«Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l'apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Il prossimo Giubileo, dunque, sarà un Anno Santo caratterizzato dalla speranza che non tramonta, quella in Dio. Un Anno Santo durante il quale ritrovare la fiducia necessaria, nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato. Lasciamoci fin d'ora attrarre dalla speranza e permettiamo che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano.
Dignitas infinita è la dichiarazione sul tema della dignità umana redatta dal Dicastero per la Dottrina della Fede. Era stato
papa Francesco, nell’udienza del 26 gennaio a officiali e membri della Dottrina della Fede, ad annunciare che il Dicastero
stava lavorando a un documento sul tema della dignità, intesa come il “primato della persona umana e sulla difesa della sua
dignità al di là di ogni circostanza”. Auspicio di Francesco: Il testo “possa aiutarci, come Chiesa, a essere sempre vicini a
tutti coloro che, senza proclami, nella vita concreta di ogni giorno, lottano e pagano di persona per difendere i diritti di
chi non conta”.
Il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura, e noi, tutte e tutti noi, non stiamo ancora reagendo abbastanza. Papa Francesco parte da questa consapevolezza, a otto anni dalla pubblicazione della Laudato si', l'enciclica sulla cura della casa comune, per interpellare la coscienza di ogni donna e uomo di buona volontà sulle impellenti questioni legate alla crisi climatica. In gioco c'è molto, poiché l'impatto del cambiamento climatico avrà effetti diretti sulla vita delle persone, delle famiglie e delle nazioni. Quello che deve interpellare tutti è un «problema sociale globale, intimamente legato alla dignità della vita umana».
«Sublimitas et miseria hominis» è la nuova lettera apostolica firmata da papa Francesco il 19 giugno 2023 in occasione del quarto centenario della nascita del filosofo francese Blaise Pascal. Grandezza e miseria dell'uomo, paradosso attorno al quale ruota la riflessione e il messaggio del Filosofo, segnano l'incipit della lettera. Blaise Pascal, nato quattro secoli fa, il 19 giugno 1623 a Clermont, è il grande cercatore della verità. «Quattro secoli dopo la sua nascita, Pascal», scrive papa Francesco, «rimane per noi il compagno di strada che accompagna la nostra ricerca della vera felicità e, secondo il dono della fede, il nostro riconoscimento umile e gioioso del Signore morto e risorto».
L'attuale edizione delle encicliche sociali è una nuova edizione riveduta e aggiornata che include i testi del magistero sociale di Benedetto XVI e di papa Francesco. L'introduzione generale e le singole introduzioni, totalmente inedite, accompagnano il lettore a conoscere e comprendere gli sviluppi dell'attuale dottrina sociale della Chiesa. Il formato e la confezione favoriscono una buona leggibilità perché il testo possa essere usato anche per studio e approfondimento. Le encicle sociali: Rerum Novarum (Leone XIII), Quadragesimo Anno (Pio XI), Divini Redemptoris (Pio XI), Mater et Magistra (Giovanni XXIII), Pacem in Terris (Giovanni XXIII), Populorum Progressio (Paolo VI), Octogesima adveniens (Paolo VI), Laborem Exercens (Giovanni Paolo II), Sollicitudo Rei Socialis (Giovanni Paolo II), Centesimus Annus (Giovanni Paolo II), Caritas in veritate (Benedetto XVI), Laudato si' (Francesco), Fratelli tutti (Francesco).
«Nella ricorrenza del quarto centenario della sua morte, mi sono interrogato sull'eredità di san Francesco di Sales per la nostra epoca», scrive papa Francesco, «e ho trovato illuminanti la sua duttilità e la sua capacità di visione. Un po' per dono di Dio, un po' per indole personale, e anche per la sua tenace coltivazione del vissuto, egli aveva avuto la nitida percezione del cambiamento dei tempi. Lui stesso non avrebbe mai immaginato di riconoscervi una tale opportunità per l'annuncio del Vangelo. La Parola che aveva amato fin dalla sua giovinezza era capace di farsi largo, aprendo nuovi e imprevedibili orizzonti, in un mondo in rapida transizione». Così, con questa lettera apostolica, scritta in occasione del IV centenario della morte di san Francesco di Sales, papa Francesco ripropone al popolo di Dio un modello di santità, possibile, per quanto alto e radicale, per ridonare freschezza alla fede, per riscoprire nell'amore il fondamento di ogni relazione: con gli altri e con Dio.
Amoris laetitia è riletta alla luce dell'enciclica Arcanum divinae Sapientiae di Leone XIII (1880), che ha segnato l'inizio della storia del magistero matrimoniale cattolico, e di altri testi-chiave del magistero editati successivamente. Gli Autori cercano di coglierne le ragioni di continuità e di discontinuità e di proporre una valutazione dottrinale dell'esortazione che nasce da un confronto con lo sviluppo storico, sociale, culturale ed ecclesiale del secolo e mezzo trascorso. Dei testi raccolti - Arcanum divinae Sapientiae, Casti connubii, Gaudium et spes (i numeri sulla famiglia), Humanae vitae, Familiaris consortio, Amoris laetitia e i due Codici di Diritto Canonico del 1917 e del 1983 - offrono un'introduzione generale, giuridico-sacramentale ed etico-morale. Inoltre i singoli testi sono introdotti da brevi premesse.
«Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi» (Lc 22,15). È da qui che papa Francesco parte per condividere con presbiteri e diaconi, persone consacrate e fedeli laici una riflessione sulla Liturgia nella vita della Chiesa e di ogni singolo credente. Pur nella consapevolezza di quanto sia vasto il tema, il Pontefice offre alcuni spunti per aiutare il popolo di Dio a maturare nella consapevolezza del celebrare cristiano e nel contemplare la sua bellezza e verità. Una particolare attenzione è rivolta proprio alla formazione liturgica di tutto il popolo di Dio, come percorso necessario perché ognuno recuperi la capacità di vivere in pienezza l'azione liturgica, luogo dell'incontro reale con Cristo.
L'attuale edizione delle encicliche sociali è una nuova edizione riveduta e aggiornata che include i testi del magistero sociale di Benedetto XVI e di papa Francesco. L'introduzione generale e le singole introduzioni, totalmente inedite, accompagnano il lettore a conoscere e comprendere gli sviluppi dell'attuale dottrina sociale della Chiesa. Il formato e la confezione favoriscono una buona leggibilità perché il testo possa essere usato anche per studio e approfondimento. Le encicle sociali: Rerum Novarum (Leone XIII), Quadragesimo Anno (Pio XI), Divini Redemptoris (Pio XI), Mater et Magistra (Giovanni XXIII), Pacem in Terris (Giovanni XXIII), Populorum Progressio (Paolo VI), Octogesima adveniens (Paolo VI), Laborem Exercens (Giovanni Paolo II), Sollicitudo Rei Socialis (Giovanni Paolo II), Centesimus Annus (Giovanni Paolo II), Caritas in veritate (Benedetto XVI), Laudato si' (Francesco), Fratelli tutti (Francesco).
Nell’Anno “Famiglia Amoris laetitia” dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita vengono consegnati ai pastori delle Chiese particolari, a coniugi e operatori della pastorale familiare gli itinerari catecumenali per la vita matrimoniale. L’auspicio è che le Chiese nel territorio possano elaborare a partire dalle linee guida qui tracciate degli itinerari specifici e contestualizzati per attivare dei processi di formazione e accompagnamento alla vita matrimoniale, vera e propria chiamata vocazionale. Riscoprire la proposta catecumenale può consentire l’elaborazione di percorsi di discernimento e quindi di maturazione per una fede vissuta come coppia.
Tre sono le tappe descritte in questo strumento, tappe ampie che propongono, nello stile di un approccio kerigmatico, un nuovo modo di concepire non solo la preparazione delle coppie al sacramento, ma la stessa pastorale catechistica e vocazionale.
Più volte e in più occasioni, papa Francesco lo aveva detto: «Catechista è una vocazione: essere catechista, questa è la vocazione, non lavorare da catechista». Più volte, in più occasioni, incontrandolo, i catechisti avevano colto la decisione e la serietà con cui Francesco si era rivolto a loro riconoscendone la ministerialità di fatto nel prezioso percorso di evangelizzazione compiuto dalla Chiesa a ogni latitudine. Oggi, quella convinzione prende la forma del Motu proprio e interpella la Chiese particolari e ogni singolo catechista. Il Motu proprio è introdotto da Mons. Valentino Bulgarelli, Direttore dell'Ufficio Catechistico Nazionale.
«Lo scopo di questa Lettera Apostolica», scrive papa Francesco «è quello di accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio».
San Giuseppe è presentato come il Padre amato, Padre nella tenerezza, Padre nell’obbedienza, Padre nell’accoglienza, Padre dal coraggio creativo, Padre lavoratore, Padre nell’ombra. Dal tratteggiare la figura del Patrono della Chiesa universale scatu- riscono inviti e sfide alla nostra vita di fede.
Dinnanzi alle sfide attivate dallo straordinario e progressivo sviluppo delle tecnologie biomediche, capaci di mettere in gioco il nostro modo di pensare la medicina, il significato della cura della persona malata e la responsabilità sociale nei confronti dei più vulnerabili, il presente documento intende orientare i pastori e i fedeli nelle loro preoccupazioni e nei loro dubbi circa l'assistenza medica, spirituale e pastorale dovuta ai malati nelle fasi critiche e terminali della vita. Diverse Conferenze Episcopali nel mondo hanno pubblicato documenti e lettere pastorali, ma i dubbi emergenti, in determinate circostanze e particolari contesti, circa la celebrazione dei Sacramenti per coloro che intendono porre fine alla propria vita, richiedono oggi un intervento più chiaro e puntuale da parte della Chiesa, al fine di fornire orientamenti pastorali precisi e concreti, affinché a livello locale si possano affrontare e gestire queste complesse situazioni per favorire l’incontro personale del paziente con l'Amore misericordioso di Dio.
Terza enciclica di papa Francesco dopo Lumen fidei (2013) e Laudato si’ (2015), Fratelli tutti sembra segnare un nuovo ritmo allo scorrere ordinario e spesso troppo autocentrato e individualista delle nostre società e delle nostre Chiese. Attendiamo di leggere il testo, ma tutto fa pensare che Fratelli tutti possa essere un monito che forte risuona nei silenzi, troppo responsabili, di coscienze anestetizzate, abituatesi a giustificare inique differenze sociali. L’enciclica viene consegnata in un momento storico in cui una grave pandemia sta attaccando gli esseri umani. Più dura dello stesso Covid è infatti la crisi generalizzata di fraternità, alterità, umanità.
Luigino Bruni, economista, uno dei massimi studiosi del Terzo settore, con un deciso interesse e impegno per l’economia civile, sociale e di comunione, introdurrà l’enciclica sottolineandone gli aspetti più sfidanti.
Esortazione apostolica di Paolo VI, pubblicata a dieci anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, al termine dell'Anno Santo del 1975. La riflessione del Papa si dipana tra il significato, il contenuto, le vie, i destinatari e lo spirito dell'evangelizzazione. L'invito forte ad ogni uomo e donna, è quello di essere ministri del Vangelo con la propria vita, perché avendo ricevuto per primi la gioia del Cristo, la mettano in gioco per l'annuncio del Regno. "L'impegno di annunziare il Vangelo agli uomini del nostro tempo animati dalla speranza, ma, parimenti, spesso travagliati dalla paura e dall'angoscia, è senza alcun dubbio un servizio reso non solo alla comunità cristiana, ma anche a tutta la comunità. Di qui il dovere di confermare i fratelli, che noi abbiamo ricevuto dal Signore con l'ufficio di Successore di Pietro, e che è per noi un «assillo quotidiano», un programma di vita e d'azione, e un impegno fondamentale del nostro pontificato; questo dovere ci sembra ancora più nobile e necessario allorché si tratta di incoraggiare i nostri fratelli nella missione di evangelizzatori, affinché, in questi tempi d'incertezza e di disordine, essi la compiano con amore, zelo e gioia sempre maggiori".
Querida Amazonia è l'esortazione apostolica postsinodale del Sinodo speciale per la regione panamazzonica. Con Paoline esce nella consueta collana Magistero, per diventare strumento di riflessione, approfondimento e confronto, nelle mani di pastori e laici che vogliano confrontarsi con quella universale chiamata alla conversione missionaria che, lungi dall'essere riservata alle sole regioni "lontane", interpella anche le nostre realtà, la nostra ministerialità, il nostro stile di evangelizzazione. A introdurla, per Paoline, le mani e il cuore di suor Laura Cantoni che, con la sua lunga esperienza in terre missionarie, e nello specifico in Amazzonia, saprà accompagnare il lettore ad accogliere e riflettere su quelle sfide e quei segni dei tempi che oggi attraversano la Chiesa di ogni lingua e di ogni colore.
In occasione del Natale, papa Francesco offre ai credenti una riflessione sul senso e sul valore del presepe. Lungi dall'essere una semplice tradizione o consuetudine, il presepe rioffre ogni anno, nelle molteplici forme che la fantasia creativa di ognuno sa inventare, la possibilità di fare forma al grande e inaudito mistero dell'incarnazione. Ogni cosa nel presepe ha un senso: il cielo, le montagne, le statuine... Tutto ci dice che Dio non è lontano, tutti lo possono raggiungere: i re e i pastori, uomini e donne, grandi e bambini... e persino gli animali. Nessuno è escluso. Allestire il presepe è raccontare l'amore di Dio. Introduzione di Rino Fisichella.
Era una comunicazione attesa da molti e da molto tempo, fin dalla conclusione del Giubileo straordinario della misericor- dia. Rimettere al centro la Parola di Dio, celebrarla, pregarla è quanto il papa Francesco chiede alla Chiesa tutta, in stretta continuità con quanto già indicato da Benedetto XVI in Ver- bum Domini.Arriva ora l’istituzione ufficiale della Domenica della Parola e alcune indicazioni su modi e tempi per aiutare tutto il popolo di Dio a scoprire quale tesoro Dio ci ha do- nato.
Il documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica sul gender, firmato il 2 febbraio scorso, ha visto la luce solo pochi giorni fa. Nasce dalla consapevolezza di una particolare emergenza educativa in atto, soprattutto sui temi dell’affettività e sessualità. Si pone come obiettivo il sostenere quanti sono impegnati nell’educazione delle nuove generazioni ad affrontare «con metodo» le questioni oggi più dibattute sulla sessualità umana, alla luce del più ampio orizzonte dell’educazione all’amore.
La prospettiva è indubbiamente dialogica e potrebbe essere così sintetizzata: no all’ideologia, sì alla ricerca; no alla discriminazione, sì all’accompagnamento; no all’«antropologia del neutro», sì all’antropologia delle differenze.
È un testo che farà comunque discutere e attorno al quale si potrebbe attivare un importante dibattito.
Christus vivit è l’esortazione apostolica postsinodale del Sinodo dei vescovi, tenutosi nell’ottobre scorso, sul tema "I giovani, la fede e il discernimento vocazionale", firmata dal Papa il 25 marzo. Con Paoline esce nella consueta collana Magistero, per diventare strumento di riflessione, approfondimento e confronto, nelle mani di pastori, laici, giovani, che vogliano confrontarsi sulle sfide e gli input che papa Francesco raccoglierà a partire dal Sinodo ha consegnato alla Chiesa.
Il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune è lo storico risultato di un viaggio altrettanto storico. In poche pagine, i due leader religiosi affermano la concreta possibilità del dialogo, unica scelta possibile - e ammissibile - per chi crede in Dio e considera l'altro come fratello.
Ma le parole di Papa Francesco e dell'Imam Ahmad Al-Tayyeb vanno oltre, individuando un terreno comune di convivenza, di fronte ai grandi mali del mondo moderno. Una collaborazione nella difesa del creato e delle creature, in primo luogo le più deboli, e nella promozione della libertà e dell'uguaglianza, senza distinzioni: «La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani».
Il testo dell'Esortazione Apostolica che avremo tra le mani non è un trattato sulla santità, ma una sorta di preziosa lettera scritta da papa Francesco a tutti coloro che vogliano seriamente e concretamente rimettersi in cammino sulla via della santità. Stupisce il modo con il quale il Papa si rivolge ai suoi interlocutori. Lo fa usando includendosi, non semplicemente indicando una via; lo fa precedendo e accompagnando lungo un percorso che egli per primo, in comunione con tutti, sente di dover compiere. Lo si percepisce leggendo: quel «noi» da lui usato non è semplicemente esortativo; è un «noi» pregno di senso, un «noi» proprio di chi si sente pienamente coinvolto in un percorso da vivere, in una chiamata a cui dare voce, in risposte da incarnare in contesti contemporanei. La santità non è un puro e freddo ideale; non allontana da mondo, ma insegna a vivere e rispondere nel mondo. È una concreta proposta di vita a cui ognuno è chiamato a rispondere. E Papa Francesco, in modo straordinariamente familiare, rende ognuno di noi lettori e credenti, consapevoli: lo fa raggiungendoci in modo diretto. Per lui ognuno di noi è un «tu-figlio e amico» a cui «lui-padre» si rivolge.
All'inizio di ottobre 2016 papa Francesco ha annunciato il tema della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà a ottobre 2018: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». In vista di quell'appuntamento, è avviata la fase di consultazione di tutto il popolo di Dio mediante il Documento preparatorio, articolato in tre parti: I. I giovani nel mondo di oggi: descrizione di alcune dinamiche sociali e culturali del mondo in cui i giovani crescono e fanno le loro scelte, per una lettura di fede. II. Fede, discernimento, vocazione: «i passaggi fondamentali del processo di discernimento, che è lo strumento principale che la Chiesa sente di offrire ai giovani per scoprire, alla luce della fede, la propria vocazione». III. L'azione pastorale: tematizzazione degli elementi fondamentali per una adeguata pastorale giovanile vocazionale. Completa il documento il Questionario, le cui risposte costituiranno la base per l'Instrumentum laboris, punto di partenza del lavoro dei Padri sinodali. Il testo è «una sorta di mappa che intende favorire una ricerca i cui frutti saranno disponibili solo al termine del cammino sinodale». Precede il documento una lettera di papa Francesco indirizzata ai giovani.
Il documento aggiorna la Ratio sulla formazione dei sacerdoti del 1970, alla luce del Magistero pontificio. All?interno della Ratio si trova l?Ordo studiorum, l?elenco indicativo delle materie che costituiscono il corso di studi dei seminaristi. È diviso in otto parti: I. Norme generali: precisa l?ambito di applicazione, le responsabilità delle Conferenze Episcopali e l?esigenza del progetto formativo in ogni Seminario. II. Le vocazioni sacerdotali: illustra le tappe formative degli aspiranti al sacerdozio. III. I fondamenti della formazione per una chiara identità presbiterale, fondata su interiorità e comunione. IV. Formazione iniziale e permanente, specificandone le singole tappe. V. Dimensioni della formazione, che deve integrare le componenti umana, spirituale, intellettuale, pastorale. VI. Gli agenti della formazione: il Vescovo diocesano, il presbiterio, i seminaristi, la comunità dei formatori, i professori, gli specialisti, la famiglia, la parrocchia. VII. Organizzazione degli studi: materie propedeutiche, studi filosofici e teologici, specializzazione. VIII. Criteri e norme per le diverse tipologie di Seminario, l?ammissione, dimissione e abbandono del Seminario; alcune indicazioni sulle persone con tendenze omosessuali.
Papa Francesco, concludendo il Giubileo Straordinario della Misericordia, ha scritto una lettera che nel titolo e nelle battute iniziali si ispira all'incontro di Gesù con l'adultera, incontro appunto tra la Misericordia e la misera. Auspicando un'onda lunga dell'effetto Giubileo, il Pontefice augura "di continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina". Insiste in particolare sulla esigenza di celebrare la misericordia, sia nell'Eucaristia, sia nel sacramento della Riconciliazione e dell'Unzione dei fedeli. Relativamente al nesso provvidenziale tra misericordia e perdono, ribadisce due principi particolarmente rilevanti, che danno continuità nella prassi ecclesiale all'esperienza giubilare:- la concessione a tutti "i sacerdoti, in forza del loro ministero", "di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto";- la concessione "ai fedeli che per diversi motivi frequentano le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X di ricevere validamente e lecitamente l'assoluzione sacramentale dei loro peccati". E ancora, stabilisce che in "tutta la Chiesa, nella ricorrenza della XXXIII Domenica del Tempo Ordinario", sia celebrata "la Giornata mondiale dei poveri", come "più degna preparazione per vivere la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo".
A pochi mesi dalla celebrazione della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo (4-25 ottobre 2015), sul tema "La vocazione e la missione della famiglia nel mondo contemporaneo", e facendo tesoro anche dei frutti della precedente Assemblea straordinaria del Sinodo (5-19 ottobre 2014), sul tema "Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione", papa Francesco propone alla Chiesa le conclusioni su un tema di grandissima attualità come la famiglia. Il documento propone in sintesi i capisaldi del pensiero della Chiesa cattolica in materia di famiglia, con i vari aspetti ad esso legati, fra cui l'identità e il ruolo della famiglia oggi, soprattutto in ordine alla dimensione educativa, il rapporto uomo-donna, le dinamiche relazionali intragenerazionali, le complesse questioni di carattere pastorale in riferimento a situazioni particolari, come i divorziati risposati e l'ammissione ai sacramenti, le convivenze e le unioni civili e simili, in funzione dell'accompagnamento pastorale e dell'evangelizzazione.
La Terra è la nostra casa comune, è sorella, come ricordava san Francesco d'Assisi. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell'uso irresponsabile e dell'abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale. È fondamentale che le Chiese, e la Chiesa cattolica in particolare, chiarifichino la responsabilità dell'uomo di fronte alla Creazione, per riprendere il linguaggio dei credenti. L'uomo è presente in questo mondo non per dominare la natura, ma per custodirla e rispettarla. L'enciclica è composta da sei capitoli e termina con due belle preghiere: per la nostra terra e con il creato.
Questa lettera, ai cui lettori Francesco augura grazia, misericordia e pace, è il documento attraverso il quale il Papa dà indicazioni circa i tempi, i luoghi, la durata e le modalità per vivere l'Anno Santo giubilare 2015, incentrato sul tema della misericordia. Tale bolla segna una rinnovata apertura della Chiesa al mondo, iniziata con il Vaticano II e qui riconfermata. La Chiesa si rapporta al mondo non come centro di potere, ma unicamente come segno annunciatore della misericordia di Dio, che è Padre, del Figlio Gesù, che nella sua vita terrena in tutte le circostanze non è stato altro che "misericordia". Papa Francesco invita tutti a farsi misericordia e annunciatori di misericordia; a convertire il cuore, a fare esperienza del perdono, a riscoprire il sacramento della Riconciliazione; a capire e valorizzare il pellegrinaggio, come segno peculiare dell'Anno Santo.
Il volume raccoglie le tre lettere encicliche che Benedetto XVI, nel corso del suo pontificato (2005-2013) ha indirizzato alla cristianità: 1. Deus caritas est (2005), sull’amore cristiano. All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona – Gesù Cristo-Dio – che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva. 2. Spe salvi (2007), sulla speranza cristiana. Una speranza affidabile che ci dona la salvezza; una speranza in virtù della quale possiamo affrontare non solo il presente spesso faticoso, ma anche il futuro, costituito non da un cielo vuoto, bensì dallo Spirito che in Gesù Cristo si è rivelato come Amore, ed è promessa di vita eterna. 3. Caritas in veritate (2009), sullo sviluppo integrale nella carità e nella verità. L’amore che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace è una forza straordinaria che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Verità assoluta. Difendere la verità, proporla con umiltà e convinzione e testimoniarla nella vita sono forme esigenti e insostituibili di carità.
L’AUTORE
Benedetto XVI succede nel pontificato a Giovanni Paolo II e governa la Chiesa dal 2005 al 2013. Il 28 febbraio 2013, con grande consapevolezza e umiltà, rinuncia al ministero petrino. Al soglio pontificio gli succede papa Francesco. Benedetto XVI è ora Papa emerito.
A cura della CEI
Nuova edizione in brossura di tutti i documenti del Concilio Vaticano II. Si tratta di una riedizione di una prima versione uscita nel 2006, in formato tascabile ed economico.
Dalla presentazione:
Dentro il tempo presente - se lo scrutiamo - ci giunge la notizia d’una pioggia abbondante caduta in parte e che cadrà. E già compaiono nel terreno - se guardiamo - germogli d’una vegetazione che sarà lussureggiante...
I documenti del Concilio - come il cielo che si scruta, come il bimbo cui si guarda, come il campo che si miete - potranno forse alimentare il desiderio che abbiamo d’essere nella verità e di costruire il mondo...
Desiderare d’essere nella verità comporta innanzitutto situarci nella dimensione che ci è propria. E, per costruire il mondo, prima d’ogni altra cosa, occorre che si diventi pietre che il costruttore spacca e smussa, incide e posa.
L'aumento esplosivo delle conoscenze scientifiche e delle capacità tecnologiche nell'epoca attuale ha senz'altro portato notevoli vantaggi al genere umano, ma pone anche difficili sfide. Con questo documento la Commissione Teologica Internazionale, riprendendo e attualizzando la dottrina dell'imago Dei, vuole offrire alcune importanti considerazioni al fine di orientare la riflessione sul significato dell'esistenza umana di fronte a tali sfide. Dopo una breve rassegna delle basi scritturistiche e tradizionali dell'imago Dei (primo capitolo), vengono esaminati due grandi temi della teologia dell'imago Dei: l'imago Dei come fondamento della comunione con il Dio uno e trino e tra le persone (secondo capitolo) e l'imago Dei come fondamento della partecipazione al governo che Dio esercita sulla creazione visibile (terzo capitolo). Sono riflessioni che mettono insieme i principali elementi dell'antropologia cristiana e alcuni elementi dell'etica e della teologia morale (bioetica, ingegneria genetica, clonazione, eutanasia ecc.) così come vengono illuminati dalla teologia dell'imago Dei. Al tempo stesso grandiosa e umile, questa concezione dell'essere umano come immagine di Dio rappresenta una guida per le relazioni tra l'uomo e il mondo creato, ed è la base su cui valutare la legittimità dei progressi tecnici e scientifici che hanno un impatto diretto sulla vita umana e sull'ambiente.
A oltre quarant'anni dalla pubblicazione del Decreto del Vaticano II Inter mirifica (4 dicembre 1963), con questa Lettera apostolica Giovanni Paolo II, in considerazione del rapido sviluppo delle tecnologie nel campo dei media, intende richiamare l'attenzione dei responsabili delle comunicazioni sociali perché tornino a riflettere sulle "sfide" che le comunicazioni sociali costituiscono per la Chiesa. La Chiesa, infatti, non è soltanto chiamata a usare i media per diffondere il Vangelo ma, oggi più che mai, a integrare il messaggio salvifico nella "nuova cultura" che i potenti strumenti della comunicazione creano e amplificano. Nei mezzi della comunicazione la Chiesa trova anche un sostegno prezioso per diffondere il Vangelo e i valori religiosi, per promuovere il dialogo e la cooperazione ecumenica e interreligiosa, come pure per difendere quei solidi principi che sono indispensabili per costruire una società rispettosa della dignità della persona umana e attenta al bene comune. Per questo essa li impiega volentieri, anzi Giovanni Paolo II auspica una sorta di revisione pastorale e culturale per affrontare in modo adeguato il passaggio epocale che stiamo vivendo
Serie di indicazioni, da parte della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, sulla partecipazione dei fedeli laici alla celebrazione dell'Eucarestia, sulla celebrazione della Santa Messa da parte dei sacerdoti, sulla santa Comunione e il culto all'Eucaristia fuori della Messa. Il documento mette in guardia da tutta una serie di possibili abusi.
Considerazioni da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede che non contengono nuovi elementi dottrinali, ma intendono fornire alcune argomentazioni di carattere razionale, utili alla redazione di interventi più specifici da parte dei Vescovi secondo le situazioni particolari nelle diverse regioni del mondo: interventi destinati a proteggere e a promuovere la dignità del matrimonio, fondamento della famiglia, e la solidità della società, della quale questa istituzione è parte costitutiva.
Esortazione apostolica post-sinodale di Giovanni Paolo II, su Gesù Cristo, vivente nella sua Chiesa, sorgente di speranza per l'Europa. L'Assemblea sinodale, svoltasi dal 1 al 23 ottobre 1999, si è rivelata una preziosa opportunità di incontro, di ascolto e di confronto. Ne è emersa la volontà di recepire l'appello che lo Spirito rivolge alle Chiese in Europa per impegnarle di fronte alle nuove sfide.
In continuità con l'eredità giubilare, Giovanni Paolo II, intende ridestare lo "stupore" eucaristico nella Chiesa. "Contemplare Cristo implica saperlo riconoscere dovunque Egli si manifesti, nelle sue molteplici presenze, ma soprattutto nel Sacramento vivo del suo corpo e del suo sangue. La Chiesa vive del Cristo eucaristico, da Lui è nutrita, da Lui è illuminata. L'Eucarestia è mistero di fede, e insieme mistero di luce".
Una riflessione cristiana sul "New Age", movimento la cui religiosità esercita una forte attrazione su alcuni cristiani, forse anche a motivo della mancanza di una seria attenzione nelle proprie comunità a temi che fanno realmente parte della sintesi cattolica, quali l'importanza della dimensione spirituale dell'uomo e la sua integrazione con l'insieme della vita. Questo studio è il frutto della riflessione comune del Gruppo di Studio sui Nuovi Movimenti Religiosi, composta dai membri dello "staff" di diversi Dicasteri della Santa Sede: il Pontificio Consiglio della Cultura, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e altri.
La Nota spinge quanti sono impegnati in politica a saper guardare al futuro. Mentre per alcuni la politica sembra ridursi a un insieme di cifre per riempire tabulati di bilancio e per altri ad una gestione di urgenze del presente, è un bene che il Magistero della Chiesa provochi a guardare al futuro. In questo modo, viene restituita alla politica la responsabilità che le compete nella formazione di cultura per intere generazioni. La Nota spinge quanti sono impegnati in politica, soprattutto i cattolici, a scegliere la strada dell'impegno diretto, guardando con lungimiranza alla loro opera legislativa perché sia carica di responsabilità. Dal punto di vista dei contenuti, il testo ripropone quanto è patrimonio da sempre della Chiesa e della sua dottrina sociale.
Lettera apostolica di Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli sul Santo Rosario.
Il documento, che è il risultato della riflessione della riunione plenaria nel mese di settembre 2002 della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, passa in rassegna le principali sfide di oggi alle quali consacrati e consacrate devono rispondere.
La diffusione di Internet solleva anche un certo numero di questioni etiche circa la riservatezza, la sicurezza e la confidenzialità dei dati, il diritto d'autore e la proprietà intellettuale, la pornografia; siti che incitano all'odio, la diffusione di pettegolezzi e di diffamazioni mascherati da notizie e altro. In questo documento del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, se ne affrontano alcune che richiedono un'analisi e un dibattito costanti da parte di tutte le parti in causa.
Internet contribuisce ad apportare cambiamenti rivoluzionari nel commercio, nell'educazione, nella politica, nel giornalismo, nel rapporto fra nazione e nazione e cultura e cultura. Cambiamenti riguardanti non solo il modo in cui le persone comunicano, ma anche quello in cui interpretano la propria vita. In questo documento del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, si affronta la dimensione etica di tali questioni e le implicazioni che Internet ha per la religione e in particolare per la Chiesa cattolica.
Il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia, dopo aver esaminato l'aspetto sociale delle unioni di fatto, i loro elementi costitutivi e le loro motivazioni esistenziali, affronta il problema del loro riconoscimento e della loro equiparazione giuridica, rispetto alla famiglia fondata sul matrimonio e all'insieme della società. Considera poi la famiglia come bene sociale, esamina alcuni aspetti di questa rivendicazione in rapporto al matrimonio cristiano e presenta alcuni criteri di discernimento pastorale per orientare le comunità cristiane.
Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede, per aiutare i Vescovi delle Diocesi a guidare i fedeli nella preghiera per ottenere guarigioni.
La dichiarazione della Congregazione dottrina della Fede sviluppa il tema della pienezza e definitività della rivelazione di Gesù Cristo e dell'unicità e universalità del suo ministero salvifico. Successivamente riflette sull'unicità e unità della Chiesa, come regno di Dio e regno di Cristo. Alla fine presenta alcuni spunti per l'approfondimento del rapporto della Chiesa e delle religioni con la salvezza.
Pubblicato nel 2000 dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, il documento si rivolge a chi opera nel campo delle comunicazioni sociali, siano essi coloro che prendono decisioni, professionisti dei media o fruitori. Partendo dalla domanda fondamentale: i mezzi di comunicazione vengono usati per il bene o per il male? Sollecita la riflessione sui diversi aspetti delle comunicazioni sociali.
La Commissione Teologica Internazionale offre una riflessione teologica sulle condizioni di possibilità degli atti di "purificazione della memoria", legati al riconoscimento di colpe del passato. Scopo del testo non è quello di prendere in esame casi storici particolari, ma di chiarire i presupposti che rendano fondato il pentimento relativo a colpe passate.
Un invito di Giovanni Paolo II "ai miei fratelli e sorelle anziani" perché valorizzino la propria esperienza e facciano sì che da essa scaturisca la speranza che può diventare sostegno per le giovani generazioni.
Il Pontificio Consiglio della Cultura con questo documento intende offrire un insieme di convinzioni e proposte concrete, per una rinnovata pastorale della cultura come luogo di incontro privilegiato con il messaggio di Cristo.
La situazione attuale, per non pochi versi inedita, interpella la Chiesa a procedere a una revisione della pastorale della terza e quarta età. La ricerca di forme e metodi nuovi e l'elaborazione di percorsi pastorali radicati nel terreno della difesa della vita, del suo significato e del suo destino sembrano infatti una condizione imprescindibile per spronare gli anziani a portare il loro contributo alla missione della Chiesa e per aiutarli a trarre particolare giovamento spirituale dalla loro attiva partecipazione alla vita della comunità ecclesiale. Il presente documento, redatto dal Pontificio Consiglio per i Laici, alla luce di quanto sopra menzionato, intende offrire uno stimolo alla riflessione e all'impegno di quanti lavorano nel campo.
Giovanni Paolo II in questa enciclica volge lo sguardo al mistero della misericordia divina. Contempla la rivelazione e l'incarnazione della misericordia del Padre nella persona di Cristo e riflette sul concetto di misericordia nell'Antico Testamento. Poi, a partire dal compimento della rivelazione della misericordia nella croce e nella risurrezione, espone la missione della Chiesa di professare e proclamare tale misericordia.
Con questa enciclica Giovanni Paolo II rende omaggio al documento di Paolo VI e al suo insegnamento e riafferma la continuità della dottrina sociale della Chiesa. Riprendendo la sintesi elaborata dal Concilio Vaticano II nella Costituzione Gaudium et Spes sottolinea il carattere etico e culturale della problematica relativa allo sviluppo sociale ed economico, e parimenti, la legittimità e la necessità dell'intervento in tale campo da parte della Chiesa.
In occasione dell'Anno santo 1975 Papa Paolo VI invitò i cristiani a ritornare alle sorgenti della gioia che scaturisce dalla consapevolezza che "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito e mediante il suo Spirito non cessa di avvolgerci con la sua tenerezza e di penetrarci con la sua Vita". Coloro perciò che camminano verso la beata trasfigurazione della loro esistenza non possono che diventare portatori e portatrici di ottimismo e impegnarsi risolutamente a discernere l'aspetto positivo delle persone e degli avvenimenti.
Lettera enciclica di Giovanni Paolo II, che continua la riflessione iniziata con la lettera enciclica "Veritatis Splendor", concentrando l'attenzione sul tema stesso della verità e sul suo fondamento in rapporto alla fede.
In occasione dell'Anno Internazionale della Famiglia la Congregazione per la dottrina della fede delinea alcuni principi pastorali circa la ricezione della comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati risposati.
All'indomani del Concilio Vaticano II Paolo VI esorta ad una rinnovata presa di coscienza delle esigenze del messaggio evangelico riguardante lo sviluppo dei popoli, per potersi mettere con più efficacia al servizio degli uomini. L'enciclica partendo dallo studio dello sviluppo integrale dell'uomo delinea la problematica dello sviluppo solidale di tutta l'umanità.
Giovanni XXIII traendo ispirazione dall'enciclica Rerum novarum di Leone XIII e dai documenti dei pontefici succeduti, precisa e sviluppa i loro insegnamenti e delinea aspetti nuovi circa la questione sociale.
Questa lettera apostolica di Giovanni Paolo II, diretta all'Episcopato, al clero e ai fedeli, è una esortazione a risvegliare l'importanza fondamentale della domenica, Pasqua della settimana. Riscoprirne il senso, il suo "mistero", il valore della sua celebrazione, il suo significato per l'esistenza cristiana ed umana. Una esortazione a non aver paura di donare il nostro tempo a Cristo, perché il tempo donato a Lui non è mai tempo perduto, ma piuttosto guadagnato per l'umanizzazione profonda dei rapporti e della vita.
Nel centenario della pubblicazione dell'epistola enciclica Quamaquam pluries di papa Leone XIII e nel solco della plurisecolare venerazione per san Giuseppe, Giovanni Paolo II offre in questa esortazione apostolica alcune riflessioni su San Giuseppe. Partendo dal quadro che di San Giuseppe offrono i vangeli il Papa riflette sulla sua figura di "Depositario del mistero di Dio" e "uomo giusto e lo sposo verginale" che santificando la vita quotidiana nella perfezione della carità ha saputo coniugare la vita attiva con quella contemplativa.
Lettera enciclica di Giovanni Paolo II pubblicata nel 1986. Si rivolge a tutti i credenti per ribadire la fede della Chiesa nello Spirito Santo.
Egli è colui che dà la vita, colui nel quale l'imperscrutabile Dio uno e trino si comunica agli uomini, costituendo così in essi la sorgente della vita eterna.
Un invito soprattutto: sviluppare nella Chiesa la coscienza che è spinta dallo Spirito Santo a cooperare, perché sia portato a compimento il disegno di Dio, il quale ha costituito Cristo principio di salvezza per il mondo intero.
Il documento è stato pubblicato dall'Ufficio Nazionale di Pastorale Scolastica della CEI attorno al 1980. Si rivolge a tutti gli operatori scolastici, in particolare a quelli eletti nei consigli di classe, circoli didattici e d'istituto, ai genitori e agli studenti. Suggerisce degli orientamenti sui criteri, i modi, i mezzi e anche i limiti in cui una corretta educazione sessuale può essere proposta all'interno della scuola, nel rispetto dei ritmi di crescita dell'alunno e delle responsabilità educative delle famiglie.
I documenti rispondono a una necessità largamente avvertita di chiarificare e regolamentare la diversità di impostazione degli esperimenti fin qui condotti, sia a livello di discernimento e di preparazione, sia a livello di attuazione ministeriale e di formazione permanente. Le direttive, contenute nei due documenti, riguardano in particolare i diaconi permanenti del clero secolare diocesano e anche i diaconi permanenti membri di Istituti di vita consacrata e di Società di vita apostolica. A cura della Congregazione per l'Educazione Cattolica e della Congregazione per il Clero.
Documento della Commissione per i Rapporti religiosi con l'Ebraismo della CEI, che intende "guarire" le ferite delle incomprensioni e ingiustizie del passato, affinché non sia mai più possibile che in futuro si ripeta l'indicibile iniquità della Shoah, ma Ebrei e Cattolici lavorino insieme per un mondo di autentico rispetto per la vita e la dignità di ogni essere umano.
La Nota, esaminando fondamenti, motivazioni, soggetti e strutture della pastorale sanitaria, presenta delle linee operative che possono essere un punto di riferimento per il servizio della chiesa in questo ambito pastorale.
Lettera enciclica di Pio XII sulla Liturgia in riferimento a: - natura, origine, progresso della Liturgia- il culto eucaristico- l'ufficio divino e l'anno liturgico- direttive pastorali
Il documento pubblicato dalla Santa Sede nel 1997, si rivolge ai Vescovi della varie Chiese particolari e agli Ordinari, per una più proficua collaborazione e crescita dei sacri ministri e dei fedeli non ordinati. Ribadisce la necessità di riconoscere, difendere, promuovere e coordinare con saggezza e determinazione il dono peculiare di ogni membro della Chiesa, senza confusione di ruoli, di funzioni o di condizioni teologiche e canoniche.
Il Pontificio Consiglio per la Famiglia propone alcune linee - guida di carattere pastorale sulla sessualità, attingendo alla sapienza che viene dalla Parola del Signore e ai valori che hanno illuminato l' insegnamento della Chiesa, nella consapevolezza dell'"esperienza di umanità" che è propria della comunità dei credenti.
La questione delle relazioni tra le religioni va acquistando un'importanza sempre maggiore. Perché il dialogo sia fruttuoso occorre che il cristianesimo, e in concreto la Chiesa Cattolica, si impegni a precisare come valuta, dal punto di vista teologico, le religioni. Le riflessioni contenute in questo documento hanno come oggetto principale l'elaborazione di alcuni principi teologici che aiutino questa valutazione, tracciando le linee fondamentali del dibattito teologico attuale.
Nota pastorale del Consiglio Episcopale Permanente della CEI su orientamenti per il catecumenato degli adulti. Si offre alle Chiese che sono in Italia un progetto che indichi contenuti, finalità e modalità di un itinerario "iniziatico", per condurre l'uomo a diventare cristiano maturo, cioè membro cosciente e attivo della Chiesa.
La Nota pastorale, rivolta in modo particolare a quanti nella Chiesa sono posti al servizio della Parola, vuole esortare a prendere sempre più viva coscienza del compito di introdurre tutto il popolo di Dio alla ricchezza di verità e di vita della sacra Scrittura. Facendo riferimento alla fede e alla dottrina della Chiesa sulla Bibbia, la Nota si compone di tre parti: illustra come sia valorizzato nelle Chiese in Italia il tesoro della Sacra Scrittura (parte I); indica principi e criteri di incontro dei cristiani con essa (parte II); propone vie e metodi di retto uso e piena valorizzazione della Bibbia nella vita della Chiesa, in particolare nella catechesi e nella liturgia.
del Pontificio Consiglio per la Famiglia, contenente alcune brevi riflessioni e avvisi su questione pratiche di morale attinenti la vita coniugale e la confessione auricolare. L'intento è di offrire ai confessori un sussidio pratico per svolgere il ministero pastorale con efficacia.
Pubblicato nel 1997 dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, il documento si rivolge soprattutto ai professionisti della pubblicità e a tutti coloro che sono coinvolti nel processo di domanda e di diffusione della pubblicità. Tratteggia in modo molto lineare sia i benefici che i danni prodotti dalla pubblicità e ripropone alcuni principi etici e morali. Nella conclusione, riafferma con decisione la necessità di eliminare gli aspetti socialmente dannosi della pubblicità e adottare regole morali di alta qualità, per dare un prezioso contributo al progresso umano e al bene comune.
Lettera di Giovanni Paolo II indirizzata a tutte le donne del mondo, scritta nel segno della condivisione e della gratitudine, mentre si preparava la IV Conferenza Mondiale sulla donna che si è tenuta a Pechino nel 1995, promossa dall'Organizzazione delle Nazioni Unite. Nella lettera il Papa esprime il pensiero della chiesa in difesa della dignità, del ruolo e dei diritti delle donne, parlando al loro cuore e alla loro mente. Giovanni Paolo II invita le Nazioni Unite a valorizzare "il genio della donna" e "a mettere in luce la verità sulla donna".
Il presente documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia, contempla sia le realtà umane naturali proprie dell'istituzione divina, sia quelle più specifiche del sacramento istituito da Cristo, e si articola, in concreto, in tre parti: L' importanza della preparazione al matrimonio cristiano; Le tappe o momenti della preparazione; La celebrazione del matrimonio.
Nota pastorale della Commissione Episcopale per la liturgia che ripropone in forma organica e ribadisce la normativa liturgica vigente, della quale intende chiarire le connessioni e le concrete applicazioni. Le disposizioni qui contenute costituiscono norma di riferimento per l'attività di adeguamento liturgico degli organismi diocesani, regionali e nazionali che hanno competenza in materia di arte sacra e di beni culturali ecclesiali.
Pubblicato nel 1996 da Giovanni Paolo II, il documento vuole offrire alle persone consacrate, ai Pastori e ai fedeli, i frutti dell'Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, raccolta per riflettere sul tema "La vita consacrata e la sua missione nella Chiesa e nel mondo". Il testo si articola in tre capitoli fondamentali: le sorgenti cristologiche-trinitarie della vita consacrata, la vita consacrata segno di comunione nella chiesa e la vita consacrata epifania dell'amore di Dio nel mondo.
Lettera enciclica con la quale Giovanni Paolo II intende promuovere ogni utile passo affinché la testimonianza cristiana dell'intera comunità cattolica possa essere compresa nella sua integrale purezza e coerenza, per far sì che l'unità di tutti i cristiani cresca fino a raggiungere la piena comunione.
Il presente documento si pone in continuità e coerente sviluppo del documento precedente, "Legalità, giustizia e moralità" (1993), individuando nell'opera educativa un impegno prioritario della Chiesa. Ed è un impegno reso oggi più urgente. Infatti, l'attuale contesto socio-politico è caratterizzato da una situazione di confusione e di transizione e da alcuni fenomeni ambigui e pericolosamente negativi; tra cui emergono, in particolare, l'estendersi del numero dei poveri e di forme nuove di povertà e di emarginazione accanto a quelle antiche, mai vinte; il rischio della privatizzazione della politica, con la concentrazione del potere in sempre più ristrette oligarchie e con la persistente esclusione e il misconoscimento dei diritti di chi non ha voce. A fronte di questi rischi emerge l'esigenza di superare i contrasti e la litigiosità delle forze sociali e politiche e di porre grande attenzione alle attese indilazionabili di tutta la società, specialmente delle fasce più deboli, per ridare ruolo allo Stato sociale come Stato dei cittadini e delle comunità.
Pubblicato nel 1995 da Giovanni Paolo II, il documento si rivolge ad ogni uomo e donna di buona volontà e tratta del valore e dell'inviolabilità della vita umana. Si va dalle minacce alla vita umana, al messaggio cristiano sulla vita, dal non uccidere a una nuova cultura della vita umana. Nell'introduzione un appassionato appello del Papa: "Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà vera, pace e felicità!".
Questa "Nota" della Conferenza Episcopale Italiana sottolinea il valore della penitenza per il nostro tempo. Il digiuno e l'astinenza - insieme alla preghiera, all'elemosina e alle altre opere di carità - appartengono da sempre alla vita e alla prassi penitenziale della Chiesa. E rispondono al bisogno permanente del cristiano di conversione al regno di Dio, di richiesta di perdono per i peccati, di implorazione dell'aiuto divino, di rendimento di grazie e di lode al Padre. Ma perché il digiuno e l'astinenza rientrino nel vero significato della prassi penitenziale della Chiesa devono avere un'anima autenticamente religiosa, anzi cristiana. E' qui riproposto il significato del digiuno e dell'astinenza secondo l'esempio e l'insegnamento di Gesù e secondo l'esperienza spirituale della comunità cristiana.
Pubblicato dalla CEI nel 1993, il documento vuole essere soprattutto un nuovo punto di riferimento per precisare che cos'è il ministero diaconale, sia nella sua identità teologica, spirituale e pastorale, sia nel suo servizio in comunione con il vescovo e con gli altri ministri impegnati nell'unica missione della chiesa.
Il documento inizia con un rapido sguardo ai mutamenti sopravvenuti negli ambiti che hanno potuto influenzare più da vicino la qualità della vita fraterna e le sue modalità di attuazione nelle varie comunità religiose. Alla luce di queste nuove situazioni offre alcuni criteri di discernimento, in vista di un autentico rinnovamento evangelico. La comunità religiosa viene presentata come dono di Dio che vuole comunicare la sua vita di comunione, come luogo dove si diventa fratelli e come luogo e soggetto della missione.
I caratteri distintivi della civiltà dell'amore, quali: l'alleanza coniugale, l'unità, il dono sincero di sé, la paternità e maternità responsabili, l'educazione, la famiglia, la società. E inoltre la presenza del Signore e della Vergine Maria, come a Cana, nella vita dei credenti, costituiscono il contenuto di questa lettera scritta da Giovanni Paolo II alle famiglie, in occasione dell'anno giubilare del 2000.
L'enciclica affronta alcune questioni fondamentali dell'insegnamento morale della Chiesa, sotto forma di un necessario discernimento su problemi controversi tra gli studiosi dell'etica e della teologia morale. Questo documento intende esporre, sui problemi discussi, le ragioni di un insegnamento morale fondato nella Sacra Scrittura e nella viva Tradizione apostolica mettendo in luce, nello stesso tempo, i presupposti e le conseguenze delle contestazioni di cui tale insegnamento è fatto segno.
Giovanni Paolo II riprende il patrimonio delle riflessioni e delle indicazioni che hanno preparato e accompagnato i lavori sinodali. Esamina le sfide della formazione sacerdotale alla fine del secondo millennio, riflette sulla natura e la missione del sacerdozio ministeriale e sulla vita spirituale del sacerdote e delinea degli orientamenti per l'animazione vocazionale e per la formazione dei candidati al sacerdozio, come anche per la formazione permanente dei sacerdoti.
Nota pastorale della Commissione Ecclesiale "Giustizia e Pace" della CEI pubblicata nel 1991. È una proposta offerta ai cristiani e a ogni uomo di buona volontà per una revisione di mentalità e di comportamento all'interno di una società che, smarrendo il senso delle norme che la devono guidare, compromette la giustizia e la pace. Auspica un deciso recupero della moralità e della legalità, con il diverso contributo delle componenti sociali, civili, politiche e religiose, e soprattutto mediante una più convinta e decisa educazione delle coscienze di tutti.
Il testo del decreto generale della CEI, promulgato in data 5 novembre 1990 ed entrato in vigore 17 febbraio 1991, presenta le norme per la celebrazione del matrimonio canonico come anche premesse alla sua celebrazione e conseguenze di essa.
Lettera enciclica di Giovanni Paolo II nel centenario della Rerum Novarum del Papa Leone XIII, del cui documento si propone una rilettura, invitando a "guardare indietro", al suo testo stesso per scoprire nuovamente la ricchezza dei principi fondamentali, in essa formulati, per la soluzione della questione operaia. Un invito inoltre a "guardare al futuro" carico di incognite, ma anche di promesse. Il tesoro è la grande corrente della tradizione della chiesa, che contiene le "cose antiche", ricevute e trasmesse da sempre, e permette di leggere le "cose nuove", in mezzo alle quali trascorre la vita della chiesa e del mondo.
A venticinque anni dalla conclusione del concilio e dalla pubblicazione del decreto Ad gentes e a quindici anni dall'esortazione apostolica di Paolo VI Evangelii nuntiandi, Giovanni Paolo II invita la chiesa a un rinnovato impegno missionario. Il Papa ribadisce che la missione rinnova la chiesa, rinvigorisce la fede e l'identità cristiana e dà nuovo entusiasmo e nuove motivazioni.
Il decreto del Concilio Vaticano II presenta la dottrina della Chiesa sugli strumenti di comunicazione sociale come anche suggerimenti per la valorizzazione di questi strumenti nell'attività pastorale della Chiesa.
Questa esortazione apostolica di Giovanni Paolo II riassume e valorizza i lavori dei partecipanti del Sinodo dei Vescovi del 1987 sui fedeli laici. A partire dalla dignità dei fedeli laici nella chiesa-mistero il documento spiega la necessità della partecipazione dei laici alla vita della chiesa-comunione e la loro corresponsabilità nella chiesa-missione. Riflettendo sulla varietà delle vocazioni nella chiesa e sul loro valore ribadisce il bisogno di una formazione integrale che favorisce l'unità di cui è segnato l'essere dei laici come membri della chiesa e come cittadini della società umana.
Lettera apostolica di Giovanni Paolo II sulla dignità e vocazione della donna in occasione dell'Anno Mariano. Un approfondimento dei fondamenti antropologici e teologici necessari a risolvere i problemi relativi al significato e alla dignità dell'essere donna e dell'essere uomo. Si tratta di comprendere la ragione e le conseguenze della decisione del Creatore che l'essere umano esista sempre e solo come femmina e come maschio. Solo partendo da questi fondamenti, che consentono di cogliere la profondità della dignità e della vocazione della donna, è possibile parlare della sua presenza attiva nella Chiesa e nella società.
La costituzione del Concilio Vativano II, presenta principi generali per la riforma e la promozione della liturgia. Tratta della liturgia sul mistero eucaristico, della celebrazione liturgica degli altri sacramenti come anche della celebrazione dei sacramentali. Esprime le norme per la celebrazione dell'ufficio divino e le norme riguardanti la musica liturgica. Inoltre valorizza il senso dell'anno liturgico per la vita della Chiesa e del cristiano.
Questa enciclica di Giovanni Paolo II vede Maria come "figura della Chiesa", e in questa luce approfondisce la conoscenza del mistero della Chiesa. Nella prima parte riflette sulla presenza di Maria nel mistero di Cristo. La seconda parte sviluppa il mistero della Chiesa in cammino. La terza parte espone il tema della mediazione materna di Maria nel piano di salvezza.
L'Istruzione della Congregazione dottrina della Fede richiama i principi fondamentali di carattere antropologico e morale, necessari per una adeguata valutazione dei problemi e per l'elaborazione delle risposte a tali interrogativi. La prima parte ha per argomento il rispetto dell'essere umano a partire dal primo momento della sua esistenza; la seconda parte affronta gli interrogativi morali posti dagli interventi della tecnica sulla procreazione umana. Nella terza parte vengono offerti alcuni orientamenti sui rapporti che intercorrono tra legge morale e legge civile a proposito del rispetto dovuto agli embrioni in relazione alla legittimità delle tecniche di procreazione artificiale.
Il documento, pubblicato nel 1986, è una lettera della Congregazione dottrina della Fede ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali. Non ha la pretesa di affrontare una trattazione esaustiva del complesso problema, ma concentra l'attenzione sul contesto specifico della prospettiva morale cattolica. In appendice: alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non-discriminazione delle persone omosessuali.
Lettera pubblicata da Giovanni Paolo II in vista del Giubileo della Redenzione del 2000 e che, prima di tutto, è un invito alla Chiesa a incontrare l'uomo di ogni tempo proprio sulla via della sofferenza. L'esposizione diventa poi riflessione sulla sofferenza umana, che desta compassione, rispetto e a suo modo intimidisce. Nella sofferenza è contenuta la grandezza di uno specifico mistero. Intorno al mistero della sofferenza, i due motivi: "bisogno del cuore" e "imperativo della fede" sembrano avvicinarsi particolarmente tra loro e unirsi nelle parole di San Paolo, quando afferma: "?completo quello che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa?" (Col 1,24).
Questo documento della CEI si propone di esaminare l'aspetto pedagogico dell'educazione sessuale, indicando opportuni orientamenti per la formazione integrale del cristiano, secondo la vocazione di ognuno. Anche se non scende ogni volta alla citazione esplicita, presuppone sempre i principi dottrinali e le relative norme morali, secondo il magistero della Chiesa.
Il 15 maggio 1981 si compivano novant'anni dalla pubblicazione dell'enciclica Rerum Novarum di Leone XIII. Per questa occasione Giovanni Paolo II vuole dedicare questo nuovo documento proprio al lavoro umano e all'uomo nel vasto contesto di questa realtà che è il lavoro. La situazione generale dell'uomo nel mondo contemporaneo, diagnosticata e analizzata nei vari aspetti geografici, di cultura e di civiltà, esige che si scoprano i nuovi significati del lavoro umano, e che si formulino altresì, i nuovi compiti che in questo settore sono posti di fronte a ogni uomo, alla famiglia, alle singole Nazioni, a tutto il genere umano, alla chiesa stessa.
Esortazione apostolica di Giovanni Paolo II del 1981. Il documento, nel ribadire la consapevolezza che il matrimonio e la famiglia costituiscono uno dei beni più preziosi dell'umanità, sollecita l'impegno a salvare e promuovere i valori e le esigenze della famiglia cristiana, luogo privilegiato dell'annuncio della buona novella di Gesù Cristo.
L'enciclica di Leone XIII reagisce allo sviluppo sociale ed economico della fine del diciannovesimo secolo, l'epoca dei grossi cambi nelle relazioni tra proprietari e proletari, tra capitale e lavoro. L'enciclica mette in rilievo i principi con cui, secondo giustizia ed equità, si deve affrontare la questione sociale.
Esortazione apostolica di Giovanni Paolo II circa la catechesi nel nostro tempo. Il Papa riprende l'eredità dei due Pontefici suoi predecessori per invitare a rafforzare la solidità della fede e della vita cristiana, a dare nuovo vigore alle iniziative in corso e a diffondere nelle comunità la gioia di portare al mondo il mistero di Cristo.
All'inizio del suo pontificato Giovanni Paolo II, nella sua prima enciclica, riflette sul mistero della redenzione, sulla realtà dell'uomo redento, la sua situazione nel mondo contemporaneo e sulla missione della Chiesa. Nella conclusione contempla il mistero della Chiesa, Madre e l'immagine della Madre di Cristo e Madre della Chiesa.
Documento del Concilio Vaticano II pubblicato nel 1965. Propone la genuina dottrina sulla divina rivelazione e la sua trasmissione, affinché per l'annunzio della salvezza il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami.
Costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II pubblicata il 21 novembre del 1964. Essa intende illustrare con chiarezza, ai fedeli e al mondo intero, la natura della Chiesa e la sua missione universale. Chiesa che è in Cristo come un sacramento o segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano. Diversi i capitoli: il mistero della Chiesa, il popolo di Dio, la costituzione gerarchica della Chiesa e in particolare dell'Episcopato, i laici, l'universale vocazione alla santità nella Chiesa, i religiosi, l'indole escatologica della Chiesa e la beata vergine Maria Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa.
Costituzione pastorale del Concilio Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo. La Chiesa e la vocazione dell'uomo e alcuni problemi più urgenti, come la dignità del matrimonio, la promozione del progresso della cultura, la vita economico-sociale, la promozione della pace, la costruzione di una comunità internazionale, sono i capitoli attorno ai quali si dipana il contenuto di questo documento e che rivelano la presenza attenta della Chiesa all'interno della realtà umana.
Lettera enciclica di Papa Paolo VI, del 1968, riguardante la vita umana con uno sguardo globale sull'uomo, sull'amore coniugale e la procreazione, e con particolari indicazioni riguardanti i metodi per la regolazione delle nascite. La terza parte contiene alcune direttive pastorali rivolte a: pubblici poteri, uomini di scienza, sposi cristiani, medici, sacerdoti e vescovi.
Paolo VI si sofferma in questa esortazione apostolica su alcune questioni che riguardano i rapporti tra la sacra liturgia e il culto della Vergine; propone considerazioni e direttive atte a favorire il legittimo sviluppo di questo culto, e infine, suggerisce alcune riflessioni per una ripresa vigorosa e più consapevole della recita del rosario la cui pratica ha una tradizione lunga in mezzo al popolo cristiano.
Esortazione apostolica di Paolo VI, pubblicata a dieci anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, al termine dell'Anno Santo del 1975. La riflessione del Papa si dipana tra il significato, il contenuto, le vie, i destinatari e lo spirito dell'evangelizzazione. L'invito forte ad ogni uomo e donna, è quello di essere ministri del Vangelo con la propria vita, perché avendo ricevuto per primi la gioia del Cristo, la mettano in gioco per l'annuncio del Regno.
Giovanni XXIII a partire dalla premessa che la pace in terra può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell'ordine stabilito da Dio, espone i principi fondamentali dell'ordine tra gli esseri umani e ne esamina i rapporti sul livello delle comunità politiche. Nella parte finale, ribadendo il dovere dei cristiani di partecipare attivamente alla vita pubblica, presenta alcuni richiami pastorali riguardanti l'attività delle istituzioni economiche, sociali, culturali e politiche.