e controversie nella Chiesa è la liturgia. C'è chi si schiera, a seconda della sensibilità, per "la Messa di sempre" e chi a favore della riforma del Vaticano II. Papa Francesco, lungi dal fare della liturgia un pomo della discordia, non perde occasione per mostrare quanto essa sia importante per la fede e l'unità. Proprio questo è lo spirito con cui scrive Chauvet. Pur prendendo atto dei cambiamenti nel rapporto della società contemporanea con il sacro, il rito e il celebrare, egli riprende passo dopo passo la struttura della liturgia eucaristica per spiegarne il senso profondo e la coerenza. Consapevole del fatto che in molti avvertono l'esistenza di un problema - la liturgia non attrae più i nostri contemporanei -, l'autorevole studioso indica la strada per uscire dall'impasse. L'obiettivo di Chauvet è semplice: tornare ai fondamenti. La liturgia, come la Chiesa, non esiste per se stessa, ma per alimentare la vita di fede. La liturgica, come la Chiesa, non esiste per se stessa, ma per alimentare la vita di fede. Chauvet non si dedica al "solito" libro sulla messa, ma si concentra sui "fondamentali": punta alla logica di funzionamento, ai criteri di fondo.
Sono sempre di più le persone che bussano oggi alle porte della Chiesa per chiedere il battesimo. Testimoniano la forza e l'audacia dello Spirito che continua ad agire, la sua capacità di rinnovare la Chiesa nel profondo. E rappresentano, d'altro canto, una sfida pastorale: come accompagnare concretamente i catecumeni adulti? Quali piste aprire per un autentico percorso catechistico e liturgico? Questa guida si rivolge a tutti gli operatori pastorali impegnati nel catecumenato - accompagnatori laici, diaconi, preti, collaboratori degli Uffici catechistici diocesani... - e a quanti intervengono, a diverso titolo e con diverse responsabilità, negli altri servizi pastorali. Il testo rappresenta uno strumento indispensabile per accompagnare ai sacramenti dell'iniziazione quanti per la prima volta, da adulti, si affacciano alla fede cristiana. Roland Lacroix offre non solo una ricca riflessione teologica, ma anche una serie di consigli concreti che provengono dall'esperienza pastorale. Un libro che collega la pastorale con la catechesi e la liturgia; mostra gli itinerari possibili e le tappe che li scandiscono (ma adattandoli alle singole persone); utilizza un linguaggio semplice, senza rinunciare ad affrontare gli snodi e gli interrogativi fondamentali; consente di rispondere alle diverse richieste che giungono alle parrocchie, sorretto da un robusto senso teologico e avendo una visione globale del percorso.
In nessun'altra situazione il dolore è totale come nel lutto: è un dolore biologico (il corpo soffre), psicologico (la personalità soffre), sociale (la società e il suo modo di essere soffre), familiare (soffriamo per il dolore degli altri) e spirituale (l'anima soffre). Nella perdita di un essere amato soffrono il passato, il presente e il futuro: tutta la vita, nel suo insieme, ne patisce - soprattutto l'avvenire. Lo squilibrio che la morte di un essere amato può arrivare a provocare è enorme. Il lutto modifica la struttura vitale di chi soffre, l'immagine che ha di sé, il modo di relazionarsi con gli altri e, in generale, il nucleo stesso della personalità. Quando accompagniamo chi sperimenta una sofferenza di tale portata, è facile non sentirsi in grado di raggiungerne il dolore. Ecco perché sono fondamentali guide come questa, in cui si raccolgono in modo preciso le conoscenze per capire il processo psico-emotivo che si vive nella perdita, le chiavi per riuscire a raggiungere il dolore di chi soffre egli strumenti per aiutare la persona sofferente perché realizzi una sana elaborazione del proprio lutto. Sarebbe doveroso conoscerle, nel tempo che viviamo. Questo lavoro che analizza l'esperienza del lutto è accessibile a quanti hanno perduto una persona cara, ma anche ai professionisti - della salute, della psicologia, del sociale, dell'educazione... - che incontrano chi soffre e vogliono rispondere alla sfida di creare processi di accompagnamento resiliente, non solo adattivo.
Questo libro affronta una questione che è sotto gli occhi di tutti: gli adulti - preti, genitori, catechisti, animatori - faticano a trasmettere la loro fede alle giovani generazioni. Agnès Charlemagne propone allora di aprire piste nuove, sentieri inediti. Si tratta di abbandonare concetti, definizioni, immagini e linguaggi che stanno diventando un inciampo e di accettare un dialogo franco, schietto, a 360 gradi, con ragazzi e giovani. Non per condurli dove abbiamo deciso in anticipo per noi, ma per vivere, disarmati e disarmanti, insieme a loro l'avventura del credere. Disposti a lasciarci spiazzare e stupire dalle loro scoperte, dalle loro esperienze di senso, dai loro racconti, dalla profondità delle loro domande. Questo libro è stato scritto a partire dall'esperienza di madre, animatrice giovanile, catechista, e da un numero impressionante di incontri e laboratori sulla fede, che hanno avuto come protagonisti ragazzi, adolescenti e giovani. Charlemagne ne ha fatto un'ottima guida per quegli adulti - siano essi genitori, nonni, educatori o catechisti - che vogliono cimentarsi con la trasmissione della fede ai più giovani. Introduzione di Adrien Candiard.
Introduzione di mons. Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi
Illustrazioni di Guézou
Edizione italiana a cura di Roberto Laurita
Una guida teorica e pratica, destinata non solo al clero, ma a tutti coloro che intervengono attivamente nelle celebrazioni e nella trasmissione della fede (lettori, catechisti, animatori…), per aiutarli a migliorare il proprio servizio.
Descrizione
Questa guida è destinata ai predicatori, ai preti, ai diaconi e ai seminaristi che devono parlare in pubblico, ma anche ai laici che hanno il compito di accompagnare liturgie della Parola ed esequie, battesimi e matrimoni… Sarà di aiuto anche ai lettori liturgici e a tutti i cristiani chiamati a prendere la parola davanti a un uditorio, piccolo o grande che sia.
Le attese sono immense e i carismi disuguali. La santità e le buone intenzioni, la volontà di trasmettere il messaggio della fede, le conoscenze bibliche o teologiche acquisite, da sole non bastano. In effetti, il tono di voce e il nostro linguaggio “non-verbale” possono attirare a Cristo e alla Chiesa, ma anche allontanare. Tutti, comunque, possono progredire, se sono disposti ad esercitarsi, seguendo un metodo e dei consigli adeguati.
Nato dalla pratica, il testo propone trenta esercizi per migliorare la comunicazione orale. L’obiettivo è chiaro: prepararsi più facilmente, acquisire sicurezza, avere una maggiore possibilità di toccare le menti e i cuori, e far crescere negli uditori il desiderio di ascoltare, di comprendere e di ricordare.
Tutti quanti vorremmo celebrare bene e fare esperienza di liturgie belle, sentite. Ma qual è il procedimento migliore da seguire? Questo libro offre una via percorribile per rafforzare la nostra fede, edificare la comunità cristiana e puntare in direzione di celebrazioni liturgiche radicate tanto nella nostra natura di esseri rituali quanto nel vangelo di Cristo. Riti corretti ci spiega perché una buona liturgia è importante, ci insegna come riconoscerla e come valutarla rispetto a una visione più ampia della fede cristiana. Thomas O'Loughlin - appassionato osservatore del culto, ma anche della vita - individua dieci princìpi cui ispirarsi per una celebrazione efficace: la liturgia deve essere vera, aperta, gioiosa, inclusiva, radicata nella comunità e atta a favorirne la partecipazione, basata sulla creazione, fedele al modello dell'incarnazione; deve altresì prestare attenzione agli emarginati ed evitare qualsiasi confusione. Le celebrazioni ben riuscite rafforzano la vita di fede, mentre le cattive celebrazioni la indeboliscono: ecco perché questa griglia di princìpi, concisa, senza aridi tecnicismi, promette di portare nuova linfa ad ogni comunità che celebra il suo Signore. Una guida all'"arte di celebrare" che ha molto da offrire sia alla riflessione personale (per sacerdoti, diaconi, ministri) sia alla riflessione condivisa (nei gruppi liturgici).
La celebrazione del sacramento della riconciliazione si colloca all’interno di un rapporto significativo con il Dio di Gesù Cristo.
Il desiderio di vivere un cammino di autentica riconciliazione non può ignorare, poi, l’importanza della durata, del tempo, del radicamento nella nostra esistenza di peccatori perdonati. Qui si possono individuare nuove piste, nuovi stili, oltre la celebrazione episodica frettolosa della penitenza individuale, con il suo ancoraggio allo schema tradizionale dei dieci comandamenti.
Questo sussidio vuole essere un tentativo in questo senso. O re alcune proposte concrete e diversificate per la celebrazione del perdono:
– celebrazioni comunitarie della penitenza;
– celebrazioni nella forma individuale, ma attraverso una proposta a -
data alla responsabilità del penitente;
– percorsi collegati all’iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi;
– percorsi penitenziali a tappe, in una sorta di progressione di celebrazioni e di preghiera personale che aiuta a vivere il tempo di Quaresima, accompagnandolo con gesti significativi.
È un sussidio per la liturgia feriale che mette a disposizione tutto quello che serve sia al Presidente sia al lettore. È un sussidio pratico perché alla sede consente di evitare il Messale e di inserire il ricordo del defunto nella preghiera dei fedeli. È ricco perché attinge a diverse tradizioni liturgiche e offre nuove composizioni. È originale, perché pensato per "colorare" con la Parola di Dio i riti d'ingresso, la liturgia della Parola e i riti di conclusione.
È un sussidio per la liturgia feriale che mette a disposizione tutto quello che serve sia al Presidente sia al lettore. È un sussidio pratico perché alla sede consente di evitare il Messale e di inserire il ricordo del defunto nella preghiera dei fedeli. È ricco perché attinge a diverse tradizioni liturgiche e offre nuove composizioni. È originale, perché pensato per "colorare" con la Parola di Dio i riti d'ingresso, la liturgia della Parola e i riti di conclusione.
Per molte comunità cristiane l’eucaristia dei giorni feriali costituisce ancor oggi il cuore della pietas. Questo sussidio, dedicato in particolare al tempo liturgico di Avvento e a quello di Natale, intende offrire alcuni testi affinché il carattere particolare di ogni giorno emerga con chiarezza, “colorato” dalla specifica Parola che risuona dall’ambone. E, nel fare ciò, il sussidio attinge a diverse tradizioni liturgiche, sapendo proporre anche – laddove necessario – nuove composizioni.
Sono testi di pertinenza tanto di colui che presiede la celebrazione, quanto del lettore o del commentatore liturgico: saluti e monizioni iniziali, formule per l’atto penitenziale, collette, introduzioni alle letture, preghiera dei fedeli, introduzioni al Padre nostro, orazioni dopo la comunione e proposte per la preghiera sul popolo per la benedizione finale (facoltativa).
Esistono già in commercio svariati sussidi per le messe feriali: alcuni sono messalini completi, altri si limitano alla preghiera dei fedeli. L’originalità e il pregio del presente volume consistono nel fatto che raccoglie tutto e solo ciò che serve per i riti d’ingresso, la liturgia della Parola e i riti di conclusione. Dunque per la sede e l’ambone.
Lo studio della Parola di Dio, accompagnato dalla preghiera, è indispensabile per una buona predicazione, in qualunque forma si debba svolgere il delicato compito dell'annuncio del vangelo. Questo sussidio, scandito sui testi biblici delle feste e solennità liturgiche, vuole esattamente contribuire a facilitare un'adeguata preparazione scientifica e spirituale, oltre che una profonda meditazione della Parola.
Testo pensato per coloro che hanno il nobile e faticoso compito dell'annuncio, perche' possano trovare riferimenti e spunti per creare l'omelia che commenta i testi liturgici, ma adatto anche ai laici per prepararsi alla celebrazione festiva.
A quarant'anni dalla conclusione del Vaticano II si accentua la discussione se il Concilio abbia segnato una discontinuita" nella tradizione della Chiesa cattolica o invece non rimanga nella "continuita", sia pure con alcune innovazioni. "
Commento alle letture festive dell'Anno C. Un contributo per la comprensione dei testi, lasciando a ciascuno la gioia di scandagliare nelle pieghe del testo per proporlo alla comunita orante. L'omelia e per i predicatori un ministero piacevole e difficile, per i fedeli un appuntamento abituale, per altri ancora un curioso oggetto di indagine. L'omelia ha una sostanzialita che viene, oltre che dal contenuto biblico, da fattori quali il linguaggio, la chiarezza, l'espressione e il tono della voce, la gestualita, la coerenza di vita del predicatore, la sua capacita di coinvolgere l'uditorio. Il libro e un commento alle letture festive dell'Anno C e offre a tutti la gioia di analizzare il testo per poi proporlo alla comunita.
Un nuovo sussidio elegante che riporta al completo i testi, le letture e le monizioni.
Aggiornato sulla terza edizione (2002) del Missale Romanum e con la nuova traduzione del Lezionario.
Dalla quarta di copertina:
Perché questo sussidio
L'esperienza di regia liturgica del Triduo, mi ha portato pian piano a 'costruire' piccoli 'libelli/sacramentari' solo per i grandi riti del Triduo, soprattutto per la Veglia per non costringere presidente e ministranti a dover usare più libri liturgici (Messale e Rito del Battesimo) e per permettere al commentatore, al direttore del coro, all'organista e all'animatore dell'assemblea di seguire passo passo la celebrazione.
Spesso non si ha il tempo o non si è in grado di preparare commenti per le celebrazioni più importanti dell'anno. Qui si trova materiale utile, al punto giusto, o se si vogliono invece comporre propri commenti, qui si trova una traccia degli interventi utili.
Questo libro è pensato per le piccole o medie comunità che non dispongono di parecchi ministri o 'cerimonieri'. Diventa uno strumento utile per chi deve preparare il Triduo pasquale scegliendo le diverse possibilità di adattamento.
Infine può essere usato nella Veglia stessa da parte di presidenti che hanno difficoltà a passare da un libro liturgico all'altro o si incagliano nella non chiarezza delle rubriche sulla scelta delle diverse possibilità di liturgia battesimale. Per i presidenti più preparati questo sussidio offre una traccia per i loro interventi e monizioni. Dove interviene il presidente ho accuratamente omesso di far intervenire anche il commentatore. Dove il presidente-moderatore dell'assemblea svolge il suo ufficio non è corretto che intervenga anche un altro ministro.
Particolare attenzione nella regia celebrativa è da prestare al canto. Per questo si è voluto dare suggerimenti particolareggiati nella seconda parte di questa introduzione. (Daniele Piazzi)
Raccolta di preghiere, letture, omelie, sulla Madonna.
il libro e`una esperienza-testimonianza offerta agli operatori pastorali perche`ne tengano conto nel riflettere sul senso cristiano della morte in situazioni personali concrete.