Agar e Sara, racconto a due voci narranti - sul tracciato dei fatti biblici - a cui si aggiunge, in finale, la voce del patriarca Abramo, «pietra d'angolo» delle due vicende al femminile. Parlano le prime «madri rivali» della Bibbia, che incarnano, rispettivamente, la maternità surrogata e quella negata. Un caso di utero in affitto ante litteram, vissuto dalle due donne con una esplosione di sentimenti contrastanti, raccontato attraverso monologhi con drammaticità... come drammatico e struggente è il monologo di Abramo a fronte del suo silenzio e apparente passività nella vita di Agar, la schiava, e di Sara, la moglie. Tutti e tre compiono un percorso interiore che li condurrà a trovare in Dio la risposta alle proprie inquietudini e a divenire coloro attraverso i quali verrà realizzata la promessa di Dio.
Attraverso una lettura per esplosioni, metodo ermeneutico di M.A. Ouaknin, lettrici e lettori sono condotti ad una stupefacente interpretazione del Decalogo inteso come legge di libertà, di responsabilità e di amore. Il metodo interpretativo di Ouaknin è costruito su metodi qabbalistici di lettura, fatti di gioco sulle parole, sulle lettere, sulla loro permutazione che affascina anche chi non conosce l'ebraico. La Scrittura cresce con chi la legge: questa affermazione di S. Gregorio Magno è vicinissima alle affermazioni di Ouaknin e allo spirito della sua ermeneutica, che può considerarsi un ponte lanciato verso altri territori di analisi e di studio, per superare steccati e incontrare frammenti di verità disseminati ovunque.
"Le madri sono l'antidoto più forte contro le nostre chiusure e apatie. Una società senza madri sarebbe una società che ha perduto il cuore. Le madri, perfino nei momenti peggiori, sanno testimoniare la tenerezza e la forza della speranza". (Papa Francesco)
Il volume indaga su Maria Maddalena a partire da quattro domande fondamentali. La prima riguarda il suo soprannome. La seconda domanda riguarda la condizione di questa donna prima del suo incontro con Gesù. La terza questione riguarda l'episodio che ha fatto della Maddalena una indiscussa protagonista dei vangeli, in particolare del Vangelo secondo Giovanni. Infine, un'ultima e fondamentale domanda. Dove è finita Maria Maddalena? Grazie all'analisi dei testi antichi e di indizi provenienti da indagini archeologiche e testimonianze note e meno note, cercheremo di avvicinarci alla "vera" Maria Maddalena.
Antologia di detti e aneddoti relativi a 23 personaggi vissuti a Bassora in Iraq,tra il 630 e l’800,nella stagione di fondazione dell’ascetismo islamico.Si divide in quattro sezioni:1) Malik b.Dinar;2) gli asceti che possono essere considerati tra i precursori immediati di Malik;3) Hasan,maestro di Malik e fondatore della prima scuola ascetica di Bassora;4) i condiscepoli di Hasan,compagni di Malik. I 633 testi sono accompagnati da un apparato sintetico di note non accademiche ma di spiegazione.Lo scopo è triplice:a) spiegare anzitutto al lettore eventuali passaggi oscuri ove qualche detto o aneddoto lo necessiti;b) indicare le fonti,islamiche o bibliche,a cui numerosi brani fanno diretto o indiretto riferimento;c) presentare alcuni "istituti" tipici del pensiero e del mondo religioso islamici:la concezione della vita,della morte,del giudizio ultimo,del matrimonio e del divorzio,dell’eredità,del digiuno e della preghiera,del pellegrinaggio e dell’elemosina,del destino e del libero arbitrio.Alcune note di tipo storico-biografico presentano personaggi e fatti che si affacciano qui e là nei testi. I testi sono preceduti da un’ampia Introduzione in quattro capitoli:1) nel primo viene descritto il contesto storico-culturale in cui vissero gli asceti;2) nel secondo si racconta l’emergere della corrente ascetica dal tempo di Maometto sino all’apparire dei nostri protagonisti;3) nel terzo si espongono le grandi idee e intuizioni spirituali che percorrono l’antologia;4) nel quarto si presenta un personaggio che ha un ruolo ispiratore di questi asceti: il "Gesù islamico". A chiusura dell’Introduzione vi sono le notizie biografiche reperite su ciascun autore.Un Indice analitico finale consente al lettore di rintracciare più facilmente i temi di interesse.
CURATORE Ignazio De Francescosi occupa di letteratura cristiana antica in lingua siriaca e di letteratura ascetica islamica.Presso Paoline ha pubblicato,di Efrem il Siro,Inni Pasquali (2001);Inni sulla Natività e sull’Epifania (2003); Inni sul Paradiso (2006). Di prossima uscita, presso Arnoldo Mondadori/Lorenzo Valla, Detti arabi di Gesù(in collaborazione con Sabino Chialà).
La Bibbia è ricca di personaggi e di storie familiari:Caino e Abele,Noè,la torre di Babele,le piaghe d’Egitto,Mosè che apre il Mar Rosso,Davide che, con la sua fionda, abbatte Golia. Questi testi sono all’origine di numerose interpretazioni giudaiche e cristiane.Tra queste di grande valore è il Midrash, opera intellettuale,spirituale e letteraria redatta dai rabbini del primo secolo d.C.. Il Midrashè prima di tutto un modo di leggere,di comprendere e di interpretare la Bibbia che permette di andare oltre il senso apparente del testo e di accedere ai significati più profondi e nascosti.E’ un’interrogazione continua sul rapporto di Dio con il mondo, tra Israele e le nazioni, tra l’uomo e la sofferenza. Questo libro di José Costa propone un percorso di lettura di testi rabbinici che commentano cinquanta brani biblici tra i più conosciuti,intriganti e tragici.Una vera introduzione alla sconfinata ricchezza dell’universo dell’infinita interpretazione della Torah da parte dei Maestri ebrei che, di generazione in generazione hanno letto, commentato, vissuto gli insegnamenti di Dio attraversando testi e contesti.
AUTORE José Costa,è professore alla Scuola Superioredi Studi del Giudaismo e all’Istituto Rashi diTroyes. Specialista della letteratura rabbinica,ha lavorato sui testi escatologici del Midrash.
IL VANGELO SECONDO UNA DONNA (RIEDIZIONE) Ieri e oggi Con una Lettera aperta a Benedetto XVI e ai Vescovi di Mariapia Bonanate Postfazionedi Emmanuelle-Marie L’Autrice si è messa sulle tracce del Vangelo di Luca, vicino a una delle tante donne che hanno seguito Gesù insieme con gli apostoli e di cui mai nessuno parla.Ne è nato questo libro,una sorta di commento al Vangelo di Luca per la prima volta tutto al femminile. Protagoniste due donne, l’una di ieri, l’altra di oggi, che vivono questo Vangelo tenendosi per mano,anche se duemila anni le separano.La prima è Myriam,delusa dalla propria esistenza di moglie e madre,che accetta l’invito di Gesù a seguirlo sulle strade della Galilea e vive una storia di amore infinito che la porterà ai piedi della croce. La seconda è una donna di oggi che,fortemente attratta da Cristo,cerca di leggere alla sua luce le tante fatiche del nostro tempo. Il filo che lega queste due persone è la tenerezza di Gesù verso le donne, alle quali affiderà il messaggio più importante:quello della Risurrezione. «I racconti di questo libro hanno donne per protagoniste.Sono storie prettamente femminili,impossibili da immaginare vissute da uomini.Sono per lo più donne senza uomini,ma le loro vicende non sarebbero così avvincenti se non scritte da una donna sposata,se non vissute da persone che,in un modo o nell’altro,hanno saputo incontrare l’altro sesso nella loro missione e farne tesoro». (dalla Postfazione di Emmanuelle-Marie)
AUTORE
Mariapia Bonanate, sposata, con tre figli e sei nipoti,vive a Torino.È condirettore del settimanale nazionale Il nostro tempo. Fra le sue opere pubblicate: Invito alla lettura di Mario Pomilio, Mursia; Perché il dolore nel mondo?, Edizioni Paoline;Suore,Rizzoli,dal quale il regista Dino Risi ha tratto il film televisivo Missione d’amore;Preti,Rizzoli,una ricerca di dodici apostoli di strada; Donne che cambiano il mondo, Mondadori, personaggi femminili dei cinque continenti che inventano la speranza nei luoghi più dimenticati e sognano l’impossibile. In Una lampadina per Kimbau, Mondadori, ha raccolto le storie di Chiara Castellani,chirurgo di guerra dal Nicaragua al Congo.
Il volume, improntato ad evidenziare la speranza nella storia della salvezza dell'Antico Testamento, presenta diciotto significativi personaggi biblici. È suddiviso in tre gruppi principali (solitamente detti storici, profetici e sapienziali): guide del popolo (hanno funzioni politico-religiose): Abramo, Mosè, Giosuè, Davide, Salomone e Giosia; profeti (passano dall'annunzio del giudizio a quello della salvezza): Elia, Amos, Osea, Isaia, Geremia, Secondo Isaia; persone concrete ma attraverso pseudonimi anonimi (intrepretano situazioni e insegnano virtù), che interpretano situazioni e sottolineano virtù: Adamo, Servo del Signore, Giobbe, Giona, Daniele. - Conclude la carrellata dei personaggi, Maria, quale ponte tra le due alleanze (antica e nuova, ebraica e cristiana) e quale vertice della speranza cristiana. Il libro ha il chiaro intento di guidare alla comprensione della Parola di Dio e del suo messaggio, perciò prevalentemente catechistico. Ogni "amico", ogni "volto" è presentato in cinque/otto pagine circa, mediante un triplice passaggio: l'etimologia del nome; l'inquadramento storico; l'enucleazione dell'esperienza vissuta e con un accenno alla rilettura neotestamentaria.
Il contenuto del volume presenta il cammino interiore percorso da C. Vigée; una meditazione, insieme poetica e saggistica, fondata sulla sua interpretazione della Rivelazione biblica, in modo particolare nel gioco mistico ebraico che è la Qabbalah.Ogni capitolo è un "prezioso" di cultura, di sapienza e di attualità. Il volume è suddiviso in due parti. Nella seconda parte l'autore valorizza scritti datati che documentano le sue riflessioni e la convinzione che non si può più restare arroccati su posizioni contrapposte, occorre che ebrei e cristiani lavorino insieme per non protrarre questa situazione che offende il comandamento di Dio "Non uccidere".
Attraverso una lettura per esplosioni, metodo ermeneutico di M.A. Ouaknin, lettrici e lettori sono condotti ad una stupefacente interpretazione del Decalogo inteso come legge di libertà, di responsabilità e di amore. Il metodo interpretativo di Ouaknin è costruito su metodi qabbalistici di lettura, fatti di gioco sulle parole, sulle lettere, sulla loro permutazione che affascina anche chi non conosce l'ebraico. La Scrittura cresce con chi la legge: questa affermazione di S. Gregorio Magno è vicinissima alle affermazioni di Ouaknin e allo spirito della sua ermeneutica, che può considerarsi un ponte lanciato verso altri territori di analisi e di studio, per superare steccati e incontrare frammenti di verità disseminati ovunque.
Storie vere, vissute da persone conosciute, si intrecciano nell'Aggadàh ad avvenimenti fittizi e personaggi leggendari, con l'obiettivo di far riflettere su una domanda centrale dell'ebraismo: non chi è Dio?, ma che cosa vuole Dio da noi? Per questo l'Aggadàh mantiene intatti nei secoli la sua freschezza e il suo fascino. Sono storie di miracoli, di carità, di speranza, di dolore, di assenza, storie si esilio, di redenzione, che hanno per protagonisti Maestri, Sapienti, discepoli di Sapienti, uomini e donne comuni. Storie apparentemente ingenue che riconducono alle questioni umane essenziali: il bene, il male, la vita, la morte, la giustizia, la fedeltà, le responsabilità personali e per questo vanno al di là del mondo ebraico e hanno qualcosa da dire agli uomini e alle donne del nostro tempo. L'Aggadàh, termine ebraico che vuol dire narrazione, è una fonte molto importante per la conoscenza delle concezioni spirituali e religiose del giudaismo rabbinico postbiblico. Attraverso i racconti gli autori antichi ricapitolano e attualizzano gli avvenimenti salvifici della storia d'Israele con Dio. Volume di J. Fraenkel.