Joy aveva 23 anni quando a Benin City, dove era nata e viveva con tante speranze, è stata convinta da un’amica di fiducia a partire per l’Italia con la promessa di un lavoro con il quale avrebbe potuto mandare denaro alla sua famiglia in gravi difficoltà e proseguire gli studi.
Poche ore di viaggio per rendersi conto che era stata ingannata ed era precipitata in un girone infernale: la drammatica attraversata del deserto, i campi di detenzione libici, lager di violenze crudeli e di orrori indescrivibili, il barcone alla deriva nel Mediterraneo.
Salvata miracolosamente dal naufragio, scopre al suo arrivo in Italia che il lavoro promesso era “la strada”, dove la madam, madre dell’amica nigeriana che l’aveva indotta a partire, l’obbliga a prostituirsi con il ricatto del woodoo e di un debito di 35.000 euro.
A Castel Volturno, in Campania, diventa una schiava alla quale i suoi aguzzini rubano e distruggono il corpo, la dignità, lo stesso nome. Jessica, non più Joy, è soltanto una merce da usare e da buttare, in vendita a clienti violenti e mai sazi, pericolosi.
Una seconda Libia. Ogni giorno può essere l’ultimo.
Ma a Joy non è venuta mai meno, anche nei momenti più drammatici, la fiducia in quel Dio che, sin da bambina, sentiva Amico, abitare in lei; la forza atavica e il coraggio delle donne della sua terra che l’hanno sorretta anche quanto tutto pareva perso.
Mariapia Bonanate vive a Torino. Scrittrice e giornalista, ha firmato réportage da diverse parti del mondo, dall’America all’Asia, all’Africa. Ha svolto importanti inchieste sul mondo dei giovani, della donna e su fenomeni come la droga e l’alcolismo, la malattia mentale. Ha pubblicato numerosi libri fra cui Perché il dolore nel mondo? Suore, Donne che cambiano il mondo e I bambini della notte.
Che cosa è accaduto alle protagoniste di Suore (Rizzoli 1991), il libro che vent’anni fa spalancò le porte dei monasteri di quattro continenti, andò al di là delle grate, per raccontare le storie sconosciute di donne che avevano scelto di lasciare il mondo per abitarlo totalmente, sia nella vita attiva che in quella contemplativa? E per capire come una ragazza “normale” possa fare una scelta contro tutto ciò che oggi conta?
Per rispondere a questa domanda l’autrice è ritornata a incontrare alcune di quelle straordinarie figure che, con il loro amore gratuito, il loro impegno e la loro fantasia nel costruire la speranza, avevano suscitato stupore, commozione e affascinato il regista Dino Risi, che ne trasse il film televisivo Missione d’amore. Ma ha anche scoperto altre vicende di “donne di Dio” che oggi si dedicano alle povertà dei nostri tempi: dalla tratta delle “nuove schiave” alla prostituzione in terra di camorra, dall’emarginazione di coloro che vivono nei sotterranei della storia a chi è stato costretto ad emigrare per sopravvivere. Così è ritornata al di là delle grate per continuare il dialogo con nuove amiche che nel silenzio vivono abbracciate a tutta l’umanità.
Punti forti
Il tema della vita consacrata femminile sia attiva che contemplativa oggi nelle esperienze di frontiera. La forza delle storie riportate mette in evidenza la forza di amore e di speranza che hanno queste donne, nella sfida alle nuove povertà, mentre lo stile veloce e profondo dell’autrice rende molto coinvolgenti le esperienze di vita.
Il successo editoriale del “primo” capitolo, uscito vent’anni fa, ne fanno un interessante sequel.
Destinatari
Largo pubblico, in particolare di laici giovani e adulti.
L’autrice
Mariapia Bonanate vive a Torino, è condirettore del settimanale nazionale Il nostro tempo e collabora con Famiglia Cristiana. Come giornalista è sempre andata alla ricerca di “buone notizie”, anche nelle situazioni più difficili. Fra le sue opere: Invito alla lettura di Mario Pomilio (Mursia), Preti.Alla ricerca dei dodici apostoli nelle strade del mondo (Rizzoli), Donne che cambiano il mondo. Personaggi femminili che inventano la speranza (Mondadori), Una lampadina per Kimbau. Storia di Chiara Castellani, medico missionario in Africa (Mondadori). Con Paoline IlVangelo secondo una donna (nelle due edizioni: 2002, 2009).
IL VANGELO SECONDO UNA DONNA (RIEDIZIONE) Ieri e oggi Con una Lettera aperta a Benedetto XVI e ai Vescovi di Mariapia Bonanate Postfazionedi Emmanuelle-Marie L’Autrice si è messa sulle tracce del Vangelo di Luca, vicino a una delle tante donne che hanno seguito Gesù insieme con gli apostoli e di cui mai nessuno parla.Ne è nato questo libro,una sorta di commento al Vangelo di Luca per la prima volta tutto al femminile. Protagoniste due donne, l’una di ieri, l’altra di oggi, che vivono questo Vangelo tenendosi per mano,anche se duemila anni le separano.La prima è Myriam,delusa dalla propria esistenza di moglie e madre,che accetta l’invito di Gesù a seguirlo sulle strade della Galilea e vive una storia di amore infinito che la porterà ai piedi della croce. La seconda è una donna di oggi che,fortemente attratta da Cristo,cerca di leggere alla sua luce le tante fatiche del nostro tempo. Il filo che lega queste due persone è la tenerezza di Gesù verso le donne, alle quali affiderà il messaggio più importante:quello della Risurrezione. «I racconti di questo libro hanno donne per protagoniste.Sono storie prettamente femminili,impossibili da immaginare vissute da uomini.Sono per lo più donne senza uomini,ma le loro vicende non sarebbero così avvincenti se non scritte da una donna sposata,se non vissute da persone che,in un modo o nell’altro,hanno saputo incontrare l’altro sesso nella loro missione e farne tesoro». (dalla Postfazione di Emmanuelle-Marie)
AUTORE
Mariapia Bonanate, sposata, con tre figli e sei nipoti,vive a Torino.È condirettore del settimanale nazionale Il nostro tempo. Fra le sue opere pubblicate: Invito alla lettura di Mario Pomilio, Mursia; Perché il dolore nel mondo?, Edizioni Paoline;Suore,Rizzoli,dal quale il regista Dino Risi ha tratto il film televisivo Missione d’amore;Preti,Rizzoli,una ricerca di dodici apostoli di strada; Donne che cambiano il mondo, Mondadori, personaggi femminili dei cinque continenti che inventano la speranza nei luoghi più dimenticati e sognano l’impossibile. In Una lampadina per Kimbau, Mondadori, ha raccolto le storie di Chiara Castellani,chirurgo di guerra dal Nicaragua al Congo.