Quanto è profondo il legame tra il cristianesimo e la nascita e lo sviluppo della società occidentale? È il tema al centro di questo testo di Christopher Dawson, uno dei maggiori storici del dopoguerra. L'autore descrive il cammino della civiltà europea dalla caduta dell'Impero romano alla crisi del XIV secolo, individuando nella presenza della Chiesa, nella sua componente culturale, ma soprattutto in quanto presenza di luoghi di vita diversa nel mondo, l'elemento che agendo nella realtà fu capace di trasformarla e di porre i fondamenti di una civiltà che ha segnato in maniera indelebile il Vecchio Continente. Il rapporto con i barbari, il legame con la tradizione bizantina e con le civiltà dei popoli nordici, la tensione continua alle riforme che ha segnato la vita della Chiesa, sono le tappe descritte da Dawson, la cui lettura del Medioevo cristiano come adolescenza della civiltà occidentale risulta ancora oggi di estrema attualità.
Roma, inizio del XII secolo. La vicenda è quella della lotta che culmina nella contemporanea elezione di papa Anacleto II, della ricca e potente famiglia romana dei Pierleoni, di origine ebraica, e di Innocenzo II. Tema di fondo del romanzo è il rapporto della Chiesa con lo scorrere della storia e del potere terreno. Ricca di invenzione nell'intreccio delle vicende, nei personaggi e insieme fedele nella ricostruzione dei dati storici, l'autrice esprime la propria lucida visione della Chiesa, saldamente ancorata alla Croce di Cristo anche quando la contraddizione, dentro e fuori di sé, sembra prevalere. Scritto nel 1930, il romanzo si colloca accanto alle riflessioni di Péguy, di Claudel, di Eliot; voci dalla straordinaria capacità profetica che avvertivano il pericolo che la Chiesa stesse avviandosi su una strada ambigua, segnata dalla intellettualistica separazione tra un'azione sul piano soprannaturale e una sul piano della storia
Nel settimo volume della serie "L'Equipe", una lucida e coinvolgente riflessione sull'origine divina della nostra vita e una guida per giungere alla rinascita della persona grazie al miracolo dell'incontro con Cristo. Don Giussani medita sul significato profondo del cristianesimo e indica nell'adesione a Cristo la scelta cruciale per trasformare radicalmente il senso della propria esistenza.
Charles Péguy: scrittore originale e prolifico, uno dei più innovativi pensatori cristiani tra Ottocento e Novecento. Si è schierato apertamente contro le falsità della politica, la presunzione della scienza e degli intellettuali: insomma, contro il vuoto del "mondo moderno". Ha speso la vita nel mettere al centro l'umano, con i suoi dolori, miserie e speranze, donando così una linfa nuova tanto al socialismo della giovinezza quanto alla fede della maturità; per questo, è stato isolato. Oggi la sua figura riconquista il posto che gli compete - anche grazie ad "ammiratori" quali Giovanni Paolo II, don Giussani e von Balthasar - ma resta ancora molto da scoprire. Pigi Colognesi ci propone la prima biografia italiana del grande autore: un'accurata introduzione al suo pensiero e alle sue opere. Il modo migliore per avvicinarsi a una vita che continua a parlare al presente. Prefazione di Davide Rondoni.
Figura di spicco della cultura europea dell'Ottocento, John Henry Newman è oggetto di nuovo e crescente interesse, favorito dalla sua beatificazione da parte di Benedetto XVI nel settembre 2010 e per l'attualità del suo pensiero in campo filosofico, teologico, letterario e educativo. Fece scandalo nell'Inghilterra vittoriana la sua conversione dall'anglicanesimo al cattolicesimo: questo atto coraggioso e drammatico fu un profetico segnale per molti uomini e donne del suo tempo e continua a essere un monito per gli uomini e le donne del nostro tempo. Appassionato interprete dell'esperienza umana, Newman elaborò, all'interno della tradizione analitico-empirista, un'originale dottrina dell'assenso e della certezza, che rivalutando l'esistenza concreta superò ogni forma di scetticismo. Fu, in tutta la sua lunga vita, affascinato dal Mistero cristiano. Teologo innovatore e studioso scrupoloso, riconobbe nella Chiesa di Roma la vera continuazione delle prime comunità cristiane. Questa raccolta di brani, tratti dalle sue più importanti opere, vuole delineare, in modo semplice e accessibile a tutti, un profilo del pensiero e della figura di Newman, con l'auspicio che, anche in Italia, un numero sempre maggiore di lettori si accosti agli scritti di questo autore
Attila aveva lo sguardo irrigidito. “Non ho mai visto una cosa simile. Che vuoi tu da me?” “Io? Niente: te l’ho già detto.” Ma la voce dolce di papa Leone si era rifatta dura e tagliente. “Dio ti ha detto ciò che vuole da te. Ora basta, la misura è piena. Torna indietro, Attila.”
Da Oriente avanza la minaccia di Attila, un pericolo che l’Occidente presume di conoscere, ma il cui radicalismo è invece culturalmente inconcepibile per una Cristianità governata da un potere fine a se stesso, preoccupato solo di mantenere i propri equilibri. A contrastare l’avanzata di quest’uomo grande e terribile, solo due figure si ergono: Ezio, l’ultimo vero romano, e papa Leone. Al centro della storia, proprio l’incontro tra Leone e Attila, attorno ai quali ruotano gli altri personaggi: dal kan Bleda, fratello di Attila, a Galla Placidia, vera imperatrice in nome del figlio Valentiniano, alla giovane Onoria. E, sullo sfondo di vicende umane distanti eppure collegate, il panorama triste e decadente di un im­pero in disfacimento, ridotto alle proprie fastose apparenze esteriori.
Louis de Wohl (1903-1961), tedesco di padre ungherese e madre austriaca, dopo essere fuggito dalla Germania hitleriana nel 1935, prestò servizio come capitano nell’esercito britannico durante la Seconda guerra mondiale. In BUR sono pubblicate le biografie di Giovanni d’Austria (L’ultimo crociato), di san Tommaso d’Aquino (La liberazione del gigante), di santa Caterina da Siena (La mia natura è il fuoco), di Elena madre dell’imperatore Costantino (L’albero della vita). I suoi romanzi sono tradotti in dodici lingue.
L'Autore presenta la vita di un santo quasi sconosciuto ma che ha saputo dimostrare come nessun altro quanto il dolore non significhi infelicità". "
Per Zaccheo, quell’uomo sotto la pianta, che non aveva mai
visto, è stata un’improvvisa, un’imprevista presenza che gli
ha detto una novità su se stesso, una novità come promessa.
L’io rinasce in un incontro è il quinto volume della serie “L’Equipe”, in cui si riproducono le lezioni e i dialoghi di don Giussani con i responsabili degli universitari di Comunione e Liberazione. Nel 1986 si verificò il disastro della centrale nucleare di Chernobyl. Giussani riprese l’immagine dell’accaduto in una memorabile diagnosi sulla situazione: “È come se i giovani di oggi fossero tutti stati investiti dalle radiazioni di Chernobyl: l’organismo, strutturalmente, è come prima, ma dinamicamente non è più lo stesso. Vi è come un plagio fisiologico operato dalla mentalità dominante”, la cui conseguenza è una debolezza di coscienza e una profonda fragilità affettiva. Dove la persona si può ritrovare? La persona ritrova se stessa imbattendosi in una presenza che sprigiona un’attrattiva, che provoca e “sconvolge per una corrispondenza alla vita secondo la totalità delle sue dimensioni”. Le incalzanti pagine del libro dispiegano il significato di questa risposta.
Norvegia, XIV secolo. Unica figlia di un ricco e devoto possidente, Kristin viene promessa in sposa a quindici anni; durante un viaggio a Oslo si innamora però di Erlend, giovane affascinante dalla dubbia fama, e cede alla passione. Nonostante la ferma opposizione della famiglia, Kristin rompe il fidanzamento e sposa Erlend, per iniziare con lui il cammino verso l'età adulta. La vita travagliata della protagonista - il matrimonio, le nascite, i lutti, il rapporto con i figli, i tradimenti del marito, la solitudine e il convento - e la sua faticosa ma costante ricerca di Dio sono il fulcro di questo racconto, mentre sullo sfondo si staglia vivido e toccante l'affresco del Medioevo scandinavo, diviso tra le tradizioni pagane e l'affermarsi della nuova concezione cristiana dell'esistenza. Introduzione di Davide Rondoni.
A cura di Davide Rondoni
V’è dentro di noi un’energia che aumenta o decresce in conseguenza
dell’uno o dell’altro dei nostri atti; tanto bene lo sentiamo che ci si stima
o ci si disprezza a loro norma; stima e disprezzo che suppongono
un giudizio, il quale implica a sua volta un’ulteriore evidenza, che cioè
i nostri atti erano liberi: liberi dunque essi furono.
Uscito nel 1927, l’ultimo libro di Bourget può essere considerato il suo testamento letterario. Nella vicenda del giovane Patrick è facile riconoscere elementi della vita dello scrittore: dall’esperienza rivoluzionaria della Comune parigina alla riscoperta tardiva della fede cattolica abiurata in gioventù. Un romanzo storico, di formazione, del quale colpisce la vastità di respiro tentata dall’autore: egli chiama a essere protagoniste di questa storia questioni di rilevanza universale di ordine storico, scientifico, sociale, politico, morale. Il dramma interiore, avvincente quanto i numerosi colpi di scena, e la complessa costruzione psicologica dei personaggi danno vita non solo a un’intensa storia d’amore, ma anche a un epico scontro di idee. E, al centro di tutto, una tematica ricorrente nelle riflessioni di Bourget: la responsabilità umana.
Perché un atto, una volta compiuto, ci segue insieme a tutte le conseguenze, note o ignote, che ha provocato: non è possibile sfuggire al proprio passato, ma si è sempre in tempo per scegliere il bene.
Pagine scelte.
A cura di Davide Rondoni e Flora Crescini
E vi era anche il cattivo tempo sotto i Romani. Ma Gesù non si tirò
affatto dietro. Egli non si rifugiò affatto dietro la disgrazia dei tempi.
Egli tagliò (corto). Oh, in un modo molto semplice. Facendo
il cristianesimo. Egli non incriminò, egli non accusò nessuno. Egli salvò.
Egli non incriminò il mondo. Egli salvò il mondo.
Con il passar degli anni è cresciuta negli studiosi e in chi si è accostato all’opera di Péguy la certezza di trovarsi di fronte a un gigante del nostro secolo, affiancabile per importanza a nomi come Heidegger, Benjamin, Rilke ed Eliot. La sua polemica contro il “mondo moderno” rivela sempre più il suo carattere profetico e la sua ira contro i dogmatismi di ogni specie risuona con persuasività. L’affermazione strenua del valore del “carnale”, del “temporale” e la centralità della categoria di “avvenimento” come chiave di comprensione del fenomeno umano (e del cristianesimo), la difesa contro ogni riduzione spiritualistica o politica dell’azione ideale, fanno di Péguy una voce carica di attualità.
Un’antologia che offre un prezioso strumento per conoscere un autore fondamentale per comprendere il nostro presente.
Dio diventato uomo ti raggiunge con mani, con occhi, con
bocca, con la realtà fisica di una umanità… Mettiamoci ai
tempi di allora, non c’era Gesù Cristo per l’aria… quello
che vedevano era un uomo!
Il volume Qui e ora, quarto della serie “L’Equipe”, riproduce le lezioni e i dialoghi di don Giussani con i responsabili degli universitari di Comunione e Liberazione negli anni 1984 e 1985. Fra le molte provocazioni, una porta al cuore del problema: “Io sono la resurrezione e la vita. Credi tu questo?”. Come si può rispondere alla domanda che Cristo rivolge a Marta, davanti al fratello morto? In altre parole, com’è possibile la fede oggi? Il punto di partenza non può essere un’emozione, una sensibilità particolare, una convinzione o la lettura di un libro. L’uomo che ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita” è risorto, cioè è contemporaneo alla storia. “Sarò con voi fino alla fine dei secoli.” Dove lo si vede? Dove lo si ascolta? La sua presenza qui e ora coincide con un fenomeno visibile, tangibile, concreto, che è la compagnia dei credenti, corpo Suo misterioso.
Vengono qui proposti due testi, sconosciuti al grande pubblico, ma attualissimi e di facile lettura. Usciti nel 1957, gli scritti di Giovanni Battista Montini (arcivescovo di Milano e futuro Paolo VI; 1897-1978) e di Luigi Giussani (fondatore di Comunione e Liberazione; 1922-2005), ruotano attorno a un nucleo tematico comune : il senso religioso, inteso come "sintesi dello spirito" (Montini), "capacità della nostra natura" di domandarsi il significato esauriente dell'esistenza e della realtà, suprema categoria della ragione (Giussani). L'articolata introduzione di Massimo Borghesi situa i due scritti nel contesto culturale, ecclesiale e teologico della seconda metà degli anni Cinquanta, segnato da un crescente processo di secolarizzazione, nel quale si imponeva una rinnovata riflessione sul tema del senso religioso come condizione per poter incontrare l'uomo nelle sue esigenze fondamentali. Superando le strettoie del razionalismo e del fideismo, il cattolicesimo trovava nel senso religioso - riconosciuto come esperienza elementare propria di ogni uomo - la strada per dialogare con l'orizzonte contemporaneo.
Nel XX secolo la Russia è stata oggetto di un tragico esperimento di riduzione della persona all'ideologia, e di un altrettanto straordinario processo di resistenza dell'io umano alla violenza del potere. Le storie scelte costituiscono chiavi di lettura e aperture prospettiche su nodi della storia russa, rievocate attraverso personaggi che ne furono partecipi.
Le origini storiche del Cristianesimo in un racconto rigoroso e insieme appassionante.
Viaggio alla scoperta di Cesare Pavese: i luoghi, la natura, l'aria, la luce, le voci.
Con questo libro prosegue la serie delle lezioni e dei dialoghi di don Giussani con i responsabili degli universitari di Comunione e Liberazione. Prefazione di Juliàn Carròn.
Raccolta di poesie di Gerard Manley Hopkins, considerato uno dei fondatori della poesia inglese moderna.
Dopo "L'ultimo crociato", "La liberazione del gigante" e "L'albero della vita", approda nella collana "i libri dello spirito cristiano" un altro romanzo storico di Louis de Wohl, dedicato alla vita di santa Caterina da Siena. Lo sguardo con cui l'autore indaga i protagonisti dei suoi romanzi è attento a cogliere la dimensione dell'uomo quale protagonista della storia, chiamato a svolgervi un ruolo unico e irripetibile nel rispondere alla chiamata di Dio. E Caterina, come san Tommaso ne "La liberazione del gigante" e sant'Elena ne "L'albero della vita", assume con libertà la vocazione e la missione a cui è stata chiamata, che la porterà a vivere la carità fra gli appestati di Siena, e poi ad Avignone, per convincere il Papa a riportare a Roma la sede pontificia. "La mia natura è il fuoco": queste parole di santa Caterina esprimono la forza di questo personaggio, una eccezionalità che traspare in ogni gesto e in ogni circostanza, sino a costruire la forma della santità della vita.
Il volume si articola in due parti: il primo racconta il poema dell'Iliade in una prosa narrativa in cui si inseriscono ampi stralci del poema omerico; la seconda propone i commenti ai brani in versi.