Il volume è un invito per il mondo cattolico e per ciascuno di noi a conoscere meglio l'attualità del pensiero ma anche la santità di vita del venerabile Giuseppe Toniolo. I contributi sono interventi e relazioni di emerite personalità (Giulio Andreotti, Luigi Bobba, Dino De Poli, Francesco Giacomin, Ernesto Preziosi, Domenico Sorrentino, Giulio Tremonti), provenienti sia dal mondo ecclesiale che sociale, politico ed economico, sul laico Toniolo. Egli, economista professore trevigiano fedele alla dottrina della Chiesa, evidenziava la centralità della persona umana e riteneva il connubio tra etica ed economia chiave efficace per risolvere adeguatamente i problemi del lavoro e per costruire una società libera all'insegna della solidarietà e della sussidiarietà. Grande studioso di rilevanza internazionale, Toniolo ha elaborato un pensiero sociale e cattolico per il terzo millennio. Temi che oggi, nell'era della globalizzazione, sono di grande attualità per affrontare con giustizia nuove sfide.
Il brano evangelico Mc 5, 1-20 racconta la tormentata storia dell'indemoniato Geraseno. Come lui tu ti chiedi: Ci sarà posto per me? C'è posto per me nella vita, nel lavoro, nell'amore? Qualcuno si accorgerà di me?Gesù risana la tua ferita, la più grande che sia. E lo fa con amore, lo fa per amore.L'unica cosa che chiede è che tu sia disposto ad amarlo, aprendogli il tuo cuore. ? l'incontro che ti cambia la vita per sempre.Fatti trovare al tuo posto, anzi fatti trovare ovunque tu sia. C'è un posto per te nella vita, e il Signore lì ti incontrerà.
Nel brano del Vangelo di Marco (Mc 15, 25-41) si racconta del centurione che esegue la condanna a morte di Gesù e del suo smarrimento fino alla conclusione "Veramente quest'uomo era figlio di Dio!". Mentre Gesù muore gridando al Padre il suo "Perché mi hai abbandonato?" il soldato finalmente apre gli occhi ed è come se vedesse per la prima volta. Chiedo al Signore la luce per i miei occhi: non voglio trascorrere la mia vita nelle tenebre.
Il vangelo di Marco (Mc 5,21-24, 35-43) ci fa incontrare Giairo e la sua disperazione: sua figlia è morta. Ma egli va lo stesso verso il Signore, il quale gli chiede di continuare ad avere fiducia in Lui. E quando lo va a trovare a casa, davanti alla bimba, dice: "Non è morta ma dorme. Fanciulla, alzati!".Così sono anche io. Mia figlia sta morendo. Oppure ho perso il mio lavoro, ho perso la speranza, ho smarrito la strada.Non c'è vergogna nel gridare la propria povertà, qualunque faccia essa abbia. L'importante è affidarla con fiducia al Signore perché ce la restituisca trasformata, cioè di nuovo piena di vita vera.
Il vangelo è un libro da raccontare, come si racconta una storia, un indimenticabile incontro.Il brano evangelico Mt 9,9-17 viene sminuzzato e raccontato con parole semplici ed immagini efficaci, col cuore di un uomo che era esattore delle tasse più o meno "sistemato", con i soldi sempre in tasca e i vestiti alla moda, che si ritrova un giorno ad una festa di nozze con il Signore che gli rivoluziona la vita e il cuore.
Il brano di Matteo (Mt 1,18-25), carico di mistero, racconta il momento cruciale della storia di Giuseppe, l'incontro con l'angelo che gli annuncia la sua straordinaria paternità.Un salto nel buio. Ecco la sensazione di Giuseppe davanti alla gravidanza incomprensibile di Maria.Giuseppe, uomo buono, ti aiuta a capire quale sia l'atteggiamento vero della fede che si affida anche quando non comprende, e che affidandosi è capace di amore vero.
Il lungo brano di Giovanni (Gv 9,1-41) racconta la storia di un uomo cieco dalla nascita, narra il suo travaglio e la speranza che per lui si accende incontrando con il Signore.Capita anche a te di essere cieco, a volte. Perché sei stanco, sei disperato o confuso. Ma è proprio in quei momenti che la fede ti apre gli occhi, permettendoti di vedere Gesù e facendoti capace di affidarti a Lui.Non c'è notte che duri per sempre.
Nelle parole di Giovanni (Gv 20,1-18) è racchiuso il cuore della nostra fede: Gesù è risorto. E chi ce lo racconta per la prima volta? Una donna, Maria di Màgdala, che è proprio come noi: una vita un po' confusa e disordinata in cui la presenza del Signore ha rimesso le cose a posto, insegnando cosa è importante e cosa no. Maddalena vorrebbe portare via il corpo senza vita di Gesù e invece lo incontra vivo, risorto: ha trionfato sulla morte. La gioia di Maria, la nostra gioia, non può che essere per sempre.
Nel brano del vangelo Gv 11, 17-44 c'è tutto il dolore di Gesù che perde il suo amico Lazzaro."Vieni fuori!" gli grida Gesù. Lo stesso grido Egli riserva a te, quando la tentazione di chiuderti nel tuo guscio è più forte.La morte e la possibilità di tornare a vivere animano il racconto evangelico, come l'angustia e la disperazione di Maria che esclama al Signore, quasi rimproverandolo: "Se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto".Quante volte anche tu hai pensato "Se tu fossi qui"?Ecco, il Signore è qui, e il racconto di Lazzaro ci aiuta a sentirlo presente sempre, quando stiamo bene ma anche quando la nostra solitudine sembra non avere risposte.