La questione del gender, emersa in Italia negli ultimi anni, sta occupando dibattiti pubblici e discussioni tra soggetti educativi, con toni spesso accesi. La contrapposizione rischia però di evitare la presa in carico della questione antropologica: misurarsi pienamente con il tema della differenza sessuale. Diventa quindi indispensabile chiarire i termini in gioco per poter approfondire il rapporto tra uomo e donna a partire dalla considerazione della dimensione corporea dell'essere umano. In un contesto culturale che presenta una pluralità di modelli possibili per pensare la propria vita emerge in modo particolare il compito educativo come introduzione all'ampiezza della realtà.
Nell’attuale contesto di contrapposizione, spesso «talebana», tra chi dipinge la teoria del gender in toni apocalittici, esasperandone unilateralmente alcuni aspetti, e chi ne nega addirittura l’esistenza, riconducendo il problema a un semplice rispetto dei diritti, il libro mostra l’inadeguatezza di entrambe le posizioni andando direttamente alle fonti, costituite sia dagli studi di gender, sia da documenti ufficiali.
Una particolare attenzione è riservata al problema della presenza della teoria del gender nella scuola, anche qui evidenziando gli equivoci di cui entrambe le parti sono al tempo stesso vittime e autrici. Più ampiamente, viene messa a fuoco la problematicità del termine «omofobia», mostrandone i diversi significati nel dibattito attuale.
Per evitare di ridurre la persona e la sessualità alla caricatura sbandierata dagli ultraconservatori e per non limitare la riflessione alla sola questione dei diritti, il libro cerca di fare luce sul rapporto tra natura umana e cultura, sul significato della corporeità, sull’idea di uguaglianza, con particolare riferimento al problema della famiglia e della genitorialità.
Nel giugno 2014 si è svolta a Minsk, in Bielorussia, la quarta edizione del Forum Europeo Cattolico-Ortodosso. I lavori sono stati guidati dal metropolita Gennadios di Sassima del Patriarcato ecumenico e dal cardinale Péter Erd, presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae, accolti dal metropolita Pavel di Minsk e Sluzk e dall'arcivescovo di Minsk-Molihev, Tadeusz Kondrusiewicz. In quell'occasione i delegati delle Conferenze episcopali cattoliche e delle Chiese ortodosse in Europa hanno affrontato il tema: "Religione e diversità culturale: le sfide per le chiese cristiane in Europa". Il messaggio finale del Forum riassume il lavoro di discussione e di dialogo che si è svolto in quei giorni e che il volume intende documentare.
Il volume raccoglie gli Atti della 47ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, svoltasi a Torino dal 12 al 15 settembre 2013 sul tema "La famiglia, speranza e futuro per la società italiana". Il percorso inizia da una riflessione sull'identità antropologica della famiglia e sulle sue criticità odierne, passando per le nuove sfide culturali e sociali che la politica deve affrontare. Si segnalano inoltre alcuni ambiti concreti di azione, prioritari e urgenti per il sistema Paese, e si conclude con una riflessione sul compito affidato alla comunità cristiana affinché la famiglia sappia e possa essere sempre di più "speranza e futuro per il Paese". La Settimana Sociale "si prefiggeva un obiettivo ambizioso che al tempo stesso comportava una sfida molteplice", scrive nell'introduzione monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato Scientifico Organizzatore: "far cogliere al nostro Paese che mettere al centro della vita culturale, sociale e politica la famiglia intesa così come da sempre insegnano l'esperienza umana e giuridica e anche la Chiesa, significa porre un fondamento indispensabile per la crescita del Paese, per un futuro di speranza per i giovani, per una società civile più libera, dove i diritti della persona possono essere maggiormente rispettati. Ci occupiamo della famiglia - prosegue Miglio - perché ci sta a cuore il bene di tutti, di tutto il nostro Paese".
C'è spazio per la verità della fede in un tempo di relativismo? Quali sfide provengono dalla cultura scientista e tecnocratica? Come educare di fronte alla frantumazione dell'umano? Su questi temi si articolano le tre parti del volume, che raccoglie i testi del seminario di studio su fede, cultura ed educazione svoltosi nell'ottobre 2013 per iniziativa della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali della CEI. Facendo tesoro delle riflessioni maturate nella prospettiva dell'Anno della fede, ma allungando lo sguardo al Convegno ecclesiale di metà decennio sul tema "In Gesù Cristo il nuovo umanesimo" (Firenze, 9-13 novembre 2015), le riflessioni proposte hanno una rilevante ricaduta pastorale e toccano questioni centrali per il cammino decennale della Chiesa italiana. In particolare, vengono focalizzate questioni decisive per chi intende educare alla vita buona del Vangelo: il modo in cui va comunicata la verità cristiana in una "società liquida", che soffre di isolamento e di solitudine, e il modo in cui l'educazione alla fede e della fede è in grado di propiziare l'incontro della verità cristiana con l'accresciuta sensibilità per la libertà in tutti gli ambiti dell'esistenza. Introduzione di mons. Claudio Giuliodori. Proposte teologico-pastorali di mons. Antonio Staglianò.
Il santuario portoghese di Fatima continua a occupare un posto del tutto speciale tra i luoghi della devozione cattolica. I messaggi della Madonna, apparsa nel 1917 a un gruppo di giovani pastori, hanno abbracciato l'intero «secolo breve» dalla prima guerra mondiale alla caduta del muro di Berlino, e si sono ripetutamente intrecciati con le vicende dei papi del '900, in particolare Giovanni Paolo II.Con la curiosità del cronista e lo sguardo dell'uomo di fede, Francesco Strazzari si è recato a Fatima per cogliere, anche attraverso interviste e testimonianze, ciò che Benedetto XVI ha definito «il cuore spirituale del Portogallo» che il riferimento mariano rende materno.«Fatima rappresenta per le strutture pastorali della Chiesa un'opportunità rara di avvicinarsi alla "fede del popolo"», commenta il patriarca di Lisbona Manuel Clemente. «Un luogo unico, per molti l'unico luogo possibile nei tempi più difficili della vita».
Osservatori e analisti concordano nel sostenere che le rivolte all'interno del mondo arabo nella primavera 2011 costituiscono uno degli eventi storici più importanti e dirompenti degli ultimi tempi. Ne hanno sentito l'influsso i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, quelli del Medio Oriente e, più in generale, il sistema geopolitico internazionale. A differenza delle sollevazioni degli anni '80, caratterizzate da gravi disagi economici, quelle del 2011 sono state connotate da un forte carattere politico, benché i motivi scatenanti fossero di natura economica. La gente chiedeva più libertà, maggior spazio di azione, più coinvolgimento nelle scelte politico-economiche, più equità in campo sociale. In questo contesto di fermenti e trasformazioni, che ruolo svolgono e di che spazio dispongono i cristiani che vivono nel Kuwait e negli Emirati Arabi, in Bahrein e in Qatar, in Oman, nello Yemen e nell'Arabia Saudita? Il libro, ricco di dati e di testimonianze, ripercorre le tappe storiche della presenza cristiana in quei Paesi e si interroga sul futuro del Vangelo nella terra di Maometto. Prefazione di George Emil Irani.
Personalità della cultura e della Chiesa si confrontano, a partire da diversi ambiti disciplinari, su un mondo reso globale dalla caduta di antiche barriere e dallo sviluppo delle tecnologie. In questo teatro inedito e in movimento, che invita i credenti a un impegno originale e creativo, un'attenzione particolare è rivolta all'Europa e in generale all'intero Occidente, rapidamente passati da una condizione di centralità politica ed economica a una situazione più marginale. Un progressivo declassamento che non prefigura «scontri di civiltà», ma offre uno stimolo a trovare nel mutato panorama globale nuove opportunità di incontro e sviluppo. Si tratta di una sfida che rimette in discussione parametri non solo economici ma anche sociali, culturali ed esistenziali perché la globalizzazione è un fenomeno che esige di essere colto nella diversità e nella connessione di tutte le sue dimensioni, compresa quella teologica. E chiede una vera disponibilità a rimettersi fortemente in discussione.
In un quadro che evidenzia rischi e ambiguità nascoste negli odierni processi sovranazionali, la Chiesa si trova a suo agio in una visione del mondo inclusiva e globale poiché riconosce la propria vocazione a fare dell'umanità una sola famiglia, illuminata dalla piena verità sull'uomo e fondata sui valori della giustizia e della solidarietà.
Sommario
Premessa. Riflessioni introduttive. Globalizzare l'umano (A. Bagnasco). I mutamenti globali del contesto economico e finanziario: cause, effetti, rimedi (C. Secchi). Mondializzazione e cattolicità (F. D'Agostino). Rilievi antropologici della mondializzazione. Dalla mondializzazione un orizzonte inedito per l'ethos: verso una solidarietà globale? (R. Bollati). La violenza e la speranza (G. Dalmasso). Una prospettiva antropologica della mondializzazione: la mobilità delle culture (F. Facchini). Mondializzazione e universalismo cristiano (A. Ghisalberti). In un tempo di transizione (O. Grassi). Un senso della mondializzazione (M. Marassi). Mondializzazione e famiglia. Il caso italiano: anomalia e opportunità (L. Melina). Saperi umanistici e processi di mondializzazione (R. Presilla). Mondializzare la responsabilità (U. Regina). Rivalutare l'eros (G. Savagnone). Identità e globalizzazione (E. Scabini). Convertire la globalizzazione in una virtuosa mondializzazione (F. Totaro). Fede e cultura nel mondo globale. L'identità dei cattolici italiani nella mondializzazione (G. Betori). Sulla soggettività dei cattolici italiani (F. Bonini). Mondializzazione, globalizzazione e Chiesa Cattolica (V. Cesareo). Valore aggiunto e responsabilità culturale della teologia nel contesto dei processi di mondializzazione (P. Coda). Mondializzazione e cattolici (P. De Marco). Cristiani veri o di facciata? (F. Fatichenti). Il "grande compito" dei cattolici tra ospitalità dell'altro ed analisi critica (G. Ferretti). Mondo "glocal": spazi di manovra per conoscenza, fede e caritas (F. Miano). L'"interstizio globale". Note sulla responsabilità linguistico-culturale dei cattolici italiani nell'era dell'integrazione planetaria (E. Reggiani). Cultura cristiana: chance di dialogo fra credenti e non credenti (R. Righetto). Il ruolo della religione nella società pluralista (I. Sanna). Un nuovo concetto di territorio (F. Zanotti). Identità, diritti, nuove relazioni. Mondializzazione e identità culturale (S. Belardinelli). Popoli e mondializzazione: tutti ovunque? (G.C. Blangiardo). Persona e diritto, problematiche emergenti dai processi di mondializzazione (B. Bordignon). Globalizzazione e valori moderni (G.L. Brena). La riscoperta del patrimonio artistico: un'occasione per l'Italia nell'epoca della mondializzazione (A. Campodonico). Rischi della globalizzazione e solidarietà (C.C. Canta). Le dinamiche della globalizzazione (R. Cipriani). Una formazione europea e mondiale per studenti e docenti (L. Corradini). Sulla capacità d'incidenza laica e di evangelizzazione nei contesti culturali pluralistici e secolarizzati (L. Eusebi). Globalizzazione e comunicazione (A. Fabris). Globalizzazione e individualismo. Il progetto dei diritti umani alla prova (V. Possenti). Mondializzazione e pluralismo culturale (P. Ricci Sindoni). Il buon samaritano e la giustizia globale (S. Semplici). Identità e storicità: relazione dialettica nella globalizzazione (D. Veneruso). Politica, tecnologia e mercato globale. Mondializzazione e conoscenza: limiti e opportunità (L. Alessandrini). Stato, mercato e crisi finanziaria: la ragione 'larga' sfida la tecnocrazia (S. Beretta). Motivi d'incoraggiamento nella diffusione mondiale di scienza e tecnologia (G. Boffi). Globalizzazione e politica (F. Botturi). Un patto per il lavoro e contro la povertà (L. Caselli). Concorrenza e solidarietà (C. Dell'Aringa). La promozione della libertà responsabile nel processo di globalizzazione: assetti di welfare e sistemi d'impresa (G. Marseguerra). Il mercato del corpo umano al tempo della globalizzazione (A. Morresi). Mondializzazione: le positive opportunità di un processo (L. Ornaghi). Un'autorità mondiale per governare la globalizzazione? (M. Pennisi). Cultura, opere e sviluppo. Un esempio italiano in Uganda (A. Perrone). Tecnologie digitali e cultura della globalizzazione (A. Tomasi). Conclusione. Il cattolicesimo, miglior interprete del mondo globale (C. Ruini).
Note sull'autore
Il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI ha pubblicato presso le EDB i seguenti atti di Forum del Progetto Culturale: L'Europa sfida e problema per i cattolici (II Forum, 2000), Libertà della fede e mutamenti culturali (III Forum, 2001), Il futuro dell'uomo. Fede cristiana e antropologia (IV Forum, 2002), Di generazione in generazione. La difficile costruzione del futuro (V Forum, 2004), A quarant'anni dal Concilio (VI Forum, 2005), Cattolicesimo italiano e futuro del Paese (VII Forum, 2006), Il Mondo e noi. Forum dei giovani ricercatori (2007), La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà (VIII Forum, 2008), L'«emergenza educativa». Persona intelligenza libertà amore (IX Forum, 2010) e Nei 150 anni dell'Unità d'Italia. Tradizione e progetto. X Forum del Progetto Culturale (X Forum, 2011); inoltre i volumi: Il prete e la sua immagine (2005), Ripensare la parrocchia (22005); insieme all'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI: Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione (2003); insieme all'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università della CEI: Le sfide dell'educazione (2007) e La predicazione cristiana oggi (2008); insieme all'Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI: Custodire il creato. Teologia, etica e pastorale (2013).
Descrizione dell'opera
Nel 50° anniversario della morte di Angelo Giuseppe Roncalli (3 giugno 1963), un profilo redatto dal massimo studioso della sua figura e della sua opera al tempo della predisposizione dei carteggi per la causa di canonizzazione (primi anni '90). Da esso emerge come accostarsi più da vicino alla vita di papa Giovanni significhi non solo riproporre un'esperienza cristiana esemplare, ma ritrovare nel suo itinerario chiavi di lettura e di interpretazione dell'accelerato cammino della Chiesa di questo tempo, le cui radici sono in larga misura nella novità che egli ha rappresentato nella storia del papato. La persona e il pontificato di Giovanni XXIII costituiscono infatti ancora un punto di riferimento cruciale e un momento irreversibile di sviluppo per la via del cristianesimo contemporaneo e soprattutto del cattolicesimo romano.
Da una lettura interna delle fonti sembrano emergere tre poli maggiori, che restano costanti durante tutta la vita di Roncalli. Anzitutto il suo incessante impegno di santificazione, di fedeltà alla grazia. Poi la sua attenzione agli eventi, alla piccola come alla grande storia. Un terzo polo è costituito dalla Chiesa, sfondo prossimo di tutta la sua esistenza. Al di là dell'apparente "ordinarietà" dei suoi gesti - tali da poter fare confondere semplicità con semplicismo, obbedienza con passività, umiltà con impersonalità -, spicca luminosa la figura di un "gigante buono", capace di far percepire con immediatezza a tutta la gente l'amore del Padre.
Sommario
Prefazione (A. Melloni). Premessa. I. ANGELO GIUSEPPE RONCALLI. 1. Un'infanzia tra Sotto il Monte e Bergamo. 2. «Dio è tutto». La formazione nel seminario romano. 3. Con G. Radini Tedeschi. La scoperta della critica storica. 4. «Rispetto della libertà». Il servizio militare e l'impegno pastorale a Bergamo per la gioventù. 5. L'universo missionario. Il servizio a Roma per la propagazione della fede. 6. «Obbedienza e pace». Vescovo: un decennio a Sofia. 7. A Istanbul in contesto islamico. 8. Nella capitale del dopoguerra: Parigi. 9. «Sono Giuseppe, vostro fratello»: cardinale e patriarca di Venezia. II. GIOVANNI XXIII. 10. Un papa di transizione. 11. Verso la «Ostpolitik». 12. Un concilio per l'unione? 13. «Dilatare la carità». 14. Il concilio si avvicina. 15. «Esulta la Chiesa». 16. Un cristiano santo e papa.
Note sull'autore
GIUSEPPE ALBERIGO, (1926-2007), ordinario di storia della Chiesa all'Università di Bologna, è stato anima e segretario dell'Istituto per le scienze religiose per quasi cinquant'anni, nonché direttore della rivista Cristianesimo nella storia. Ha ricevuto lauree honoris causa in teologia dalle università di Monaco di Baviera, Strasburgo e Münster. Ha collaborato alla preparazione della documentazione per la causa di beatificazione di Giovanni XXIII. Ha diretto la Storia del Concilio Vaticano II (1959-1965) in 5 volumi pubblicata contemporaneamente in 6 lingue dal 1996, ed. it. Il Mulino, Bologna. Presso le EDB ha curato L'«officina bolognese» 1953-2003 (2004).
Convocato dal cardinale Péter Erdo, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) e dal metropolita Gennadios di Sassima del Patriarcato ecumenico, si è svolto a Lisbona (Portogallo) il III Forum Europeo Cattolico-Ortodosso. Accolti dal patriarca di Lisbona, il cardinale José da Cruz Policarpo, i delegati delle conferenze episcopali cattoliche e delle Chiese ortodosse in Europa hanno questa volta affrontato la questione della crisi economica e le sue ripercussioni nel continente europeo, alla luce della fede cristiana.
Molti europei soffrono direttamente per le conseguenze della crisi finanziaria ed economica e, sotto l'influsso del processo di secolarizzazione, hanno preso le distanze dal legame costitutivo con Dio, cercando il senso della vita nel solo orizzonte terreno. A Lisbona, le Chiese hanno potuto constatare come la crisi che il continente sta attraversando non si limita alla mera dimensione economica né tanto meno è riconducibile alla sfera morale e culturale: è una crisi più profonda, antropologica e spirituale.
E allora, in che modo la fede può illuminare la vita economica della società europea? Come le Chiese si pongono di fronte alla crisi? Come accompagnano chi sta nell'indigenza? Il volume raccoglie un tentativo di risposta a queste domande, mostrando la vicinanza dei cristiani nel portare sollievo ai più poveri e una nuova luce alla società: insomma, nel portare speranza al vecchio continente.
Descrizione dell'opera
Esiste un pensiero teologico sui problemi ambientali? A che cosa serve la teologia quando si riflette sull'inquinamento, la riduzione dei rifiuti, il cambiamento climatico e l'uso dell'acqua?
La fede cattolica è stata più volte accusata di sostenere un antropocentrismo distruttivo teso a giustificare lo sfruttamento dell'ambiente, ma il messaggio biblico va in direzione opposta, ricordando che il creato costituisce il luogo e il tempo dell'incontro tra l'uomo e Dio.
I testi raccolti nel volume, orientati ad approfondire modi e concetti utili a ripensare ed educare cristianamente la sensibilità nei confronti dei problemi ambientali, nascono da alcune iniziative del gruppo di studio "Custodia del creato", promosso presso la Segreteria generale della Conferenza Episcopale Italiana dall'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro assieme al Servizio nazionale per il progetto culturale.
Sommario
Introduzione (R. Presilla). Presentazione (R. Repole - S. Bastianel). DISEGNARE SPAZI EDUCATIVI. Educare alla custodia del creato (A. Casile). Confessare il Creatore, custodire il creato. Ripensare un percorso di ricerca (S. Morandini). PERCORRERE IL CREATO TRA ETICA E TEOLOGIA. «E Dio vide che ciò era buono» (A. Barbi). Una responsabilità filiale. Teologia della creazione e questione ambientale (F. Scanziani). Dottrina sociale della Chiesa e responsabilità per il creato (L. Lorenzetti). Una spiritualità ecologica dell'abitare, un'etica del custodire (G. Quaranta). Custodire la terra per il bene comune (P.D. Guenzi). LE BUONE PRATICHE DEL CUSTODIRE. Custodire il creato, rinnovare le pratiche. Prospettive per una pastorale del creato (L. Bressan). L'esperienza di pastorale del creato della diocesi di Brescia (G. Scalmana). Custodire il creato: rinnovare le pratiche (M. Mascia).
Note sugli autori
L'UFFICIO NAZIONALE DELLA CEI PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO è stato istituito dal Consiglio Episcopale Permanente nel 1975. Nel 1992 all'ambito del lavoro si sono aggiunti l'economia e la politica. Nel 2000, l'Ufficio si è arricchito degli ambiti "giustizia e pace" e "custodia del creato". Attraverso la propria Consulta assicura il collegamento con le regioni ecclesiastiche, le diocesi e altri soggetti ecclesiali di rilievo nazionale e usufruisce di una qualificata consulenza.
Il SERVIZIO NAZIONALE DELLA CEI PER IL PROGETTO CULTURALE è attivo dal 1997 come centro di raccordo per i diversi soggetti impegnati nell'attuazione del progetto culturale, al fine di sviluppare l'aspetto culturale dell'evangelizzazione nei diversi settori della vita della Chiesa. Il Servizio svolge un'azione di monitoraggio, di osservatorio e di documentazione sulle iniziative volte a coniugare fede e cultura; organizza incontri di studio e iniziative a carattere nazionale su temi di particolare rilievo. Dal 2000 EDB pubblica gli atti dei Forum del Progetto culturale.
Descrizione dell'opera
«Scopo del libro non è quello di "rileggere" il concilio, quanto di farlo rivivere attraverso la voce dei suoi testimoni. Naturalmente il tempo non passa invano per nessuno e quindi anche le testimonianze si sono fatte più mature e serene, in una visione a cui la saggezza dell'età toglie forse qualche spigolo, ma non l'intensità del ricordo appassionato» (dalla Presentazione).
Un viaggio dietro le quinte del concilio Vaticano II a 50 anni dalla sua apertura, l'11 ottobre 1962. È la prospettiva attraverso cui viene raccontata l'esperienza conciliare di sedici testimoni, tra gli ultimi di quell'assise ecumenica, intervistati da un esperto giornalista. Affiorano così le emozioni e le aspettative di due giovani gesuiti biblisti, come Carlo Maria Martini e Albert Vanhoye; le critiche e gli scontri, ad esempio, attorno alla Gaudium et spes e alla Dignitatis humanae, rievocati dai futuri cardinali Tucci e Cottier. Il volume raccoglie le testimonianze di Giovanni Canestri e Luigi Bettazzi, due degli ultimi padri conciliari viventi, nonché del segretario di Giovanni XXIII, Loris Capovilla. Una carrellata di testimonianze e ricordi dei cardinali Poupard, Silvestrini, Etchegaray e di giornalisti sui «mancati scoop» del Vaticano II come Masina, La Valle e Benny Lai. Tra le curiosità, spunta anche la questione sull'uso corretto o meno del latino nella stesura di molti documenti, raccontato dal perito e oggi cardinale Giovanni Coppa.
Sommario
Presentazione (GP. Salvini, direttore emerito de La Civiltà Cattolica). Introduzione. 1. Loris Capovilla. 2. Georges-Marie Cottier. 3. Roger-Marie Etchegaray. 4. Paul Poupard. 5. Achille Silvestrini. 6. Roberto Tucci. 7. Carlo Maria Martini. 8. Albert Vanhoye. 9. Battista Mondin. 10. Luigi Bettazzi. 11. Giovanni Canestri. 12. Raniero La Valle. 13. Ettore Masina. 14. Benny Lai. 15. Giovanni Coppa. Il mio contributo e i miei ricordi attorno alla stesura del cap. VII della costituzione De Ecclesia (di P. Molinari). Bibliografia essenziale. Cronologia essenziale del concilio Vaticano II.
Note sull'autore
FILIPPO RIZZI, nato a Roma nel 1973, è giornalista professionista. Laureato in lettere con una tesi in storia della Chiesa su «La spiritualità della Compagnia di Gesù nel 1600», lavora ad Avvenire dal 2001. Per le pagine culturali del quotidiano cattolico si è dedicato ad argomenti letterari, filosofici, teologici e storici con dei ritratti su grandi figure del Novecento cattolico come De Certeau, von Balthasar, De Lubac, Lonergan, Chenu, Congar, Hugo Rahner, Billot e Daniélou.
Descrizione dell'opera
«La Chiesa con la sua storia bimillenaria, con la ricchezza del suo patrimonio spirituale e dottrinale, ma aperta al mondo per annunciare in modo adeguato il suo messaggio agli uomini del suo tempo, si è trovata nella difficile situazione di custode del suo passato e insieme promotrice di un coraggioso rinnovamento e aggiornamento, tra due punte estreme che correvano il rischio di dimenticare che i due poli devono essere ambedue salvati e armonizzati: tradizione e innovazione; identità da salvare e novità da promuovere. [...] È questo il nodo di fronte al quale si è sviluppata la vicenda di mons. M. Lefebvre. Ed è questo anche il problema dell'interpretazione del concilio Vaticano II. Solo all'interno di questo grande tema si può comprendere tutta la vicenda lefebvriana e anche l'interesse che la stessa vicenda ha destato nella Chiesa» (dalla Prefazione).
L'opera ricostruisce dettagliatamente la nascita e l'evoluzione dello scisma della comunità fondata nel 1970 da mons. Marcel Lefebvre, operato attraverso la consacrazione di quattro vescovi senza il mandato pontificio (30.6.1988) e di cui ancora oggi sono al vaglio tentativi di regolarizzazione canonica.
Sommario
Prefazione (V. De Paolis). Sigle e Abbreviazioni. Introduzione. I. DALLA FONDAZIONE ALLA COMUNITÀ LEFEBVRIANA ALLO SCISMA DEL 1988. PRIMO PERIODO (1970-1976). 1. La fondazione della «Fraternità Sacerdotale S. Pio X» di Ecône. 2. Il periodo intermedio tra il 1970 e il 1976: analisi storico-critica. 3. L'estate calda del 1976. 4. L'udienza di Castel Gandolfo. 5. La lettera di Paolo VI del 11 ottobre 1976. SECONDO PERIODO INTERMEDIO (1977-1987). 1. Introduzione. 2. La conferenza di palazzo Pallavicini a Roma e la mediazione di mons. Stimpfle. 3. Il concistoro cardinalizio del 27 giugno 1977. 4. Fase iniziale di Ratio agendi circa l'esame del pensiero di mons. Lefebvre. 5. Il monito di Paolo VI nell'anniversario dell'Incoronazione. 6. L'inizio del pontificato del beato Giovanni Paolo II. 7. L'esame delle dottrine presso la SCDF. 8. La corrispondenza Lefebvre-Šeper dopo l'esame preliminare delle dottrine. 9. La dichiarazione dell'8 novembre 1979 di mons. M. Lefebvre. 10. Il clima favorevole della fine del 1979 e l'inizio del 1980. 11. Palazzini e lo studio di un decreto pontificio. 12. Corrispondenza del 20 ottobre 1980 inerente la futura soluzione del caso. 13. L'avvento di J. Ratzinger alla guida della SCDF. 14. Il primo capitolo generale della FSSPX. 15. L'indulto vincolato della Quattuor abhinc annos. 16. L'incontro ecumenico di Assisi del 1986. TERZO PERIODO (1987-1988). 1. Dialogo Ratzinger-Lefebvre e la Lettera ai futuri vescovi del 29 agosto 1987. 2. La visita apostolica del card. É. Gagnon. 3. «Nova et vetera»: Giovanni Paolo II a J. Ratzinger. 4. Il Protocollo di accordo del 5 maggio 1988. 5. Sono caduto in un tranello: la ritrattazione del Protocollo di accordo e i tentativi di conciliazione. 6. La rottura dei colloqui. 7. La lettera di Giovanni Paolo II del 9 giugno 1988 e l'annuncio dell'azione delittuosa. 8. Le ammonizioni canoniche. 9. Le consacrazioni episcopali illegittime del 30 giugno 1988. 10. Termini della controversia: scisma e stato di necessità. II. UNO SCISMA MODERNO. QUARTO PERIODO (1988-2007). 1. Il m.p. Ecclesia Dei di Giovanni Paolo II. 2. Il decesso di mons. Lefebvre e il capitolo generale della FSSPX. 3. L'intervento del Pontificio consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi del 24 agosto 1996. 4. Il pellegrinaggio della Tradizione a Roma nel 2000 e i tentativi di una riconciliazione. 5. L'esordio del pontificato di Benedetto XVI. QUINTO PERIODO (2007-2011). 1. Il m.p. Summorum pontificum e la «guerra preventiva». 2. La remissione di scomunica ai vescovi consacrati illegittimamente della FSSPX e la lettera del 10 marzo 2009 di Benedetto XVI. 3. Il riordino della Pontificia commissione «Ecclesia Dei» ed il m.p. Ecclesiae unitatem di Benedetto XV. 4. L'Istruzione Universae Ecclesiae della Pontificia commissione «Ecclesia Dei». «UNA EST COLUMBA MEA». UNO SCISMA MODERNO. 1. L'instaurazione dei colloqui: il dialogo, la visione prospettica. 2. Il c.d. Preambolo dottrinale. 3. Ipotesi di soluzione alla situazione emblematica della comunità lefebvriana. 4. «Una est columba mea»: il superamento delle divisioni tra i credenti in Cristo. Indice dei nomi.
Note sull'autore
CHRISTIAN GABRIELI è dottore in diritto canonico e ricercatore in ambito storico-giuridico. In particolare, svolge attività di ricerca presso gli Archivi vaticani sui complessi rapporti tra la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese all'inizio del Novecento e sul ruolo fondamentale esercitato dal card. Celso Costantini per una loro soluzione. In tale quadro, ha pubblicato contributi scientifici che hanno messo in luce l'importanza della Delegazione apostolica in Cina.
Descrizione dell'opera
L'autore raccoglie frammenti di vita per affidarli a un libro denso e provocatorio che già dal sottotitolo lascia intravvedere il contenuto. Non si limita a descrivere solo ciò che ha visto e sentito nel corso dei suoi viaggi in America Latina, ma scava oltre la cronaca per fare emergere significati meno evidenti dal punto di vista del Vangelo e della politica, senza nascondere, tra profezia e speranza, sentimenti di comprensibile indignazione.
Tra i martiri della Chiesa latinoamericana spicca, in particolare, l'imponente figura di Oscar Romero, già venerato come santo dal suo popolo di El Salvador e dalle comunità del continente, mentre si attende con impazienza da Roma l'avanzamento del processo di beatificazione.
Con rapide pennellate, Strazzari passa in rassegna la riflessione che attraversa la Chiesa latinoamericana attraverso le Conferenze generali del suo episcopato, da Medellín (1968) ad Aparecida (2007).
Due sono le linee pastorali che si confrontano e si scontrano: una più sensibile al grido delle comunità degli esclusi, l'altra che privilegia la massa e fatica a marcare una distanza dai poteri forti.
«I toni di denuncia che irrompono lungo il testo fanno ricordare la classica espressione di Eduardo Galeano : Le vene aperte dell'America Latina» (dall'Introduzione).
Sommario
Introduzione (J.O. Beozzo). Prologo. Con Medellín Dio passò per l'America Latina. Con chi passa ora? (J. Sobrino). Il futuro è adesso. Inquisito il teologo brasiliano Leonardo Boff: emblema di conflitti con Roma. Santo Domingo: IV Conferenza dei vescovi latinoamericani. Le Chiese autoctone. Il pastore profeta. L'inquisizione. V Conferenza dei vescovi latinoamericani. Cuba: darsi la pace. Il chavismo. Dove andrà la Chiesa peruviana con Humala? La cavalcata dell'Opus Dei. Il Sodalizio di vita cristiana. La bramosia del cardinale. Il cocalero presidente. Un'altra Chiesa è possibile. I martiri dell'UCA. Notificazione a padre Sobrino. Memoria e parresia. Concilio Vaticano II: ieri e oggi. Testimonianza di un padre conciliare. La passione per gli indios. Viaggio nella storia del CELAM. La Rivoluzione cittadina di Rafael Correa. I profeti di Riobamba. La lettura popolare della Bibbia. Sucumbíos: la Chiesa colpita, ma non affondata.
Note sull'autore
FRANCESCO STRAZZARI, presbitero della Chiesa di Vicenza, è inviato speciale del quindicinale Il Regno. Per le EDB ha pubblicato una decina di volumi sulla situazione ecclesiale di diversi paesi. Gli ultimi sono: Ucraina Caucaso Urali. Chiese dopo l'89 (2011); Dalla terra dei due fiumi. Iraq - Iran. Cristiani tra l'integralismo e la guerra (2010); Fragile croce sul Mekong. Chiese e popoli del sud-est asiatico (2009); Racconti danubiani. Chiese dell'est comunista dalla persecuzione allo smarrimento (2009); con Francesco Sisci, Santa Sede - Cina: l'incomprensione antica l'interrogativo presente (2008).
"In questi ultimi anni è sempre più frequente vedere nella grande stampa interventi di storici veri, professionisti, che sono chiamati a mettere ordine nel grande mare delle chiacchiere quotidiane: sembra indispensabile fornire al lettore le coordinate per orientarsi in una cronaca ogni giorno più frammentata e contraddittoria, per aiutarlo a ritrovare le fila di un discorso complessivo sugli avvenimenti del nostro tempo. [...] La raccolta di questi scritti di Umberto Mazzone sembra venire incontro in pieno a questa richiesta di mediazione" (dalla Presentazione di P. Prodi). Conoscere le Chiese cristiane è certamente elemento necessario per comprendere i conflitti del presente e il cammino verso una post-modernità che tante incognite riserva. Ordinati secondo grandi aree geografiche, gli interventi proposti dall'autore consentono di avviare una riflessione su come, dopo la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda, le Chiese cristiane si siano confrontate con le grandi novità di un mondo non più bipolare ma globalizzato. Lo studio tenta di dipanare il filo che unisce quanto accaduto negli ultimi anni nelle diverse regioni del mondo, in termini politici, sociali ed economici, con i comportamenti delle Chiese cristiane. Non mancano anche preoccupazioni su una crisi del cristianesimo, soprattutto nelle regioni dell'Occidente, all'interno della quale appare rinnovarsi uno scontro tra Chiesa cattolica e modernità.
In quest'epoca di crisi economica e finanziaria diviene particolarmente importante per ogni cristiano non trascurare un'adeguata conoscenza della Dottrina sociale della Chiesa, anche in vista di un ripensamento dei modelli di sviluppo dell'intero pianeta. Al fondamento di tale dottrina vi è infatti un vasto progetto di rinnovamento che si richiama alla più profonda e autentica spiritualità cristiana.
Il testo costituisce un aiuto a leggere il nostro tempo alla luce del Vangelo, assumendo i principi che stanno alla base della Dottrina sociale della Chiesa come punto privilegiato di osservazione e, insieme, come invito a ripensare e ad attualizzare nel mondo di oggi la Parola di Dio.
Sommario
Presentazione: la Chiesa universale e la Chiesa locale al servizio della nuova evangelizzazione del sociale (M. Toso). Introduzione. I. Missione della Chiesa e dottrina sociale. II. Chiesa e primato della persona: per una nuova solidarietà nel mondo del lavoro. III. La "Caritas in veritate" e la responsabilità della Chiesa in ordine allo sviluppo integrale dell'uomo. IV. Dottrina sociale, parrocchia e nuova evangelizzazione. Conclusione: per una società riconciliata.
Note sull'autore
CARLO CIATTINI, vescovo della diocesi di Massa Marittima e Piombino dal 13 febbraio 2011, è nato a Cerreto Guidi (FI) nel 1951. Fu alunno dell'Almo Collegio Capranica e dal 1989 sacerdote della diocesi di San Miniato. Si è laureato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense con una tesi sulla Dottrina sociale della Chiesa. Autore di diversi articoli, sempre su temi riguardanti la Dottrina sociale, ha pubblicato Presbitero e Dottrina sociale della Chiesa, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2006.
Il volume raccoglie i contributi del II Forum cattolico-ortodosso realizzato dal CCEE a Rodi in collaborazione con il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli sulla scorta della felice esperienza del Forum svolto a Trento nel 2008 sul tema della famiglia. Alla presenza di 17 delegati del CCEE della Chiesa Romano Cattolica e 17 rappresentanti delle Chiese Ortodosse in Europa, l'incontro ha permesso un confronto sui vari modelli e sulle varie soluzioni legali adottate dai singoli Stati per inquadrare giuridicamente le Chiese e regolare i rapporti con esse e le loro strutture pastorali, sociali e educative. Lo scopo di tali momenti di dialogo non è discutere questioni teologiche, trattate ad altri livelli, ma concentrarsi su questioni antropologiche d'importanza cruciale per il presente e il futuro dell'umanità.
Il CONSIGLIO DELLE CONFERENZE EPISCOPALI D'EUROPA (CCEE) è l'organismo continentale di coordinamento tra le Conferenze episcopali cattoliche. Vi appartengono le attuali 33 Conferenze episcopali presenti in Europa, rappresentate dai loro presidenti, e inoltre gli Arcivescovi del Lussemburgo e del Principato di Monaco e il vescovo di Chişinău (Moldavia).Con le EDB hanno pubblicato La Famiglia: un bene per l'umanità. The Family: a Good for Humanity. Atti del I Forum Europeo Cattolico-Ortodosso Trento, Italia, 11-14 dicembre 2008 (2009).
Il X Forum del Progetto culturale (Roma 2-4.12.2010) raccoglieva due importanti scadenze: il 150° anniversario dell'unificazione italiana e il compimento di un quindicennio di attività del Progetto Culturale, nella quale gli appuntamenti del Forum hanno un posto centrale. Come contributo al più ampio dibattito nel paese, si è articolato un ampio confronto sulla vicenda dell'Italia unita e sulla presenza e operosità dei cattolici. Il Forum ha poi impostato un'ampia discussione al fine di mettere in luce la complessità del processo di unificazione e i problemi da affrontare nel prossimo futuro. Due gli assi principali della riflessione: l'uno rivolto al variegato mondo cattolico, alla sua storia e alle forme in cui si è articolata e sviluppata la sua proposta culturale, l'altro mirante al rapporto tra politica e istituzioni.
Premessa. SALUTO. I cattolici «soci fondatori» del Paese (A. Bagnasco). INTERVENTI INTRODUTTIVI. Identità e missione (A. Riccardi). Sul patrimonio culturale (C. Scarpati). I nodi di 150 anni di storia (A. Giovagnoli). Sul presente e il futuro dell'Italia (L. Ornaghi). Dieci Forum del Progetto Culturale. Un percorso (F. Bonini). NEI 150 ANNI DELL'UNITÀ D'ITALIA. Una discussione. Religione e civitas: le prospettive italiane (G. Amato). La Chiesa una ricchezza dell'Italia (L. Caracciolo). La Chiesa nello spazio pubblico italiano (G. Ferrara). Stato e Chiesa: il senso di un anniversario (D. Boffo). TRADIZIONE E CULTURA DEI CATTOLICI: 16 interventi. CATTOLICI, OPERE E ISTITUZIONI: 21 interventi. INTERVENTO CONCLUSIVO. Nei 150 anni dell'Unità d'Italia: prospettive (C. Ruini).
Il SERVIZIO NAZIONALE PER IL PROGETTO CULTURALE DELLA CEI ha pubblicato presso le EDB i seguenti atti di Forum del Progetto Culturale: L'Europa sfida e problema per i cattolici (II Forum, 2000), Libertà della fede e mutamenti culturali (III Forum, 2001), Il futuro dell'uomo. Fede cristiana e antropologia (IV Forum, 2002), Di generazione in generazione. La difficile costruzione del futuro (V Forum, 2004), A quarant'anni dal Concilio (VI Forum, 2005), Cattolicesimo italiano e futuro del Paese (VII Forum, 2006), Il Mondo e noi. Forum dei giovani ricercatori (2007), La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà (VIII Forum, 2008) e L'«emergenza educativa». Persona intelligenza libertà amore (IX Forum, 2010); inoltre i volumi: Il prete e la sua immagine (2005), Ripensare la parrocchia (22005); insieme all'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI: Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione (2003); insieme all'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università della CEI: Le sfide dell'educazione (2007) e La predicazione cristiana oggi (2008).
L'autore si sentiva vicino a Dante, come francescano e per antica consuetudine personale: circolava infatti la voce che sapesse tutta la Divina Commedia a memoria. «Mai si era trattato per lui di un vezzo intellettuale o di una superficiale ricreazione: padre Allegra sentiva Dante calzante a proposito delle domande che la sua vita poneva, ancora di più in Cina, dove era a diffondere la Parola di Dio, in una parola umana che non l'aveva conosciuta, ma che pure aveva altissima dignità» (dall'Introduzione).
Padre Allegra sente Dante rispondente alle domande del proprio cuore e adatto al bisogno spirituale dei popoli che incontra, da missionario. E trova in Dante il tema centrale del mistero della conversione dei pagani. La Roma antica come la Cina: i due grandi imperi che nella storia non erano mai entrati in contatto diventano nei due Diari danteschi, scritti da p. Allegra nel 1965 e nel 1967, l'uno lo specchio dell'altro.
Il volume raccoglie una riflessione quotidiana, per lo più di ordine spirituale, partendo da versi della Divina Commedia.
Sommario
Prefazione. Introduzione. Cronologia essenziale della vita di padre Gabriele M. Allegra. Nota ai testi. Bibliografia e sigle utilizzate. I. IL VII CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE, 1965. II. SCINTILLE DANTESCHE, 1967. Appendice. Gabriele M. Allegra: Universalità e attualità del messaggio di Dante. Indice delle citazioni. Indice dei nomi.
Note sull'autore
GABRIELE MARIA ALLEGRA (San Giovanni la Punta [CT] 1907 - Coloane [Macau] 1976), al secolo Giovanni, nel 1923 entra nel convento dei frati minori francescani a San Vito di Bronte (CT). Nel 1931 giunge come missionario in Cina per dirigere il seminario minore di Heng Yang. Nel 1945 inaugura a Hong Kong l'Istituto biblico, di cui sarà prefetto e vice-prefetto. Apre l'Istituto sociologico a Singapore, che dirige dal 1961 al 1963, anno in cui fonda la Società dei buoni scrittori. Tra le sue opere ricordiamo la traduzione della Bibbia (1968) e il Dizionario biblico (1975), entrambe in cinese, oltre a due trattati di dottrina sociale (De doctrina sociali christiana e Tractatus de Ecclesia et de Statu). Dopo l'avvio della sua causa di beatificazione, nel 2002 Giovanni Paolo II decreta il suo primo miracolo.
Le scorrevoli e invoglianti pagine dell'autore consentono di percepire, quasi plasticamente, la volontà e la fatica sperimentate dai diversi Paesi e comunità, che egli prende in considerazione, per poter tornare ad affacciarsi sul fiume vivo della storia alla ricerca di una propria identità. Tale ricerca, spesso sofferta e incompiuta, ha trovato in passato, ed è destinata a trovare anche in futuro, uno dei principali motivi propulsori nella religione e nella fede dei rispettivi popoli.
Nuove e gloriose pagine agli Atti dei martiri sono state aggiunte da tutti coloro che in Ucraina, in Russia, in Asia centrale, nel Caucaso hanno ricevuto il «sigillo» delle sofferenze patite, delle ingiustizie inflitte e delle persecuzioni abbattutesi su innumerevoli innocenti, siano essi ortodossi o cattolici, cristiani, musulmani o buddhisti.
Sommario
Introduzione (A. Mennini). I. UCRAINA - CROCEVIA DEI POPOLI, CULTURE E CHIESE. In bilico sul passato. Chiesa greco-cattolica: un'identità in crescita. La fede e il gulag. Filarete: il patriarca sono io. Ancora no al papa. Lubomyr Husar: il papa è atteso. Il viaggio del papa. Prima visita a Roma dei vescovi greco-cattolici dal 1937. Il fiato di Mosca. Husar non molla. I sapori dell'Ucraina. II. CAUCASO - FRONTIERA DI CONTINENTI E DI FEDI. Focolaio di conflitti. Georgia - In bilico tra Mosca e Washington. Armenia - Il dialogo ecumenico al primo posto. Azerbaigian - Il Caspio e l'Europa. Luci spente sul Caucaso. III. AL DI LÀ DEGLI URALI DOPO IL LUNGO INVERNO DELLA DITTATURA COMUNISTA. Riemergono le comunità cattoliche. Storie di martirio. Cinque paesi, molte sfide. La strada delle piccole Chiese.
Note sull'autore
FRANCESCO STRAZZARI, presbitero della Chiesa di Vicenza, è inviato speciale del quindicinale Il Regno. Per le EDB ha pubblicato una decina di volumi sulla situazione ecclesiale di diversi paesi. Gli ultimi sono: Dalla terra dei due fiumi. Iraq - Iran. Cristiani tra l'integralismo e la guerra (2010); Fragile croce sul Mekong. Chiese e popoli del sud-est asiatico (2009); Racconti danubiani. Chiese dell'est comunista dalla persecuzione allo smarrimento (2009); con Francesco Sisci, Santa Sede - Cina: l'incomprensione antica l'interrogativo presente (2008).
«Mai come negli ultimi anni il dialogo, nelle sue diverse declinazioni (interculturale, ecumenico, interreligioso) è stato messo in discussione su più versanti. [...] Scambiato di volta in volta per puro buonismo o per banale sincretismo, schernito come imbelle irenismo o semplicemente scambiato erroneamente per relativismo assoluto, il dialogo viene oggi visto sovente tutt'al più come un argomento comodo per fasciarsi il cuore a uso di anime belle e scarsamente combattive di fronte a quell'irruzione dell'altro, di cui ci ha parlato per primo E. Lévinas e che appare senza dubbio la cifra dominante di questi tempi affaticati non meno che complicati» (dall'Introduzione).
Obiettivo del volume è rendere ragione della crisi del dialogo, interrogandosi su quanto accaduto, ma anche spingersi oltre, per rintracciare piste che aiutino a uscire dallo stallo.
È questo infatti un momento ricco di anniversari: i venticinque anni dallo storico incontro interreligioso di Assisi (27.10.1986), di cui Benedetto XVI farà memoria recandosi nella città francescana il prossimo ottobre, e i dieci anni dalla proclamazione della Charta Oecumenica, stilata a Strasburgo da tutte le Chiese europee (22.4.2001).
Un tempo in cui, più che da festeggiare, c'è molto da riflettere.
Sommario
Introduzione. 1. Ammettiamolo: il dialogo è in crisi… I. VEDERE. DIO STA CAMBIANDO INDIRIZZO. 2. Il Novecento: secolo breve, secolo del dialogo. 3. L'uomo planetario, fra incertezza e rischio… 4. Un Dio declinato al plurale. II. GIUDICARE. I CRISTIANI STANNO CAMBIANDO INDIRIZZO. 5. Le religioni, problema o promessa? Sguardi mondialisti. 6. Guardare con occhi diversi il campo di gioco. Nel tempo del cristianesimo globale e nel nuovo scenario della missione. 7. Dialogo sì… Ma quale dialogo? III. AGIRE. IL DIALOGO STA CAMBIANDO INDIRIZZO. 8. I nuovi luoghi del dialogare. 9. Contro i laici furiosi, una laicità di addizione. 10. Per una comprensione cristiana del dialogo. 11. Senza concludere… Mettere in salvo nella mutazione. Appendici. Indice dei nomi.
Note sull'autore
BRUNETTO SALVARANI da tempo si occupa di dialogo ecumenico e interreligioso, avendo fondato nel 1985 la rivista di studi ebraico-cristiani Qol, che tuttora dirige. Docente presso la Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna, è presidente dell'Associazione italiana amici di Nevè Shalom Wahaat as Salam (NS-WaS) dal 2009 ed è direttore delle riviste CEM Mondialità e Tempi di fraternità. Presso le EDB ha pubblicato: Vocabolario minimo del dialogo interreligioso. Per un'educazione all'incontro tra le fedi. Seconda edizione aggiornata e aumentata (2008).
Parlare di istituzioni vuol dire riferirsi a famiglie, ambienti di lavoro, associazioni di ogni tipo, comunità di fede religiosa, amministrazioni pubbliche e private, mondo politico, organizzazioni internazionali. Che cosa le accomuna? Come pensano? Come agiscono? Sulla scia del famoso testo di Mary Douglas, How Institutions Think (Come pensano le istituzioni, Il Mulino, Bologna 1990), il saggio dell'autore tenta una risposta a queste domande, considerando la vita istituzionale nei suoi aspetti fondamentali e insieme ponendo al centro la persona umana, le sue motivazioni di fondo e il suo agire nelle istituzioni: «Tutti sappiamo che vivere nelle istituzioni è spesso impegnativo. Comprenderle è impresa ardua. Le istituzioni possono essere una casa felice oppure l'anticamera dell'inferno. Sapere qualcosa su come pensano e come agiscono può aiutare: per non soccombere, per renderle migliori» (dall'Introduzione).
Sommario
Introduzione. I. Le istituzioni a partire dalle persone. II. Le istituzioni in sé. III. Come capire le istituzioni. IV. Le istituzioni tra ordine e disordine. V. Le istituzioni in cerca di giustizia. VI. Cosa rende un'istituzione coerente. VII. Fidarsi delle istituzioni. VIII. Le istituzioni conferiscono identità. IX. Le istituzioni come porto sicuro. Conclusioni. Bibliografia. Indice dei nomi e dei concetti principali.
Note sull'autore
ROCCO D'AMBROSIO (Cassano delle Murge - BA, 1963) insegna filosofia politica presso la Facoltà di scienze sociali della Pontificia Università Gregoriana di Roma e la Facoltà teologica pugliese di Bari. È docente invitato di etica politica presso la Scuola superiore dell'amministrazione del Ministero dell'Interno a Roma. Ha pubblicato diversi saggi tra cui: Padre Serafino Germinario e il Partito Popolare in terra di Bari (Bari 1993); Ordine, umanità e politica. Saggio su Eric Voegelin (Bari 1995); La vigna di Nabot. Saggio di etica politica (Bari 2001; Madrid 2005); Istituzioni persone e potere (Soveria M. 2004); Il grembiule e lo scettro. Appunti su Chiesa e politica (Molfetta 2005); Serafino Germinario un prete scomodo (Bari 2007); La malpolitica, con R. Pinto (Trapani 2009); Cercasi profeti. Appunti su cattolici e società italiana (Molfetta 2010). Con le EDB ha pubblicato Il potere e chi lo detiene (2008). Dirige il periodico di cultura e politica Cercasi un fine,promosso da alcune scuole pugliesi di formazione all'impegno sociale e politico.
Nel famoso discorso dell'ottobre 1965 all'ONU, Paolo VI aveva già fatto propria l'esigenza di un mondo senza guerra, escludendo ogni riferimento all'accettabilità di una guerra giusta. Su questa via, il volume approfondisce, a livello teologico, storico e giuridico, come oggi il ricorso alla guerra non possa mai essere riconosciuto giusto, o addirittura doveroso, per risolvere le crisi internazionali. Anche l'esigenza di proteggere le popolazioni da aggressioni violente, nei limiti propri della legittima difesa, dovrà assumere forme del tutto diverse, non solo nominalmente, rispetto a quelle tipiche della guerra.
I contributi raccolti nel volume orientano a un forte impegno verso la prevenzione dei fattori che favoriscono i conflitti: creare condizioni di giustizia, anche sociale ed economica, nei rapporti tra le nazioni, avversare gli interessi di parte, come la produzione e il commercio degli armamenti. Viene infine sottolineato il ruolo fondamentale che possono assumere le procedure e le esperienze della giustizia conciliativa.
Sommario
Introduzione. 1. La sorte della teoria della guerra giusta (L. Lorenzetti). 2. Questioni di fondazione biblica e teologica (S. Bastianel). 3. L'invalidazione della guerra. Il recente magistero ecclesiale (P. Carlotti). 4. Dalla guerra giusta all'ingerenza umanitaria? (C. Bresciani). 5. Visioni della giustizia e giustificazioni della guerra (L. Eusebi). 6. Giovan Battista Montini e l'esperienza della «guerra ingiusta» (F. De Giorgi). 7. La «pace perpetua»: utopia o progetto storico? (G. Campanini).
Note sui curatori
CARLO BRESCIANI,del clero di Brescia, è direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia.
LUCIANO EUSEBI è professore ordinario di diritto penale nella Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza, e direttore del Centro studi Paolo VI «Mai più la guerra».
Il volume costituisce un'introduzione alla situazione delle Chiese cattoliche del Medio Oriente, nel momento in cui stanno per intraprendere una riflessione comune sul loro presente e sul loro futuro. È infatti prevista per il 10-24 ottobre 2010 l'Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi sul tema «La Chiesa cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza. "La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola" (At 4,32)», convocata da Benedetto XVI al ritorno dal suo viaggio in Terra Santa.
L'autore accompagna il lettore a conoscere la cristianità del Medio Oriente nella varietà delle sue Chiese, con le molteplici sfide che oggi sono chiamate ad affrontare. Presenta una panoramica di ogni Chiesa, nella sua caratteristica singolarità, ma anche nei suoi rapporti con le altre lungo la storia fino ai giorni nostri. Analizza quindi le principali sfide che si pongono a tutte loro e l'oggetto della loro missione, ovvero la testimonianza cristiana nelle società araba musulmana e israeliana ebrea: «Questa testimonianza a Cristo Gesù le impegna a contribuire, nello spirito dei suoi insegnamenti, all'edificazione delle proprie società in tutti i campi: politico, economico, sociale e culturale. Essa intende dare uno specifico contributo all'edificazione della giustizia e della pace» (dalla Prefazione).
Sommario
Prefazione (M. Sabbah). 1. La Chiesa cattolica nel Medio Oriente. 2. Il Medio Oriente: i segni dei tempi e dei luoghi, ieri e oggi. 3. Le origini delle Chiese cattoliche del Medio Oriente. 4. L'uniatismo: prospettiva cattolica e prospettiva ortodossa. 5. Cenni sulle antiche divisioni. 6. La Chiesa maronita. 7. La Chiesa caldea. 8. La Chiesa melkita/melchita. 9. La Chiesa armena cattolica. 10. La Chiesa sira cattolica. 11. La Chiesa copta cattolica. 12. La Chiesa latina nel Medio Oriente. 13. Quali differenze tra la Chiesa cattolica latina e le Chiese orientali cattoliche? 14. Le caratteristiche comuni tra le Chiese orientali cattoliche. 15. L'ecumenismo in Medio Oriente: ieri. 16. L'ecumenismo in Medio Oriente: oggi. 17. Le sfide comuni. Appendici.
Note sull'autore
PIER GIORGIO GIANAZZA (Cerro Maggiore [MI] 1945) parte giovanissimo per la Terra Santa, ove nel 1973 viene ordinato sacerdote nei salesiani di don Bosco. Laureato in filosofia e teologia, insegna queste materie da oltre trent'anni (Istituto Teologico di Cremisan a Gerusalemme, Università di Betlemme, Centro superiore di studi filosofici-teologici di Harissa in Libano). Oltre a una sessantina di articoli, sia di teologia che di divulgazione, sulla Terra Santa, ha pubblicato presso le EDB Guida alle comunità cristiane di Terra Santa. Diversità e fede nei luoghi di Gesù (2008) e Temi di Teologia Orientale. 1 (2010).
«La lettura di commenti, interviste e testimonianze dirette, raccolte da don Francesco nei suoi viaggi in Mesopotamia e nelle regioni adiacenti, può offrire, anche a chi non ha conosciuto personalmente quella parte del mondo, una chiave importante di riflessione e di comprensione di un passato recente e di un presente che continua a svolgersi drammaticamente davanti agli occhi di tutti» (dalla Prefazione di mons. Lazzarotto).
E nel percorrere una terra piena di contraddizioni lo sguardo dell'autore non è semplicemente quello del cronista attento e lucido. Esso mostra grande simpatia e solidarietà nei confronti di due paesi che sono stati culla di civiltà, hanno conosciuto le guerre, restano problematici sotto il profilo politico e insieme sono abitati da popoli ricchi di spiritualità e cultura. Con stile vivace e di facile lettura, Strazzari offre un interessante spaccato dell'area e delle sue inquietudini, nonché della difficile esistenza delle Chiese cristiane.
Sommario
Prefazione. «Nella giusta direzione» (mons. G. Lazzarotto). «Terra splendida e dolorosa» (R. Toscano). A mo' d'introduzione: la diaspora dei caldei iracheni. I. IRAQ. La Chiesa tra i due fiumi. In lotta col futuro. «Venite a vedere». Kurdistan: «Unità per il mio popolo». Il giubileo e l'embargo. La parola ai testimoni. Il nunzio mons. Lazzarotto: aiutare un popolo disperato. Il papa, l'embargo e il silenzio dell'Occidente. Difficoltà e speranze. Dieci anni di embargo. Dopo Saddam Hussein. II. IRAN. Il futuro sospeso. Qom: città magica. Il ruolo dei cristiani. Paure e speranze dopo l'Iraq. Il disastro populista. A trent'anni dalla rivoluzione khomeinista. Le elezioni del 12 giugno 2009: opposizione e repressione.
Note sull'autore
FRANCESCO STRAZZARI, presbitero della Chiesa di Vicenza, è inviato speciale del quindicinale Il Regno. Per le EDB ha pubblicato una decina di volumi sulla situazione ecclesiale di diversi paesi. Gli ultimi sono: Fragile croce sul Mekong. Chiese e popoli del sud-est asiatico (2009); Racconti danubiani. Chiese dell'est comunista dalla persecuzione allo smarrimento (2009); con Francesco Sisci, Santa Sede - Cina: l'incomprensione antica l'interrogativo presente (2008).
Descrizione dell'opera
La figura di Pietro viene tratteggiata dall'autore seguendo il filo rosso degli 'episodi' che lo riguardano nei Vangeli e negli Atti degli apostoli, per approdare quindi alla Chiesa delle origini, alla tradizione patristica, la quale sfocia in modo concorde nell'attestazione del martirio nella Roma di Nerone, al culto, alla tradizione, all'immagine.
Tre grandi sezioni conducono il lettore dapprima attraverso le testimonianze letterarie su Pietro, poi nei luoghi di Roma ove più si è consolidato il ricordo della sua presenza, infine in un itinerario artistico, accompagnato da tavole e immagini a colori, che documenta la ricchezza interpretativa emersa dalle intuizioni di pittori e scultori.
Sommario
Presentazione (card. G.B. Re). Una premessa. I. Sinopia del primo Apostolo. 1. L'accidentato cammino del discepolo. Excursus 1: Pietro nei Sinottici. Excursus 2: Pietro e il Discepolo prediletto. Excursus 3: Il Racconto pasquale di Gv 21,1-25. Excursus 4: Gesù Cristo e Signore. 2. I Viaggi Missionarie il concilio di Gerusalemme. 3. Il martirio. Excursus 5: La Gran Bestia. Excursus 6: Le due lettere di Pietro. Excursus 7: «Pietro nella ricerca moderna». II. I luoghi della memoria del culto della Tradizione. 1. La tomba e il trofeo. Excursus 8: Il "Petros eni". 2. La Basilica. Excursus 9: Del primato di Pietro. 3. I luoghi della Tradizione. Excursus 10: Alle origini del ritratto e delle storie di Pietro nell'arte. Repertorio iconografico.
Note sull'autore
Eugenio Fontana (Vissone di Pian d'Artogne [BS] 1943) si è laureato in pedagogia all'Università Cattolica di Milano nel 1969. Ha insegnato filosofia e letteratura italiana al Liceo scientifico "Calini" e all'Istituto magistrale "Tovini" di Breno (BS). È stato preside dell'Istituto per geometri e ragionieri "Olivelli" di Darfo Boario Terme (BS). Giornalista pubblicista, collabora col Giornale di Brescia e con Bresciaoggi. Autore di numerosi saggi di carattere storico e artistico sulla Valle Camonica, ha altresì pubblicato Ritratto di Paolo. Presentazione del card. Giovanni Battista Re, Edizioni La Cittadina, Gianico (BS) 2008 e Il volto di Paolo. Incontri con Paolo sulla via dell'arte. Presentazione di Romano Penna, Edizioni La Cittadina, Gianico (BS) 2009.
Descrizione dell'opera
«Spesso si tende semplicisticamente a ridurre la questione dell'etica nell'informazione a quella delle notizie vere o false o più o meno rispettose della dignità della persona. Sono certo punti fondamentali e centrali della questione. Ma Mastrofini si sforza di darci una visione più ampia e realistica del problema nella sua complessità, cercando di renderci avvertiti delle questioni etiche già presenti nella stessa economia dei media, nell'organizzazione del lavoro informativo, nella struttura dei rapporti di comunicazione intessuti nella realtà sociale e interpersonale. Gli orizzonti dell'info-etica diventano così molto più larghi di quanto inizialmente pensavamo» (dalla Introduzione di p. F. Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana).
Parlare di etica nell'informazione vuol dire coniugare problemi concreti e una visione di fondo sull'influsso della comunicazione nella vita quotidiana. Una visione etica che non si ponga la domanda sulla crescita culturale e psicologica delle persone sarebbe un'etica illusoria e troppo facile. Non si possono eludere le domande sugli interessi economici e finanziari, neppure quelle sull'influsso del sistema dei media sui modelli di comunicazione interpersonale, né si può nascondere il rilevante problema relativo al linguaggio.
Il volume nasce da anni di studio e di esperienza sul campo. Mostra in che modo l'impostazione teorica debba sempre tener conto delle scelte che vengono compiute e degli interessi che entrano in gioco.
Sommario
Prefazione (p. F. Lombardi). Introduzione. I. Comunicazione e/o informazione. 1. Informare e comunicare. 2. Etica ed economia. 3. Cambiare passo all'etica. 4. Piano di lavoro. II. Economia dei media. 1. I diversi tipi di mercati. 2. La concentrazione italiana. 3. Gli interessi in campo. 4. Esempi stranieri. 5. Conclusione. III. Linguaggio. 1. Il contributo di Paul Grice. 2. Il principio di cooperazione. 3. Le massime. 4. Le applicazioni. IV. Pragmatica della comunicazione. 1. Comunicazione e sistema. 2. Il lavoro di Palo Alto. 3. Gli assiomi della comunicazione. 4. Le patologie. 5. Un approccio sistemico. 6. La Programmazione neurolinguistica (Pnl). 7. Il modello del mondo e la mappa. 8. Significato della comunicazione. V. Questioni aperte. 1. L'obiettività non esiste? 2. Le domande. 3. Crisi di credibilità. 4. Etica o deontologia inapplicata? VI. Che il gossip non sia con te. 1. Etica del concreto. 2. Formarsi alla comunicazione. 3. Criteri di un'info-etica. 4. La rivoluzione etica. VII. Il dialogo. 1. La regola zero. 2. Riassumendo. VIII. Info-etica per il mondo cattolico. 1. Perché fare. 2. Ridurre i pregiudizi. 3. Il ruolo dei comunicatori. 4. Saper scrivere e parlare = saper comunicare? 5. Comunicazione interna ed esterna. 6. A comunicare si impara. Bibliografia.
Note sull'autore
Fabrizio Mastrofini (Roma, 1958), giornalista, lavora alla Radio Vaticana, è specializzato sui temi dell'informazione religiosa e della comunicazione. Tra i suoi ultimi libri: Geopolitica della Chiesa cattolica (Laterza, 2006), Ratzinger per non credenti (Laterza, 2007), Comunicare l'impresa sociale (Carocci, 2009). Presso le EDB ha pubblicato, con G. Crea, Animare i gruppi e costruire la comunità. Indicazioni e metodi per una leadership responsabile (2004).
C’è stato un tempo in cui in Italia l’obiezione di coscienza al servizio militare non era ammessa. «Il 23 dicembre 1972 un piccolo drappello di giovani idealisti usciva dalle carceri militari, dopo aver imposto, con la propria sofferta testimonianza e il sostegno solidale di chi condivideva gli stessi ideali e la stessa lotta, il diritto a servire la patria in altro modo, cioè con il servizio civile a favore delle fasce più deboli della nostra società».
Nel tempo che vede la sospensione della leva obbligatoria e insieme il riaffiorare di una forte contestazione alla cultura della guerra, il volume racconta l’esperienza di un obiettore disposto a pagare di persona con la reclusione la coerenza ai propri ideali. Essa si propone quale messaggio-testimonianza ai giovani che manifestano nelle marce per la pace o nelle assemblee no-global, nonché a tutti i ragazzi e le ragazze che, in base alla nuova legge, si impegneranno volontariamente nel servizio civile nazionale.
Sommario
Presentazione (mons. G. Nervo). Introduzione. 1. Sul treno per L’Aquila. 2. Il rifiuto di indossare la divisa. 3. Da L’Aquila a forte Boccea: la prima volta in un carcere militare. 4. La prima obiezione di coscienza collettiva in Italia. 5. Processo all’obiettore. 6. «Ti sbatto a Gaeta». 7. Ritorno a Peschiera del Garda in attesa dell’approvazione della legge. 8. Il «fucile spezzato». 9. I miei compagni di viaggio.
Note sull'autore
Alberto Trevisan (1947), sposato con due figli, assistente sociale, risiede a Rubano (PD). È stato obiettore di coscienza quando la legislazione italiana non prevedeva ancora questa possibilità e rifiutarsi di indossare la divisa militare era reato. È tra i fondatori dell’Associazione per la pace e fa parte del Coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento. Ha partecipato a spedizioni umanitarie in luoghi di guerra (ex Iugoslavia, Palestina). L’impegno in favore della pace ha orientato anche il suo lavoro nell’amministrazione comunale. Si interessa di problemi di bioetica e ha operato nei servizi psichiatrici e sociali.
L'educazione costituisce il tema portante degli orientamenti pastorali della Chiesa italiana per il prossimo decennio, secondo la scelta espressa dalla 59a Assemblea generale della CEI. Precedentemente anche papa Benedetto XVI, rivolgendosi alla diocesi di Roma, aveva parlato di «emergenza educativa».
A partire dall'attenzione per la formazione della persona, il IX Forum del Progetto culturale (Roma 27-28.3.2009) ha sviluppato in modo organico gli spunti emersi nel corso degli appuntamenti precedenti, legando la capacità di costruire il futuro a quella di generare persone autenticamente umane.
Dopo la prolusione del card. Ruini e le riflessioni introduttive di G. De Rita e G. Israel, la parte più ampia del Forum è stata dedicata al confronto tra i partecipanti (circa 130), i cui oltre 60 interventi sono stati ordinati nel volume secondo la partecipazione ai lavori di gruppo, assieme alle sintesi dei relativi moderatori. Chiudono il volume le considerazioni conclusive del moderatore generale del Forum, A. Riccardi, e del card. C. Ruini.
Sommario
Premessa. Saluto (A. Bagnasco). Prolusione (C. Ruini). Riflessioni introduttive. Educare: le scienze, la razionalità. Educare: maschio e femmina. Educare: la comunicazione. Conclusione.
Note sull'autore
Il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI ha pubblicato presso le EDB i seguenti atti di Forum del Progetto Culturale: L'Europa sfida e problema per i cattolici (II Forum, 2000), Libertà della fede e mutamenti culturali (III Forum, 2001), Il futuro dell'uomo. Fede cristiana e antropologia (IV Forum, 2002), Di generazione in generazione. La difficile costruzione del futuro (V Forum, 2004), A quarant'anni dal Concilio (VI Forum, 2005), Cattolicesimo italiano e futuro del Paese (VII Forum, 2006), Il Mondo e noi (Forum dei giovani ricercatori) e La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà (VIII Forum, 2008); inoltre i volumi: Il prete e la sua immagine (2005), Ripensare la parrocchia (22005); insieme all'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI: Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione (2003); insieme all'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università della CEI: Le sfide dell'educazione (2007) e La predicazione cristiana oggi (2008).
Descrizione dell'opera
Per i milioni di persone che vivono nelle sue vicinanze e per quanti da esso dipendono per la propria sopravvivenza, il Mekong è molto più di un semplice fiume. Lungo i 4500 km del suo corso, bagna Cina, Laos, Birmania, Thailandia, Cambogia e Vietnam.
L'autore lo utilizza come simbolo di storie, culture e tragedie di molti popoli. E anche della fragile presenza cristiana nel sud-est asiatico. I suoi racconti sono frutto di esperienze dirette, nonché delle molte testimonianze raccolte come inviato speciale del quindicinale Il Regno.
Sommario
I. Thailandia. 1. La porta del sud-est. 2. Il dramma dei rifugiati. II. Cambogia. 1. Dopo 15 anni, la prima messa pubblica in un teatro. 2. L'est a sud-est. 3. La trasformazione. 4. Un sinodo khmer. III. Laos. 1. Rinasce la Chiesa. 2. Chiesa dimenticata? 3. Un uomo, un paese. 4. L'avventura di una Chiesa povera. IV. Vietnam. 1. Hochiminhville come Praga? 2. Un milione di transistor sintonizzati a ovest. 3. I vescovi fanno il punto. 4. Celata vergogna di essere comunista. 5. La pazienza di un albero. V. Myanmar. 1. Città della pazienza.
Note sull'autore
Francesco Strazzariè presbitero della Chiesa di Vicenza, parroco di Sovizzo Colle. Dopo il curriculum teologico si è laureato in filosofia a Padova con una tesi sul J.B. Metz. Come giornalista ha collaborato alla Radio televisione svizzera (Ticino), al settimanale spagnolo Vida nueva e collabora al quindicinale Il Regno, spesso in qualità di inviato speciale. Presso le EDB ha pubblicato: Testimoni di speranza (2002); Ballate di Chiesa e di Paese (2003); con E. Schillebeeckx, Cerco il tuo volto (2005); con X. Jacob, Islam e cristianesimo a confronto (2007); con M. Amaladoss, Il volto asiatico di Gesù (2007); con F. Sisci, Santa Sede - Cina: l'incomprensione antica l'interrogativo presente (2008); Racconti danubiani. Chiese dell'est comunista dalla persecuzione allo smarrimento (2009) e ha curato: il saggio-intervista a E. Schillebeeckx, Sono un teologo felice (1993); Io donna prete (1994); la raccolta di lettere Dal carcere di Londra… (1995); il ritratto di J. Loew nel suo testo Madeleine Delbrêl. Dall'ateismo alla mistica (1996); con A. Filippi, La cosa più importante per la Chiesa del 2000 (1999); e la pubblicazione dei testi di E. Zoghby, Fede senza paura (1997) e Il Credo dell'amore (1999); di J.-M.R. Tillard, Dialogare per non morire (2001) e Credo nonostante… (2001); di F. Ponchaud, Buddha e Cristo le due salvezze (2005); di M. Amaladoss, Costruire pace in un mondo pluralista (2008); di J. Bukovský, Chiesa del martirio Chiesa della diplomazia. Memorie tra Cecoslovacchia e Vaticano (2009); e di C. Dagens, Libera e presente. La Chiesa nella società secolarizzata (2009).
Descrizione dell'opera
«Esplorare il sogno di Chiesa vuol dire esplorare "un oggetto assente" qualcosa che nel presente non c'è, oppure è percepito come scarsamente presente. I presbiteri hanno espresso il sogno sia immaginando "qualcosa" di nuovo nel futuro, sia immaginando che "qualcosa" di negativo del presente abbia termine. Da uno sguardo complessivo ai dati emerge che alcune categorie teologiche del Concilio ( "comunione") e alcuni orientamenti pastorali offerti dalla CEI negli ultimi decenni sono diventati parte costitutiva del "sogno"di Chiesa dei presbiteri; emerge anche la distanza "fisiologica" fra il sogno e la realtà del presente» (dalla Presentazione).
La ricerca si è proposta far emergere il sogno di Chiesa dei sacerdoti delle Chiese di Puglia e indagare l'evolversi della vision di prete nelle varie età della vita: un tentativo di avviare una modalità relativamente nuova per accostare il mondo dei presbiteri, in rapida evoluzione.
Sommario
Presentazione (A. Sabatelli). Introduzione (R. Cipriani). Il progetto di ricerca-formazione e uno sguardo complessivo ai dati (a cura del gruppo di ricerca). I sogni dei presbiteri pugliesi. Uno sguardo sociologico (W. Nanni). La Chiesa immaginata. Una lettura psicologica e pastorale (A. Sabatelli). Presbiteri e Chiesa in sogno. Prove di esplorazione in chiave pastorale (P. Zuppa). L'adesso dei sogni. Esperienze-primizie in atto nelle Chiese di Puglia (A. Sabatelli). Storie di vita. Alcuni preti si raccontano (G. Caliandro). La via dell'immaginazione nell'autocomunicaizone di Dio (L. Manicardi). Postfazione (S. Palese). Appendice 1. Perché la ricerca empirica in teologia? (J.A. van der Ven). Appendice 2. Materiali di lavoro.
Note sull'autore
La Facoltà Teologica Pugliese è stata istituita nel 2005 su richiesta della Conferenza episcopale pugliese, con la partecipazione dell'Ordine dei Frati predicatori, della Conferenza italiana dei superiori maggiori e dell'Unione delle superiori maggiori d'Italia in Puglia. Ha sede in Bari e opera presso l'Istituto di teologia ecumenico-patristica greco-bizantina San Nicola (Bari), l'Istituto teologico pugliese Regina Apuliae (Molfetta) e l'Istituto teologico interreligioso pugliese Santa Fara (Bari). Nella Facoltà confluisce il patrimonio accademico accumulato nel corso di decenni da ciascun Istituto, il cui lavoro prosegue, con comuni orizzonti e modalità convergenti, al servizio della regione pastorale e delle sue diocesi, dentro la società pugliese. La Facoltà fa rete con gli Istituti superiori di scienze religiose di Lecce, Odegitria (Bari) e Giovanni Paolo II (Foggia) e con gli Istituti di scienze religiose Romano Guardini (Taranto) e S. Nicola il Pellegrino (Trani).
Descrizione dell'opera
Perché il Mezzogiorno non riesce a decollare? Che cosa impedisce il suo riscatto umano e sociale? Può la Chiesa contribuire ad avviare un processo di crescita e di promozione per la gente del Sud? Riuniti a Napoli il 12 e 13 febbraio 2009, i vescovi dell'Italia meridionale insieme alle loro rispettive delegazioni si sono posti tali domande con urgenza pastorale.
Presente con 80 diocesi, 4.000 parrocchie, un'infinità di associazioni, scuole, istituti religiosi e aggregazioni varie, la Chiesa è forse l'unica rete che si estende su tutto il territorio del Sud Italia in maniera così ramificata. Passare da una pastorale difensiva a un'azione più profetica e creativa, in vista del bene comune, è l'impegno scaturito dall'incontro di cui il volume dà testimonianza. Una rinnovata strategia ecclesiale aiuterà infatti a impiegare con maggiore determinazione a servizio della gente tutta la capillare organizzazione e il potenziale educativo di cui la Chiesa dispone.
Sommario
Messaggio introduttivo (card. C. Sepe). Prefazione (A. Russo). Condizioni nuove per una politica meridionalistica (P. Barucci). Chiesa e Mezzogiorno: la sollecitudine e le responsabilità delle Chiese (G. Savagnone). La dimensione pubblica della fede tra coscienza religiosa e coscienza civile (S. Pajno). Prossimità, profezia, servizio: le prospettive pastorali (C. Greco). Indicazioni di percorso (mons. A. Superbo). Messaggio finale dei vescovi.
Note sul curatore
Adolfo Russo è vicario episcopale per la cultura dell'arcidiocesi di Napoli.
Descrizione dell'opera
Un protagonista dell'Ostpolitik vaticana ricostruisce il passaggio dallo scontro frontale tra regime comunista e Chiesa cattolica al modus vivendi raggiunto alla fine degli anni '80.
Le vicende riguardano soprattutto la Cecoslovacchia, ma delineano un quadro d'insieme anche sulla Romania e la Russia dove mons.Bukovsk√Ω fu nunzio, coinvolto in prima persona nei rapporti tra Chiesa cattolica e Chiese ortodosse. Un racconto di persone, incontri-scontri, situazioni di diffidenza e di persecuzione, con alcuni punti fermi su esponenti della Chiesa segreta e clandestina, e con una rivalutazione sostanziale della pastorale ordinaria garantita dalla parrocchia.
Le pagine del libro sono «annali» nel senso che i latini davano al termine: narrazione storica che registra gli eventi nel loro ordine cronologico. Narrazione che abbraccia storie, popoli, chiese, legali e non, movimenti di ribellione, politica di regime: un quadro di un periodo storico da non dimenticare, perché ricco di effervescenza, di sogni e progetti, di creatività innovatrice.
Sommario
Presentazione (F. Strazzari). 1. Dalla Slovacchia all'America. 2. Trent'anni di trattative. 3. Viaggi ufficiali e non ufficiali. 4. Alla scuola del cardinale Casaroli. 5. I tre papi. 6. La Slovacchia non può restare senza vescovi. 7. Nemmeno i cardinali e i vescovi poterono celebrare. 8. La Chiesa del silenzio. 9. Con il pretesto della pace seminavano la discordia. 10. S. Cirillo, s. Metodio. 11. Da Roma in Romania. 12. Dalla Romania a Mosca.
Note sull'autore
Ján (John) Bukovský, nato a Cerova (attuale Slovacchia) nel 1924, nel 1945 entra nella Società del Verbo Divino e nel 1947 ottiene l'autorizzazione a recarsi negli USA ove viene ordinato sacerdote nel 1950. Eletto consigliere generale nel suo istituto nel 1968, nel 1972 inizia a lavorare come traduttore nella Segreteria di Stato vaticana. Nominato arcivescovo e nunzio in Romania nel 1990, è poi trasferito a Mosca nel 1994. Attualmente vive negli Stati Uniti.
Descrizione dell'opera
In un'epoca in cui l'esigenza di riflettere sull'identità italiana appare quanto mai sentita, il volume indaga il rapporto tra Chiesa e identità culturale nazionale prendendo in esame il secolo XIX, scelto perché decisivo per la creazione dell'Italia moderna. Con una forte semplificazione, si potrebbe affermare che nell'Ottocento finiva davvero la societas christiana e nasceva la società moderna.
I vari studi, a firma di giovani ricercatori (Simona Cappellari, Michele Colombo, Andrea Del Ben, Alessandro Ledda, Isotta Piazza), mirano a presentare come il cristianesimo abbia dato forma ad alcuni aspetti della cultura italiana del tempo.
I contributi riguardano: la concezione della vita e della morte mediata dai testi delle epigrafi cimiteriali; l'uso linguistico praticato nella Chiesa dell'Ottocento; il dibattito sull'istruzione primaria attraverso l'analisi di alcune riviste pedagogiche dell'epoca; lo sviluppo di un'editoria cattolica capace di rispondere alla domanda di lettura anche più popolare; la situazione delle biblioteche ecclesiastiche, che costituirono un importante patrimonio identitario.
L'insieme risulta solido e rigoroso, ma nel contempo altamente divulgativo; le bibliografie poste a chiusura di ciascun intervento segnalano possibili letture di approfondimento.
Sommario
Introduzione (E. Barbieri). Da L'Educatore primario a L'Istitutore: Rosmini, Tommaseo e altri in alcune riviste pedagogiche piemontesi del Risorgimento (A. Del Ben). Una editoria cattolica per il popolo (I. Piazza). Gli strumenti linguistici della Chiesa nell'Ottocento (M. Colombo). La memoria dell'altro: l'epigrafia cimiteriale nell'Ottocento (S. Cappellari). Uno sguardo sulle biblioteche ecclesiastiche in Italia tra Sette e Ottocento (A. Ledda). Bibliografia ragionata.
Note sul curatore
Edoardo Barbieri, nato a Milano nel 1961, ha conseguito la laurea in lettere moderne e il dottorato di ricerca presso l'univesità Cattolica di Milano. È stato ricercatore di filologia italiana e ha poi insegnato all'università degli studi di Sassari. Insegna storia del libro e dell'editoria nonché bibliografia e biblioteconomia alla Cattolica, presso la quale dirige, dal 2007, il Centro di ricerca europeo libro editoria biblioteca (CRELEB). Già membro del consiglio superiore dei beni culturali, è studioso noto a livello internazionale. Fa parte del comitato editoriale delle riviste La Bibliofilia (Olschki, Firenze) ed Ecdotica (Clueb, Bologna) e dirige le collane Humaneae Litterae (Cusl, Milano) e Anectoda Veneta (Marcianum Press, Venezia) nonché il bollettino elettronico Almanacco bibliografico (Cusl, Milano).
Con gli studi avanzati nella decodificazione genetica, con l'informatizzazione della biologia che penetra nelle dinamiche cellulari più intime, con i dispositivi nanomedici che promettono la riparazione a livello atomico dell'organismo umano, la previsione che tutte le cause di malattia, e quindi di morte, saranno sbaragliate è venuta a imporsi. L'immortalità terrena sembra assurgere come inevitabile, e non nella condizione di una vecchiaia sempre più decrepita, ma in un'eterna, energica e vitale giovinezza.
A recare la notizia sono vincitori di premi Nobel, direttori dei più rinomati istituti di ricerca, docenti delle più prestigiose università, scienziati, informatici: l'essere umano sarà "per natura" immortale.
Le nuove scienze ci prospettano una radicale estensione della vita a seguito di una radicale manipolazione dell'uomo. I filosofi parlano allora di 'post-umanità', 'homo cyborg', 'tecno-umanesimo'. Il volume conduce attraverso le teorie, gli argomenti e i protagonisti di questo nuovo passaggio epocale, che tocca la concezione stessa dell'uomo e che, di conseguenza, ha ricadute anche sul versante teologico o, più semplicemente, sulla nostra visione religiosa.
Sommario
Introduzione. I. Gli autori. 1. Ray Kurzweil: "Io non credo che morirò". 2. Kim Eric Drexler: vivere, con la nanotecnologia, fino al decadimento protonico. 3. Marvin Minsky: la "selezione innaturale" donerà l'immortalità all'uomo. 4. Max More: la morte è un'imposizione non più accettabile. 5. Jaron Lanier, Aubrey de Grey e altri: l'inevitabilità, a breve, dell'immortalità terrena. II. I concetti. 1. Singolarità. Il futuro non è più quello di una volta. 2. Natura. "Vivi secondo natura!". "Cioè…?". 3. Informazione. It from bit. 4. Algenia. Quando l'evoluzione si consegna all'uomo. 5. Realtà. "Siamo ancora nel gioco?". III. Incroci teologici. 1. Incrocio di speranze eterne. Il saccheggio del paradiso. 2. Incrocio di linguaggi. Il saccheggio delle metafore. 3. Incrocio sul misticismo. Neuroteologia. 4. Incrocio sullo spirituale. Spiritualità desacralizzata, spiritualità impoverita e altri tipi. 5. Incroci sull'immortalità. L'ultimo nemico ad essere sconfitto sarà la morte. Conclusione. L'amicizia di fede e tecno-scienza. Bibliografia.
Note sull'autore
Andrea Vaccaro ha pubblicato presso le EDB Perché rinunziare all'anima? La questione dell'anima nella filosofia della mente e nella teologia (2001, 22002) e, presso la Lateran University Press, Il dogma del paradiso (2005).
Nella società francese del XIX secolo, cattolicesimo sociale e questione ebraica si incontrano e si incrociano. Con l'avvento del capitalismo, il rapido sviluppo dell'industria trova ingenti risorse presso i grandi esponenti della finanza del tempo, in larga parte ebrei, come i Rotschild o i Pereire. Questa configurazione genererà una situazione sociale catastrofica per il mondo del lavoro e una ventata antigiudaica molto marcata nella seconda metà del secolo. Essa investirà anche la maggior parte degli attori sociali cattolici dell'epoca, fra cui p. Leone Dehon.
In due giornate di studio svoltesi a Parigi, storici e teologi hanno approfondito tale questione, tentando almeno in parte di rispondere a una domanda che non si può non porsi: a quali condizioni può effettuarsi un'analisi critica del giudaismo del XIX secolo senza parlare necessariamente di antisemitismo, nel senso in cui oggi lo si definisce?
Dopo il 1989, dopo la "caduta del muro", le Chiese dell'est europeo hanno finalmente riavuto la libertà, ma ciò non ha impedito che la storia dolorosa vissuta al tempo delle dittature restasse gravida di conseguenze amare. Molti infatti sono i problemi ancora presenti: all'interno delle singole comunità ecclesiali, per i rapporti che i vari soggetti hanno intrattenuto con il regime comunista e lo stato poliziesco; nelle relazioni Stato-Chiesa, poiché le Chiese esigono che venga sancito anche giuridicamente il passaggio dalla persecuzione al riconoscimento e al risarcimento per le ingiustizie e i danni economici subiti; nei rapporti tra comunità cristiane di diversa confessione, che vivono tra loro più il clima della rivendicazione che quello dell'ecumenismo e della fraternità.
Con l'immediatezza che gli è propria, Strazzari delinea personaggi e situazioni, documenta quanto il passato condizioni il presente, quanto la politica si sia intrecciata e ancora si intrecci con la religione. Nelle sue pagine parlano i testimoni di vicende ancora aperte, che definiscono il modo di essere cristiani nell'Europa dei nostri giorni.
A partire da una prospettiva che viene dall'Oriente, il volume si prefigge di disinnescare il pericolo che l'affermazione dell'identità - etnica, culturale, religiosa - di un gruppo diventi motivo di conflitto in una società pluralista. Descrive, in modo semplice e ricco di esemplificazioni, come la dottrina politica e sociale dell'Occidente sia giunta a coniugare la diversità con la democrazia, come all'interno delle singole religioni si diano delle concezioni diversificate sul tema (l'integralismo, le concezioni moniste e quelle plurali, l'accettazione di differenze…), come alcune religioni nella storia abbiano prodotto dei modelli politici e sociali che manifestano difficoltà ad accettare la differenza e come in quasi tutte le religioni siano ravvisabili tratti su cui è possibile fare forza per creare armonia vivendo in un mondo pluralista.
Sommario
Presentazione. Michael Amaladoss: la teologia nel pluralismo delle culture (F. Strazzari). Prefazione: Creare armonia in un mondo pluralista. 1. Religioni in conflitto. 2. Una democrazia sociale pluralista. 3. Multiculturalismo. 4. Può la verità essere plurale? 5. Un solo Dio e molte religioni. 6. Vivere insieme.
Note sull' autore
Michael Amaladoss, nato a Tamil Nadu (India), è sacerdote della Compagnia di Gesù, nella quale è stato consigliere generale. Attualmente è direttore dell'Istituto di dialogo con le culture e le religioni a Chennai (India). Ha scritto 22 libri e circa 350 articoli; tra i volumi ricordiamo Making Harmony: Living in a Pluralist World; The Dancing Cosmos: A Way to Harmony; Peace on Earth e We Believe. Presso le EDB ha pubblicato Il volto asiatico di Gesù (2007).
Il tema della predicazione cristiana è oggi un problema pastorale di grande rilievo. L'importanza della questione è data dagli stravolgimenti culturali in atto, che incidono profondamente sulla mentalità della gente e richiedono grande efficacia comunicativa, ma anche della necessità di una maggiore consapevolezza della Chiesa circa il dovere di annunciare il Vangelo e di rendere sempre più ragione della propria speranza.
L'intento del Seminario di studio (Roma 11-12.4.2008), di cui sono ora proposti gli atti, è quello di condurre una riflessione che permetta di approfondire il valore accordato oggi alle parole proferite nell'opera di comunicazione del Vangelo, precisando che per 'predicazione' si fa riferimento a tutto l'insieme delle modalità con cui si trasmette il messaggio cristiano: conferenze, catechesi, insegnamento, esercizi spirituali, omelie.
Sommario
Introduzione. La predicazione cristiana come problema pastorale oggi (A. Staglianò). "Predicare" da ieri a oggi (P. Garuti). "Predicare" nella cultura contemporanea (G. Matino). Catechesi ed esortazione nella predicazione dei laici (P. Bignardi). La predicazione cristiana oggi: l'imprescindibile orizzonte pneumatologico (S. Martinez). L'arte della parola al servizio della Parola. Note esperienziali sulla comunicazione della fede (F. Rosini). L'arte della parola tra Bibbia e letteratura (F. Parazzoli). La predicazione oggi: dalla parte di chi ascolta e comunica (F. Ognibene e A. Tornielli). Annotazioni conclusive. «Guai a me se non predicassi il vangelo» (1Cor 9,16) (A. Staglianò).
Note sull' autore
Il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI ha pubblicato presso le EDB i seguenti atti di Forum del Progetto Culturale: L'Europa sfida e problema per i cattolici (II Forum, 2000), Libertà della fede e mutamenti culturali (III Forum, 2001), Il futuro dell'uomo. Fede cristiana e antropologia (IV Forum, 2002), Di generazione in generazione. La difficile costruzione del futuro (V Forum, 2004), A quarant'anni dal Concilio (VI Forum, 2005), Cattolicesimo italiano e futuro del Paese (VII Forum, 2006) e La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà (VIII Forum, 2008); inoltre i volumi: Il prete e la sua immagine (2005), Ripensare la parrocchia (22005) e, insieme all'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione (2003).