Facendo il verso ad Aristotele, si può sostenere che la conoscenza si dice in molti modi. Non si tratta solo della passiva rinuncia a ogni negoziato davanti all'inemendabilità di un oggetto naturale, ma anche del fine sintonizzarsi delle emozioni su profili di valore; della salutare cecità patita dal soggetto davanti alla gloria di certi fenomeni; di quello stare al mondo che precede e, contemporaneamente, rende possibile ogni opposizione polare fra soggetto e oggetto; del raccogliere la sfida da un testo che attende di dischiudere l'inedito. Formato alla scuola del pensiero contemporaneo, il soggetto resiste alla corrosione e al prematuro pensionamento, ma si lascia docilmente assegnare il ruolo del discepolo da una realtà che non smette di sorprendere con la sua ricchezza.
Il pensiero di Emmanuel Lévinas (1906-1995) non smette mai di stupire e affascinare per la sua profondità e per la capacità esemplare di tematizzare la diversità in un'ottica non violenta e inclusiva. Questo libro si concentra sul rapporto tra prospettiva filosofica e sapienza ebraica nell'opera del pensatore francese: una riconsiderazione radicale delle categorie centrali della filosofia occidentale alla luce dei temi del profetismo. Ciò che ne emerge è l'intreccio - fecondo e non dogmatico - di due ordini di significato in grado di offrire un nuovo senso di umano e di inaugurare un inedito approccio alle relazioni secondo rapporti liberi e non dominativi.
Questo libro è un viaggio nel pensiero della filosofa spagnola María Zambrano, una delle più grandi voci della cultura europea del Novecento. Al centro della sua riflessione si pone un'illuminante interpretazione della condizione umana. Non siamo nati invano, soltanto per soffrire e morire. Siamo al mondo per completare la nostra nascita di persone originali, uniche, infinitamente preziose, e per partecipare alla gestazione di una società umanizzata. Questa visione antropologica, ispirata da una profonda stima per l'uomo, si schiude da un'esperienza di esilio e di povertà, da una conoscenza diretta del fondo tragico dell'esistenza. E da qui l'autrice sa testimoniare la credibilità della speranza responsabile insegnandoci a confidare nella verità che è Amore. Con la sua opera María Zambrano ha mostrato in modo inedito il senso della filosofia come esperienza maieutica e soprattutto ha indicato al cammino di ognuno che il fine verso cui tendere non è la sopravvivenza, ma una vita vera.
La filosofia sembra, in tempi pieni di disperazione, diffidare della speranza. Il tentativo di queste pagine è invece quello di rimetterla al centro della riflessione filosofica, attraverso uno statuto dialettico ben preciso. Ogni volta che speriamo, infatti, è in opera un lavoro sul negativo che prefigura una riconciliazione, una sutura, un passaggio di liberazione. Non che questa sutura sia prevedibile, essa si può solo sperare, appunto. Si tratta d'immaginare quel che non si può propriamente sapere. Un divieto d'ontologia libera la latenza etica della speranza e, finalmente, la rende esperienza autenticamente umana, capace di orientare e trasformare l'azione dell'uomo. È la regola della speranza che permette di custodire - fin dentro l'esperienza del negativo - l'irriducibile necessità del meglio, l'umana disposizione alla felicità, l'esigenza della giustizia, la trasfigurazione etica della totalità.
Una introduzione organica al pensiero di R. Panikkar. Il singolare filosofo ispano-indiano, teorico del dialogo, che ha gettato ponti di comprensione tra le culture dell'oriente e quelle dell'occidente.
L'opera più rappresentativa della fenomenologia di Edmund Husserl, viene qui analizzata e approfondita nel primo commentario completo realizzato in Italia.
Una rinnovata e approfondita riflessione sulla realta' e sui dinamismi dell'anima. Seguendo l'esigenza di recuperare in chiave non dualista la nozione di anima nel cuore della cultura contemporanea, l'autrice si pone al di la' sia del ritorno ad una visione spiritualistica, che contrapponga anima e corporeita', sia della riduzione della vita interiore a un fatto esclusivamente neurologico. In questo senso l'accostamento di due autori come Martin Buber e Maria Zambrano risulta fecondo e motivato sia per il loro comune trascrivere filosoficamente la tradizione biblica, sia per la convergenza delle indicazioni salienti e delle risultanze della loro opera. Lungo tale itinerario l'anima si mostra come nucleo profondo del mistero dell'identita' umana: non solo un luogo invisibile, ma un viaggio, il 'chi' della liberta' e della speranza, una soggettivita' 'filiale' alla ricerca del Padre.
Uno studio inedito e di grande spessore, una lettura complessiva del pensiero di Paul Ricoeur. Paul Ricoeur (1913-2005) e ormai quasi unanimamente considerato un grande della filosofia della seconda meta del Novecento. Il libro tenta una lettura complessiva del suo pensiero. Questo studio privilegia l'approccio tematico della sua opera e tiene in considerazione anche i capitoli meno frequentati (l'azione, la storia, il politico, l'estetica) nell'orizzonte del suo svolgimento diacronico e nella polarita che la riflessione orchestra tra il momento del senso e quello dell'essere. In dialogo con altri saperi la filosofia, domanda dell'uomo e sull'uomo, nel porta a espressione la fondamentale capacita, eticamente responsabile e drammaticamente vulnerabile.
Filosofia di Hegel come modello con cui confrontarsi per approfondire le implicazioni all'esperienza del perdono. Grazie a una documentata indagine, l'autrice supera la tradizionale immagine della filosofia di Hegel, spesso considerata come l'espressione piu alta ma anche arida del razionalismo occidentale. Il libro segue invece il filo di un pensiero polivoco, percorso dalla tensione tra amore e ragione. Questi due riferimenti sono accomunitai dalla convergenza verso la riconciliazione delle contraddizioni insite nella societa e nella realta. Si scopre cosi, nel cuore della ragione, una logica dell'amore, sviluppata nelle prime opere di Hegel e poi discretamente operante anche in quelle della maturita. L'idea di fondo e quella per cui l'approdo a una realta davvero razionale comporta infine la piena riconciliazione tra gli esseri umani, che non puo avere luogo senza il maturare del perdono reciproco. E' infatti solo grazie all'intelligenza del perdono che l'umanita puo scoprire la sua unita fondamentale.
C'e relazione tra gioco e filosofia? Se si, di che natura e? Su quale facolta riposa il nesso tra gioco e filosofia? Il testo si rivolge a studenti e docenti di filosofia, teologia e cultori delle discipline. L'uomo e un animale ludico": se la filosofia ha piu volte trattato del gioco e del suo rapporto con mondo, tuttavia di rado si e cercato di valorizzare il gioco nell'ambito della tradizione religiosa. Il volume analizza i motivi che rendono il gioco e il giocare una risorsa per il dire teologico, evidenziando altresi che la spensieratezza del gioco non e negazione della fecondita speculativa. "
Ciascuno di noi offre e riceve doni, ma qual e il senso e il valore profondo del dono? Ciascuno di noi offre e riceve doni, trovandosi cosi immerso in una rete di relazioni che ci liberano dall'ossessione dell'utilitarismo. E' forse per questa naturalezza che trascuriamo spesso di interrogarci circa il senso e il valore profondo del dono. Eppure gli interessi contemporanei della filosofia e delle scienze umane hanno visto proprio nel dono una chiave privilegiata per accedere alla ricomprensione della condizione umana e della sua verita. Con un linguaggio il piu possibile non specialistico, questo libro propone un'originale interpretazione filosofica del dono, delineando una ricognizione complessiva dei principali apporti dei contemporanei (Heidegger, Derrida, Marion) ed evidenziando in particolare l'alternativa tra dono e abbandono.
Un lavoro che riconosce al pensiero di Capitini una dignita filosofica. La nonviolenza come chiave che apre il senso del vivere degli uomini. Il dialogo con la filosofia di Capitini rivela la dimensione umana che la nonviolenza attraversa, permettendoci una costellazione di relazioni possibili: innanzitutto il rapporto con le sue fonti, con il confluire di una pluralita di voci ed esperienze che formano l'originalita del suo pensiero. Inoltre, le relazioni essenziali che appaiono all'interno della lenta tessitura che e l'opera di Capitini sono, da un lato, quella tra la nonviolenza e la vita, dall'altro, quella tra la nonviolenza e la verita.
Un contributo nella direzione di un chiarimento dell'enigma della prossimita" di Levinas, alla luce dell'idea di "ospitalita". " Una nuova prospettiva, alla luce dell'idea di ospitalita", dalla quale provare a leggere l'opera di Levinas, ma anche uno dei nodi centrali del nostro tempo: la fatica a misurarsi con la differenza. Il pensiero dell'ospitalita cerca di restituire dignita profonda alla dimensioni della pazienza e dell'attesa, un pensiero che vorrebbe far spazio - nella nostra terra come nelle nostre menti - invece che pretendere di occuparlo. Lo straniero, e persino il nemico, sono testimoni vivi, anche nella loro violenza e desolazione, di una separatezza che non vuole essere abolita, ma ascoltata e ospitata,perche ci parla di cio che noi, come uomini, siamo da sempre"
In questo volume, riferendosi al pensiero di diversi filosofi, ci si rende conto della capacita del pensiero contemporaneo di affrontare nuovamente la meditazione metafisica. Filosofia significa amore per la sapienza" ma essa e`anche "saggezza dell'amore". Essa e` libera ricerca di un ordine logico per l'essere intero. La filosofia si mette in gioco nel dare un senso all'esperien za umana: essa e`discorso sul bene. Nella complessita del nostro mondo e del nostro tempo non vi sono certezze indiscutibili da ritrovare ma un infinito desiderio da inseguire: la filosofia si trasforma allora da aspirazione al sapere assoluto nel sapere del desiderio, quale tensione all'essere e a ll'essere-bene. Questo libro mette dunque a tema la sapienza e la saggezza cui aspira il "
L'Autrice ripercorre le tappe essenziali del cammino di Girard soffermandosi sulla sua originale interpretazioine del Cristianesimo, che e anche teoria dell'umano e indagine filosofica. Il sacrificio e`stato sempre considerato la via regia per avvicinarsi alla sfera della trascendenza e dire la divinita. Nell'opera di girard, esso vi ene mostrato a partire dal desiderio di salvezza e ordine nelle societa primitive, ma anche come pretesa di raffigurare dio, o meglio il divino, tipica di ogni esperienza primitiva del numinoso. Attraver so l'antropologia e l'etnolo gia, girard procede ad un'ana lisi critica dell'istanza sac rificale per giungere ad un'i potesi scientifica del mito che mostri come il sacrificio sia opera umana, troppo umana. Il percorso girardiano giunge inoltre alla teologia ed alle scritture ebraico-cristiane per evidenziare la portata assolutamente nuova dell'annuncio d i gesu, che sancisce inesorabilmente la fine del sacro e di ogni prassi sacrificale e violenta, mostrandosi come dono e perdono di dio. L autr ice ripercorre le tappe essenziali del cammino di girard soffermandosi sulla sua originale interpretazione del cristianesimo, che viene ad essere anche teoria dell umano e indagine filosofica.
L'Autore, che conosce la cultura indiana, introduce alla conoscenza del mondo indiano della filosofia, schiudendo al lettore occidentale panorami teoretici e culturali di grande interesse. Questa e`la peculiarita del volume, non si tratta di una 'i ntroduzione alle filosofie dell'india' ma di un invito all a filosofia, un tentativo di far recuperare al lettore la ricchezza e complessita del pensare che l'approccio occidenta le al filosofare ha reso monotrno legandolo a un rapporto statico soggetto-oggetto. Lo stundia lungo tre momenti. Nel primo si pone in evidenza - e se ne propone un superamento - la divisione tipicamente occidentale tra filosofia e teologia. Nel secondo vengono analizzati i modi indiani e occidentali di intendere la filosofia e il suo compito partendo dalla prospettiva occidentale. Nel terzo si ripercorre lo stesso cammino ma dalla prospettiva indiana. Centrale in quest'ulti mo momento e`l'analisi di alc une parole-chiave della riflessione indiana.
Che cos'e il bene? Possiamo dire di averne un'idea chiara e condivisa? L'Autore rilegge qui l'opera di Levinas come una lunga e serrata meditazione sul primato del bene. Attraverso l'ascolto delle pa role del filosofo ebreo, la traccia del bene si manifesta infatti come origine dell'umani ta. Il volto dell'altro - la responsabilita cui ci chiama - e`epifania e significazione di questa origine. Si sviluppa cosi`un dialogo con levinas mirato ad approfondire la verita del bene e della sua logica, la logica del dono. Il dono e`infatti la forma comunicativa propria di ogni relazione nella quale non si incontra l'alt ro per possedere ma per amare. Proprio la logica della gratuita permette di ripensare la relazione costitutiva tra identita e alterita senza sacrificio dell'io o dell'altro. Il percorso del testo vive di una continua correlazione interpretativa. Da un lato il paradigma del dono serve a porre sotto una luce inedita il pensiero di levinas, dall'altro il co nfronto con i suoi testi conduce ad approfondire il senso umano e il valore etico di una logica del dono. Da qui la possibilita che riaffiori il significato radicale della filosofia stessa come sapienza dell amore.
Il volume cerca di vagliare le possibilita di rifondare lo spazio politico muovendo da una nuova idea di comunita, non piu etnica ed esclusiva, ma universale ed inclusiva. Il secolo che sta per finire non e`solo quello dei totalitarismi, delle camere a gas e dei massacri etnici, ma anche della crisi della politica e della democrazia. L'autore pone come filo conduttore dell'indagine l'idea di liberta , chiarendo i fonamenti antropologici, politici ed ontologici del pensiero della harendt. Si scoprira, cosl, come nella pensatrice tedesca il piano politico sia strettamente legato con quello filosofico, senza con cio`nulla perdere della sua concretezza ed attualita.
Il pensiero filosofico di Kant e il rapporto dello stesso con la teologia.