San Vito è uno dei santi più popolari della tradizione cristiana. L'importanza e la diffusione del suo culto, soprattutto durante il Medioevo, sono attestate in molti paesi europei che hanno una chiesa o una piccola cappella consacrata al suo culto o qualche reliquia gelosamente custodita da secoli. Durante il Medioevo la devozione al santo Martire si diffonde rapidamente nelle maggiori città europee che si vantano di possedere le sue reliquie; gruppi di fedeli di diversa estrazione si recano ai più importanti santuari consacrati al culto così come alle piccole cappelle rurali presenti in Italia, Sassonia, Boemia, Germania e in tutta Europa. Secondo la tradizione, basata su fonti storiche e liturgiche, il martire fanciullo nacque in Sicilia, a Mazara del Vallo, da genitori pagani e fu educato al cristianesimo dal precettore Modesto e dalla nutrice Crescenza. La storia del suo martirio ripropone lo stile e i temi tipici della martirografia e si presenta ricca di elementi descrittivi che colpiscono l'immaginazione del lettore anche attraverso la narrazione dei poteri taumaturgici del martire. San Vito è inserito nel gruppo dei quattordici Santi Ausiliatori, ai quali viene riservata una particolare venerazione proprio durante il Medioevo. La sua intercessione era spesso invocata perché ritenuta particolarmente efficace nelle malattie o nelle calamità che colpivano frequentemente le comunità cittadine.
Rocco Roberto Vaiana è nato a Castelvetrano (TP) il 27 aprile 1974. Ha conseguito la licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali, presso il Pontificio Istituto Orientale in Roma. Attualmente è dottorando presso il medesimo Istituto.
Non si può non riconoscere che, in un certo qual senso, Francesco d’Assisi ha avuto una fortuna invidiabile rispetto ad altri santi: dichiarato nel 1992 dal Time Magazine uno degli uomini più rappresentativi del secondo millennio, studiato da centri di ricerca universitari laici e non, innumerevoli pubblicazioni scientifiche e divulgative inerenti alla sua storia, diversi film a lui dedicati, riconosciuto come riferimento ideale da persone di diverse culture e religioni.
L’Autore studia il breviario di san Francesco, uno strumento prezioso per chi desidera approfondire il messaggio e la tematica del pensiero del Santo di Assisi.
Il codice, denominato Breviarium sancti Francisci, consiste fondamentalmente in un breviario, il salterio e l’evangeliario; la prima parte è la più consistente ed è costituita dal breviario della Curia romana riformato da Innocenzo III. L’antichità del testo, che lo rende un testimone privilegiato di tale riforma e quindi della storia dei libri liturgici in generale, è confermata dalla presenza, soprattutto nelle solennità mariane o di santi legati al ministero pontificio, come Pietro, Paolo e Gregorio Magno, di letture tratte dai sermoni dello stesso Innocenzo III; tali letture dopo la sua morte nel 1216 saranno rese facoltative dal successore, papa Onorio III, e immediatamente scompariranno dal breviario. Infatti il Breviario di san Francesco è l’unico breviario vero e proprio che contiene tali letture per esteso. Questo codice fu usato da Francesco e certamente cooperò a formare in lui una seppur rudimentale cultura teologica che gli permise di esprimere la sua spiritualità e il suo pensiero in alcuni scritti, tre dei quali sono ancora in nostro possesso in formato autografo.
Uno studio storico-teologico sul sacramento della Confermazione che approfondisce la celebrazione nel suo complesso individuando nel contesto celebrativo gli elementi necessari ad una piena comprensione. Il punto di partenza è la storia della Parola di Dio in relazione al sacramento della Confermazione partendo dal Lezionario dell'Ordo confirmationis. Successivamente l'autore approfondisce le modalità con cui la Chiesa ha fatto propria la Parola di Dio e l'abbia rielaborata dando vita ai testi eucologici soffermandosi sui testi dei formulari della Messa In conferenda confirmatione. Il cuore del volume è rappresentato dall'esame del rito della Confermazione attraverso i testi eucologici proposti dall'Ordo per l'amministrazione del sacramento e dei gesti e gli elementi tipici che vengono utilizzati per significare il dono dello Spirito Santo. Lo studio è concluso dalle considerazioni dottrinali emerse lungo le diverse fasi del lavoro.
La raccolta degli Atti del VI Simposio della Penitenzieria Apostolica sul tema “Penitenza e Penitenzieria al tempo del giansenismo (secc. XVII-XVIII) Culture – Teologie – Prassi”. Sono presenti riflessioni sull’evoluzione storica, teologica e pastorale del sacramento della Penitenza nei secoli XVII e XVIII. Tale periodo è profondamente segnato dall’impronta delle controversie legate alle idee di Giansenio e dei suoi epigoni.
Un contributo aggiornato alla definizione di Oriente cristiano e sul rito Siro-Antiocheno sviluppato dalla Chiesa cristiana. Il volume è arricchito da un inserto di tavole a colori sulla geografia delle Chiese siriache.
Recentemente la Penitenzieria Apostolica si è fatta promotrice di una serie di Simposi allo scopo di valorizzare il ricco patrimonio di esperienza accumulato lungo i secoli e per presentare il valore e il significato del servizio svolto per le Chiese locali. Questo quarto Simposio ha analizzato in particolare uno dei periodi più significativi per lo sviluppo e la configurazione del sacramento della Penitenza. È il periodo successivo al Concilio Lateranense IV (1215) e immediatamente prima del Concilio di Trento (1545-1563), due eventi che influirono radicalmente sulla teologia e sulla prassi della confessione. Mentre, secondo le norme conciliari, la maggior parte dei fedeli si confessava una volta l'anno, un certo numero di cristiani che conducevano una vita fervorosa, proprio in questo tempo cominciarono ad adottare un altro ritmo, e a fare un uso molto diverso del sacramento della Penitenza. Chiedendo di confessarsi una o due volte al mese o anche una volta alla settimana, essi trasformarono il senso e la funzione stessa del sacramento, che viene così ad occupare un posto centrale nella spiritualità cristiana.
Il volume, che si inserisce nella collana "Monumenta Studia Instrumenta Liturgica", raccoglie gli studi del progetto di ricerca "I Gonzaga e i Papi. Roma e le corti padane fra Umanesimo e Rinascimento (1418-1620)", realizzato dall'Università Europea di Roma per il distretto culturale "Regge dei Gonzaga", il cui obiettivo è stato quello di analizzare da un punto di vista prettamente istituzionale, religioso e liturgico, le molteplici relazioni diplomatiche tra il Papato e la dinastia mantovana dei Gonzaga in un'epoca di profondi mutamenti culturali ed ecclesiologici. Particolare attenzione è stata dedicata all'inserimento della famiglia principesca nella gerarchia romana, con dieci cardinali e un'elezione papale mancata di poco, e all'attuazione di un progressivo controllo delle istituzioni religiose mantovane e dei loro patrimoni. Altri contributi sono dedicati infine ai modelli di santità nella società aristocratica (in particolare a Luigi Gonzaga e Osanna Andreasi), a conflitti di interesse tra ambito laico ed ecclesiastico, ad aspetti artistici e letterari, alla diplomazia pontificia e a singole questioni prosopografiche. Il volume, arricchito anche da un'appendice fotografica con i ritratti dei principali esponenti della famiglia, fornisce dunque uno spaccato del microcosmo della signoria mantovana di particolare interesse per i liturgisti e gli studiosi di storia della Chiesa.
Questo lavoro (che raccoglie gli atti del terzo Simposio organizzato dalla Penitenzieria Apostolica) si sofferma sul sacramento della Penitenza e sul suo sviluppo storico, teologico e pastorale, in un arco di tempo che ha visto notevoli cambiamenti attorno alla prassi ecclesiale relativa a questo sacramento. Negli ultimi anni la Penitenzieria Apostolica ha ritenuto opportuno organizzare una serie di Simposi con lo scopo di valorizzare il ricco patrimonio di esperienza accumulato nel corso degli otto secoli della sua storia, individuando da un lato i caratteri distintivi del Dicastero, dall'altro cercando di cogliere elementi nuovi che la prassi ecclesiale impone per affrontare le sfide che insidiano la Chiesa agli inizi del terzo millennio.
Il volume, 71° della collana, raccoglie materiale prezioso, fonte essenziale per studi di vario genere, dalle indagini propriamente liturgiche a quelle più strettamente concernenti la storia vallombrosiana, dagli studi relativi alle notazioni musicali alle preziosissime incisioni che rendono il volume unico. Ristampa anastatica del Missale che ha scandito per diversi secoli la vita liturgica della Congregazione di Vallombrosa. Un manuale di sicuro interesse affinchè possa essere di sempio e di stimolo per portare ulteriori contributi alla conoscenza della storia del culto cristiano. Con riproduzioni a colori dell'esemplare in uso per le celebrazioni dell'Abate, oggi custodito presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze.
Questo volume, 70° della collana MSIL, contiene una raccolta di studi multidisciplinari nell'ambito del canto destinato alla vita liturgica. A questo progetto, curato da Leandra Scappticci, hanno collaborato 37 studiosi appartenenti a istituzioni universitarie, monastiche e culturali di tutto il mondo che hanno avuto legami con Giacomo Baroffioe che gli hanno voluto rendere omaggio pervenendo a questi originali studi. Una miscellanea di studi interdisciplinari volti a porre le basi per affrontare le rigorose ricerche che prendono in esame non solo il mero dato musicale, ma che siano coerenti con gli intenti didattici e scientifici della produzione di Giacomo Baroffio, uno dei più grandi compositori di musica liturgica dei nostri tempi, a cui questo lavoro è dedicato.
A distanza di nove anni dalla pubblicazione del volume "Pietà popolare e liturgia. Teologia, spiritualità, catechesi, cultura" (che prendeva in esame l'importante ruolo che la pietà popolare ricopre nel tessuto culturale ed ecclesiale, con una sezione dedicata alla regione Calabria) si è ritenuto opportuno proporne una nuova edizione, riprendendo le tematiche di maggior interesse in quanto la sfida della pietà popolare costituisce per la Chiesa di oggi una fondamentale opportunità di formazione e di evangelizzazione. In particolare questo 69° volume della collana Monumenta Studia Instrumenta Liturgica, prende in esame il rapporto tra la liturgia, che costituisce l'essenza del culto cristiano, e tutte quelle manifestazioni religiose che caratterizzano la pietà popolare, focalizzandosi su come questo rapporto si sia evoluto con i mutamenti della società contemporanea. Il libro risulta dunque un utile strumento per tutti gli educatori del mondo ecclesiastico, affinché possano attivare un insieme di percorsi formativi, in stretto dialogo con la celebrazione liturgica, volti a coinvolgere maggiormente il fedele.
Tra l'età di Costantino e la fine delle crociate la Chiesa di Gerusalemme ha elaborato forme liturgiche proprie, caratterizzate da un rapporto diretto con i luoghi memoriali e la topografia delle città della Terrasanta, e in quest'ottica il complesso del Santo Sepolcro ha svolto un ruolo esemplare per lo sviluppo di riti e celebrazioni. Il presente saggio, che si inserisce nella collana Monumenta Studia Instrumenta Liturgica, studia proprio questo luogo di culto, analizzandolo in una prospettiva interdisciplinare, sulla base di una pluralità di fonti: testi liturgici, omelie, inni, composizioni pastorali, ma anche semplici racconti o scritti di fedeli e pellegrini. L'autrice (di cui si riporta una breve scheda) prende in esame inoltre le strutture dei luoghi di culto, i loro resti archeologici, gli elementi topologici e topografici dei complessi architettonici e delle città, gli oggetti utilizzati durante i riti, descrivendo così dei dettagli fisici e spaziali imprescindibili per la comprensione delle forme liturgiche dell'epoca. Il volume, arricchito anche da un'appendice fotografica, fornisce dunque uno spaccato della ricchezza del mondo cristiano medioevale, un quadro complesso e variegato di particolare interesse per i liturgisti e gli studiosi di storia della Chiesa.
Il volume n.66 della collana MSIL tratta della LVII Settimana di studi sulla liturgia svoltasi a Parigi dal 28 giugno al 1 luglio 2010 presso l'Istituo di Teologia di Saint-Serge
Questo volume si inserisce nella collana Monumenta Studia Instrumenta Liturgica e raccoglie gli atti del convegno tenutosi presso l'Università Europea di Roma il 24 e 25 febbraio 2011 sul tema "Liturgie e culture tra l'età di Gregorio Magno e il pontificato di Leone III". Il convegno, realizzato in collaborazione tra diversi atenei e istituti di ricerca, quali la stessa Università Europea di Roma, l'Università del Sacro Cuore, la Pontificia Accademia Teologica, ha l'obiettivo di analizzare dal punto di vista storico le diverse forme delle liturgie cristiane medievali mettendo in evidenza le trasformazioni degli usi nelle diverse aree liturgiche e i mutamenti ecclesiologici. Lo studio risulta di particolare interesse oltre che per i liturgisti, anche per le facoltà di Teologia e gli studiosi di storia della Chiesa.
L'esperienza della 56ª Settimana di Studi liturgici che si è tenuta a Parigi dal 29 giugno al 2 luglio 2009 ha permesso di riprendere e di sviluppare il percorso di approfondimento della categoria dell'anamnesi. Il contenuto di quanto condiviso invita in particolare ad una riflessione di ordine teologico. Da questa prospettiva derivano poi conseguenze e attualizzazioni di cui sono testimoni molti studi e l'insieme dei contenuti del presente volume.
Questo volume è un valido strumento di studio nato per presentare i riti sacraentali, le lodi divine e l'anno liturgico agli allievi di liturgia. Questo manuale, oltre ai riti completi tradotti, e alla liturgia delle ore, contiene anche dei commenti introduttivi e dei cenni storici che contribuiscono a fornire una presentazione globale della liturgia bizantina come espresisone della Chiesa Ortodossa. Il volume si inserisce nella ocllana Monumenta Studia Instrumenta Liturgica, diretta da Manlio Sodi e risulta di particolare interesse oltre che per gli allievi, sacerdoti ed operatori pastorali di rito bizantino e non, anche per le facoltà di Teologia e per i liturgisti.
L'originale rituale del XVII secolo della Diocesi di Ginevra, il cui vescovo era Francesco di Sales. Di particolare valore ed interesse in questo rituale del 1612 sono i testi, provenienti direttamente dallo zelo pastorale del grande vescovo Francesco di Sales. Oltre ad un'ampia introduzione, i curatori contestualizzano l'opera offrendo una dettagliata presentazione dei contenuti e complenando il lavoro con appendici opportune.
Edizione anastatica di un prezioso incunabolo datato 1499 custodito presso la Biblioteca Agatina del seminario arcivescovile di Catania. La Biblioteca Agatina del Seminario Arcivescovile di Catania è tra le più antiche e qualificate Biblioteche della Sicilia. Nata nel 1572 possiede l'unica copia conosciuta di un Messale Gallicano" stampato a Messina nel 1499; 26 incunaboli e 120 cinquecentine. Un rituale antico e poco conosciuto per le successive riforme di Carlo Magno. "
Le celebrazioni annuali della Chiesa sono organizzate come celebrazione annuale del mistero/misteri di Cristo. Questo testo evidenzia gli aspetti teologici dell'Anno Liturgico Sull'Anno liturgico c'è una produzione letteraria piuttosto abbondante. Quest'opera vi si colloca con una sua originalità, in quanto che nella trattazione si intende privilegiare la dimensione teologica, nonché quella spirituale.
Uno studio sulle concordanze del messale Ispano-Mozarabico. Il rito mozarabico è una liturgia della Chiesa cattolica nata nel IV secolo nella Penisola iberica, praticata fino all'XI secolo nei territori ispanici.
Percorsi storico-giurici-teologici e prospettive pastorali sulla penitenzieria apostolica. Prefazione del Card. J.F.Stafford, Penitenziere Maggiore. Questo volume è frutto di un Simposio organizzato dal Tribunale della Penitenzieria Apostolica e svoltosi il 13-14 gennaio 2009 presso il palazzo della Cancelleria. I contributi offrono un'approfondita analisi su un doppio livello: quello storico-giuridico e quello teologico-pastorale.
L'edizione delle componenti testuali dell'Antifonario dell'Archivio Capitolare san Rufino in Assisi (codex 5). Questo testo desidera colmare una lacuna nella pubblicazione delle fonti liturgiche del XIII secolo. Evidenzia, inoltre, il ruolo dei Frati Minori nello sviluppo e divulgazione della liturgia Secundum usum Curiae Romanae.
Il volume analizza gli episodi e i segni liturgici che costituiscono il tessuto della Divina Commedia. Secondo l'autrice, prof. ssa ordinaria presso la facoltà di Lettere dell'Università di Torino, nelle tre cantiche dell'opera di Dante la liturgia ha sempre uno stretto legame con la vita terrena, la visione della storia, il rapporto tra Chiesa e Impero, e anche con l'amministrazione della giustizia e delle sue leggi.
In quest'opera vengono presentati e descritti gli elementi utili per comprendere l'orizzonte ecclesiale da cui ha origine la tradizione liturgica ambrosiana, documentando la continuità tramandata e conservata nel tempo fino ad oggi da tale tradizione. In particolare l'autore, Cesare Alzati ha rielaborato i principi ispiratori del nuovo libro liturgico, l'orizzonte ecclesiale e gli intendimenti ecumenici, le modalità del radicamento nella tradizione e l'apertura all'attualità pastorale.
Uno studio sul rito aquileiese. L'opera offre un recupero storico che permette agli studiosi di cogliere anche de visu la struttura e i contenuti di un'edizione che, al di la' della sua bellezza tipografica, riflette la bellezza e la ricchezza dei testi.
Fonti e metodi per lo studio della liturgia dei primi secoli.
Il volume riproduce il testo del Pontificale del 1485, commissionata da papa Innocenzo VII a Patrizi e Burcardo, cerimonieri pontifici. Nella storia del Pontificale l'opera del Patrizi e del Burcardo ha avuto un ruolo importante in quanto la loro edizione segno una fase decisiva nell'evoluzione di questo libro liturgico tipico del vescovo. Essa ha attraversato secoli di prassi celebrativa, ha lasciato un'impronta nella riforma liturgica del Concilio di Trento, e per vari contenuti caratterizza ancora oggi la lex orandi del Rito romano, rinnovata secondo le indicazioni del Vaticano II.
Esame approfondito del processo redazionale dell'Institutio Generalis del Messale, che fornisce un quadro comparativo dei testi ufficiali. Il volume riproduce le redazioni ufficiali dell'Institutio Generalis, cosi come appaiono nelle edizioni tipiche del Missale Romanum dal 1969 al 2002. L'opera si arricchisce inoltre di una sinossi dei testi, e riproduce la documentazione ufficiale relativa alle variationes.
Dopo aver mostrato nel primo volume l'uso che sia il Messale sia l'Ufficio divino fanno del Salterio, quest'ultimo volume presenta l'impiego dei Salmi nel Lezionario del Messale romano. I due volumi sul Salterio offrono un grande servizio non solo ai lettori e agli studiosi interessati alla Bibbia, ma in modo particolare ai pastori e ai fedeli cristiani, perche la Parola divina deve essere compresa e assimilata dai suoi destinatari, i membri del popolo di Dio.