Cos'hanno in comune Fleabag e Doc, Wanda Vision e La regina degli scacchi, The Morning Show e This is Us, Black Mirror e Don Matteo? La lettura interpretativa proposta dagli autori del volume, ognuno con un diverso profilo professionale e focalizzato su una serie in particolare, si addentra nell'analisi delle narrazioni di queste e altre serie, e offre la possibilità di vederle come i tasselli di un unico mosaico: quando si uniscono emerge infatti un'interessante immagine di chi siamo e cosa desideriamo. «Nella finzione narrativa di tutto il mondo c'è una grammatica universale, una struttura profonda che vede gli eroi affrontare i problemi e combattere per superarli. (...) Universalmente le storie si focalizzano sulle grandi difficoltà della condizione umana. Trattano il sesso e l'amore, la paura della morte e le sfide della vita. E trattano il tema del potere: il desiderio di esercitare influenza e di eliminare l'asservimento. (...) perché le storie si concentrano intorno ad alcuni grandi temi, e perché rispettano in maniera così costante la struttura basata sul problema? Perché seguono questa impostazione e non tutte le altre che potrebbero avere? Penso che la struttura basata sul problema riveli una delle funzioni principali dello storytelling: suggerisce che la mente umana sia stata modellata per le storie, così che possa essere modellata dalle storie. (...) cerchiamo sì le storie perché ci piacciono, ma la natura ci ha progettati per amarle affinché potessimo fruire del vantaggio derivante dal fare pratica. La finzione narrativa è un'arcaica tecnologia di realtà virtuale specializzata nella simulazione di problemi umani» (Jonathan Gottschald, L'istinto di narrare. Come le storie ci hanno resi umani). Contributi di Giulio Maspero, Eleonora Recalcati, Armando Fumagalli, John Paul Wauck, José María La Porte, Giulia Cavazza, Enrique Fuster, Rafael Jiménez Cataño, Andrea Claudia Valente, Federica Bergamino, Jorge Milán Fitera, Tobia Campana, Gema Bellido.
El presente volumen parte de la segunda edición del seminario Repensar la ficción, que bajo el título “Identidad y reconocimiento en personajes e historias de cine y TV” tuvo lugar en Roma en diciembre de 2015, en la Pontificia Università della Santa Croce. Académicos, críticos y profesionales del campo de la ficción audiovisual conversaron durante un par de días sobre los polifacéticos conceptos de “identidad” y “reconocimiento” en la narración, así como sobre las ineludibles cuestiones antropológicas que de ellos se derivan.
El seminario internacional Repensar la ficción ofrece un ámbito de pensamiento e intercambio de experiencias a personas profesionalmente relacionadas con la creatividad y la ficción, que desean enfocar su trabajo desde una perspectiva cristiana. La actividad se enmarca en el proyecto de investigación Poética & Cristianismo.
Un testo per riflettere sull'arte: una chiave di accesso alla comprensione del mondo e di noi stessi.
"Poetica e Cristianesimo" è un forum internazionale di studio della confluenza fra cultura artistica ed espressioni della fede. Esso prende la forma di un Seminario Permanente scandito da Convegni biennali internazionali. Questo voume contine raccoglie le relazioni e le comunicazioni di coloro che hanno partecipato al primo Simposio, il cui senso emerge dalle parole del prof. Juan José García-Noblejas: "È un dato di fatto che la fede aiuta a capire meglio le diverse arte poetiche, cioè la letteratura, il cinema, la narrativa, la poesia... giacché l'idea cristiana di libertà e il conseguente dominio delle proprie azioni sono essenziali nello sviluppo dell'arte e della letteratura".