
La storia si svolge tra il 1478 e il 1518. Alle vicende personali dei protagonisti si intrecciano gli avvenimenti più importanti del tempo, tra giochi di potere e trame segrete che riguardano sia gli ambienti vaticani sia il mondo germanico. Qui si estende sempre più l'influenza dei banchieri Fugger e sta emergendo la figura di Lutero, personaggio scomodo per la Chiesa di Roma e non solo. Proprio con l'intento di eliminare il frate agostiniano si lavora per individuare e formare un insospettabile sicario. Per l'emissario dei Fugger il candidato più adatto all'impresa è il pupillo dell'aristocrazia romana Corrado Cordero. Inviato a Wittenberg come studente di teologia, il giovane rimane però colpito dagli insegnamenti di Lutero e soprattutto dal fascino di Regina Winkler, figlia di un notaio locale. Corrado allarga così i suoi orizzonti e vede vacillare la sua lealtà ai suoi mandanti e alla Chiesa...
Arricchito da cartine, schemi di città, alberi genealogici e fotografie a colori, il libro mette a fuoco l'evento del 12 aprile 1204, quando i crociati conquistarono Costantinopoli: la città venne saccheggiata e sui resti dell'Impero bizantino fu fondato l'Impero latino d'Oriente (1204-1261). In seguito a quell'evento la frattura tra il mondo cristiano cattolico e quello ortodosso si aggravò in modo definitivo, tanto che quella data, a ottocento anni di distanza, pesa ancora come un macigno nelle relazioni tra Santa Sede e Chiese ortodosse e in generale tra Oriente e Occidente.
Romanzo avvincente ambientato nel medioevo.
Narra il viaggio difficoltoso che ha percorso il chierico Reginaldo partendo dall’Abbazia di Novacella (Bressanone) per arrivare in Umbria e conoscere S. Francesco d’Assisi.
Il viaggio intrapreso è anche percorso interiore volto alla ricerca di Dio e del vero cristianesimo. Sulla strada per Assisi, Reginaldo diventa protagonista e testimone di moltissime avventure fino ad incontrare il suo "ultimo nemico", un sicario, che lo consegnerà alla morte. Moribondo, farà comunque in tempo a vedere S. Francesco e a comprendere la vera natura di Dio.
Tra meditazione e fantasia, umorismo e serietà, questa operetta su san Martino presenta in modo nuovo una delle figure più luminose del primo Medio Evo cristiano.
L’autore, in questa “leggenda aurea” sceglie di raccontare la vita di Martino, dal punto di vista del mendicante, per rendercelo più vicino e familiare.
Favola che riporta spesso aneddoti, notizie curiose e tradizioni popolari.