Questo non è un libro sulla religione, ma un saggio di economia che si basa sui Vangeli. Mentre molti hanno trovato nel Nuovo Testamento una giustificazione di natura morale al socialismo e all'intervento dello Stato, Charles Gave accosta i testi sacri per mettere in risalto il messaggio di libertà e responsabilità individuale che caratterizza la predicazione di Gesù Cristo. Secondo l'autore, gli scritti di Matteo, Marco, Luca e Giovanni non sono stati adeguatamente letti e compresi dagli economisti, con il risultato che il loro significato sociale è stato in larga misura travisato. Con la semplicità delle sue parabole, Gesù ha invece saputo parlare in maniera assai interessante di questioni economiche, riuscendo a piantare i semi di una riflessione che è tuttora attuale per comprendere la realtà produttiva e finanziaria dei nostri giorni.
Con oltre un milione di copie vendute negli Stati Uniti, "L'economia in una lezione" è ormai un testo classico della divulgazione economica. Conciso e istruttivo, oltre che incredibilmente preveggente e di ampio respiro, questo volume individua con precisione e chiarezza gli errori più diffusi nel modo in cui le persone interpretano i fatti economici. Idee errate non per questo sono meno influenti. Ieri come oggi, non c'è politica economica che non sia condizionata, quando non addirittura determinata, da alcuni degli errori logici che finiscono sotto la spietata analisi di Hazlitt. Come dice il titolo stesso, il libro vuole essere una introduzione ai principi fondamentali della scienza economica. Per Hazlitt, molte tesi in circolazione - che pure possono apparire geniali, nuove o in anticipo sui tempi - sono tanto vecchie quanto banali, sebbene confezionate secondo il gusto corrente. Tutto questo, ai suoi occhi, conferma ancora una volta la verità della massima: "chi ignora il passato è condannato a ripeterlo".
Un irriverente quanto divertente ritratto dell'economia vista come scienza dell'imperfezione. Un libro per tutti: sia per chi di economia capisce poco e vorrebbe capirne un po' di più, senza per questo però doversi sorbire noiosi trattati, sia per per coloro quali hanno fatto dell'economia un'infrangibile fede.
Per l'autore, la società di mercato è l'unica davvero compatibile con la grande eredità umanistica dell'Occidente cristiano. La scelta liberale infatti, contrapposta all'interventismo statale, serve a proteggere la dignità dei singoli poiché la libertà autentica consiste non nell'arbitrio di chi si sente autorizzato a fare qualsiasi cosa ma nell'agire di chi sa innanzitutto riconoscere la libertà (e quindi la proprietà) altrui.