Nell'era della net-society, fotografare la complessità sociale impone all'osservatore la continua regolazione cognitiva dei suoi strumenti di "cattura del mondo". La transizione digitale in atto necessita dell'utilizzo di chiavi di lettura e di operatività differenti, capaci di tener conto dei rischi e delle opportunità che la società dopo-moderna porta con sé. La pandemia da Covid-19 e la guerra sul fronte russo-ucraino hanno di fatto vincolato e determinato le stesse politiche di welfare europee, che non sempre sono state capaci di fronteggiare le sfide esistenti. Anche la Brexit ha imposto una ridefinizione dei rapporti tra i diversi Stati europei, generando non poche problematicità. La polimorfa Europa, per la sua composizione così differente, si trova così a dover realizzare il modello sociale europeo che ancora oggi risulta essere in fieri. Attualmente, infatti, esistono una molteplicità di modelli di welfare, più o meno generosi, che si differenziano tra loro per i destinatari, le fonti di finanziamento, il livello delle prestazioni. L'utilizzo del Metodo Aperto di Coordinamento-MAC sarà funzionale proprio alla realizzazione del raccordo delle politiche sociali europee individuando le best practices implementate a livello nazionale. Il processo di pianificazione, ampiamente ripreso dalle strategie europee e mondiali, come Europa 2020 e Agenda 2030, sarà l'elemento cardine che potrà consentire il raggiungimento di obiettivi strategici. Sostenibilità, inclusione e coesione sociale, cittadinanza attiva e sussidiarietà sono gli obiettivi imprescindibili per la realizzazione di sistemi di welfare capaci di realizzare il passaggio dalla protezione alla responsabilità sociale e di fronteggiare le sfide dell'era globale.
Il testo si compone di tre parti. La prima parte si focalizza sulle origini del Servizio sociale: dove è arrivato e quale storia ha attraversato. Tutto ciò per capirne l'attuale collocazione e ipotizzare scenari futuri. La storia aiuta a relativizzare, contestualizzando, gli avveni-menti dentro a un quadro più complesso, ed è ciò che il Servizio sociale sviluppa nella sua prassi. La seconda e la terza parte vogliono presentare le conoscenze di base per l'esercizio della professione e gli strumenti operativi più importanti. In particolare il testo vuole fornire un riferimento teorico, applicabile a tutti gli strumenti e azioni professionali, rappresentato dal modello psico-sociale, dove il dispositivo mentale del setting aiuta a mettere ordine nelle molteplici variabili che caratterizzano la prassi del Servizio sociale. Il libro è rivolto a studenti, giovani laureati e assistenti sociali che desiderano avvicinarsi, conoscere o approfondire il modello psico-sociale proposto. Le considerazioni affrontate nella parte storica, spesso richiamate in altri capitoli del testo, vogliono stimolare un ruolo attivo del Servizio sociale nelle organizzazioni e nelle scelte di gestione dei servizi.
Una guida per gli operatori del sociale, sia per chi si appresta a intraprendere la carriera di assistente sociale (studenti dei corsi triennali e magistrali in Servizio Sociale, neolaureati in Servizio Sociale aspiranti a superare le prove di ammissione all’Albo Professionale A e B dell’Ordine degli Assistenti sociali) sia per chi è già inserito nel mondo del lavoro sociale e vuole capire meglio come funzioni.
Presentazione del volume
I servizi sociali vengono erogati da una vera e propria selva di enti: comuni, ASL, Prefetture, Ministero della Giustizia, organizzazioni no profit. Ognuno di essi è regolato da norme diverse e ha diverse modalità operative. Questo volume si propone come guida agli operatori del sociale: una guida sia per chi si appresta a intraprendere la carriera di assistente sociale (studenti dei corsi triennali e magistrali in Servizio Sociale, neolaureati in Servizio Sociale aspiranti a superare le prove di ammissione all'Albo Professionale A e B dell'Ordine degli Assistenti sociali) sia per chi è già inserito nel mondo del lavoro sociale e vuole capire meglio come funzioni.
Il testo si divide in due parti: nella prima si offre un'analisi generale delle prestazioni e delle organizzazioni che operano nel sociale, con un'attenzione particolare alle competenze necessarie per espletare la professione di assistente sociale nei vari enti, distinte tra quelle da acquisire in aula e quelle da acquisire durante il tirocinio. Per quanto riguarda l'organizzazione dei tirocini, si è fatto riferimento alle prassi in vigore in Germania e in Svizzera, paesi noti per essere dotati di sistemi di formazione duale, con un'alternanza, cioè, tra formazione in aula e apprendimento on the job.
La seconda parte approfondisce invece la tematica del rapporto tra sociale e sanitario, assumendo la prospettiva dell'assistente sociale che deve saper dare una risposta ai suoi utenti; in questa seconda parte il modello esaminato è quello della Regione Toscana.
Massimo Balducci, esperto in public management, insegna Organizzazione dei servizi sociali nel corso di laurea triennale in Scienze del servizio sociale e Auditing e controlling dei servizi sociali nel corso di laurea magistrale in Disegno e gestione dei servizi sociali dell'Università di Firenze.
Lucetta Tre Re, già direttrice dell'Istituto degli Innocenti di Firenze e Direttore del Settore Servizi Sociali del Comune di Firenze, vicepresidente dell'Associazione "Progetto Villa Lorenzi", è esperta nei rapporti tra strutture sociali e sanitarie e, in qualità di cultrice della materia, eroga un modulo dell'insegnamento di Organizzazione dei servizi sociali nel corso di laurea triennale in Scienze del servizio sociale dell'Università di Firenze.
Indice
Massimo Balducci, Lucetta Tre Re, Presentazione
Parte I. Massimo Balducci, L'assistente sociale nel mondo del lavoro
Massimo Balducci, Premessa
Massimo Balducci, Il quadro normativo in evoluzione
Massimo Balducci, Le organizzazioni che erogano le prestazioni sociali
(I Comuni; Le ASL; L'assistente sociale e il sistema penitenziario; Gloria Pieroni, Il Ministero della Giustizia e la UEPE: il servizio sociale nell'esecuzione penale adulti; Elisa Balducci, L'assistente sociale nei SerT degli Istituti di Pena; Christiane Colinet, Il terzo settore; Le Aziende di Servizi alle Persone (ASP); La giungla; Antonella Righini, L'assistente sociale nelle prefetture; Massimo Balducci, Il libero professionista e il principio del "terzo pagante"; Massimo Balducci, Il tirocinio e le competenze necessarie all'assistente sociale nelle varie organizzazioni)
Massimo Balducci, I due principali modelli di comportamento organizzativo
(Le componenti dell'organizzazione; La modellistica organizzativa)
Barbara Bonini, L'assistente sociale professionista e la gerarchia amministrativa
(Bibliografia; Sitografia)
Elisa Balducci, Il segretariato sociale e diritto all'informazione
(I fondamenti giuridici del diritto all'informazione; La comunicazione sociale nella normativa nazionale e regionale di settore; Alcuni presupposti per l'attuazione del diritto all'informazione; Bibliografia; Principali fonti normative)
Parte II. Lucetta Tre Re, L'integrazione tra sociale e sanitario, ovvero l'assistente sociale tra amministrazione comunale e ASL
L'assistente sociale tra amministrazione comunale e ASL
(Le due domande fondamentali che deve sempre porsi l'assistente sociale; Il contesto delle scelte sociali e socio-sanitarie territoriali; L'impianto giuridico dei due sistemi a confronto; Il sistema normativo della Regione Toscana)
L'integrazione socio-sanitaria ovvero l'assistente sociale tra Comune e ASL
(L'integrazione professionale; L'organizzazione del Comune e della ASL si interfacciano; La non autosufficienza: esempio di integrazione socio-sanitaria in Toscana; La Società della Salute in Toscana; Continuità Ospedale Territorio)
I Livelli Essenziali di Assistenza e la compartecipazione del cittadino
(I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA); La compartecipazione del cittadino)
Le responsabilità del prescrittore
(Nozioni di contabilità degli enti locali e delle ASL)
Risposte particolari per particolari categorie di cittadini
(Il progetto "mamma segreta"; Il progetto "affido"; Interventi per la popolazione anziana fragile; Favorire la "vita indipendente"; Il "dopo di noi"; L'amministratore di sostegno)
Il nomenclatore interregionale degli interventi e dei servizi sociali
Gli Autori.
Come funziona la nostra organizzazione? Sono soddisfatti i nostri utenti? Il programma raggiungerà i suoi obiettivi? La complessità della nostra società è ormai tale che non sembra possibile dare risposte di semplice buon senso. Non basta un dirigente competente o un amministratore di lunga esperienza per dare risposte giuste, e servono sempre più competenze specialistiche che consentano di districarsi fra la molteplicità dei problemi, i diversi punti di vista delle parti sociali coinvolte, le risorse disponibili, al fine di realizzare analisi approfondite e sostenere il lavoro dei decisori pubblici, e di tutti coloro chiamati a gestire e organizzare strutture, servizi, progetti. Sempre più, anche in Italia, la valutazione sta diventando uno strumento usuale e condiviso di analisi delle capacità di un'organizzazione, dell'efficacia di un servizio, delle possibilità di successo di politiche, programmi e progetti di rilevanza sociale. Questo volume costituisce una guida completa alla valutazione: i concetti, il metodo, le parole chiave. Scritto in maniera semplice, evitando gerghi specialistici e con riferimento a esempi concreti, il testo è rivolto a operatori sociali, sanitari e del terzo settore, funzionari pubblici, professionisti e tutte quelle figure che sempre più spesso in Italia si trovano a confrontarsi con queste pratiche complesse.
In un momento storico in cui le sperequazioni sociali stanno diventando intollerabili, si pone un quesito di scottante attualità: lo Stato riuscirà a conservare il suo ruolo cruciale per controbilanciare le crescenti ingiustizie e per rendere effettivi i diritti di tutti i cittadini? Per rispondere a questo interrogativo, sfuggendo ai luoghi comuni, Fiora Luzzatto in questo volume risale alle radici del nostro patto di convivenza civile, cioè alla nostra Costituzione. Il volume percorre le tappe salienti della legislazione assistenziale italiana, individuando se si siano compiuti progressi ? o regressi ? nell'attuazione dell'art.38 e delle altre norme costituzionali. L'analisi non si limita alla legislazione assistenziale propriamente detta, ma affronta i rapporti con le altre aree del welfare: previdenza, istruzione, sanità, lavoro, immigrazione, diritti civili. Con un'ottica attenta alla specifica realtà meridionale, si evidenziano le gravi disparità tra Nord e Sud, che potrebbero accentuarsi con la futura attuazione del federalismo. Il libro indaga sul passaggio dal welfare-state al welfare-mix, e sul ruolo svolto e da svolgere da parte degli enti pubblici e delle organizzazioni private. Dopo decenni di sviluppo dello Stato sociale, il ruolo degli enti pubblici, a partire dalla fine dello scorso millennio, è sembrato sfumare e spegnersi.
La sessualità è parte integrante delle relazioni umane: strettamente collegata all'affettività di ogni persona, ne caratterizza qualità di vita e interattività sociale nel rispetto di una concezione antropologica che vede l'uomo sempre in relazione con se stesso e con l'ambiente che lo circonda. Il libro descrive come si presenta la sessualità nelle persone con disabilità intellettiva, con quali comportamenti e contenuti si manifesta, quali desideri esprime e comunica. In quest'ottica, diventa importante anche cosa di essa pensano le famiglie del disabile per conoscere e accompagnare i figli nel loro progetto di vita. Dietro la sessualità, infatti, ci celano i bisogni di tutti noi: affettivi, di relazione e socializzazione, di sviluppo ed emancipazione, di autorealizzazione. Se essa è modalità globale della persona e assorbe la funzione comunicativa, affrontare il tema della sessualità della persona con disabilità intellettiva significa soprattutto parlare della persona nella sua globalità. Il volume vuole essere un'occasione per riflettere su un argomento spinoso e delicato, con la speranza di dare un aiuto forte e concreto per comprendere i comportamenti della sessualità e i loro significati: se proposto con le dovute attenzioni e metodologie, il tema della sessualità diventa un valido strumento educativo e di riflessione per famiglie, volontari, operatori e quanti vogliano promuovere esperienze di educazione alla sessualità rivolte a persone con disabilità intellettiva.
Il lavoro mette in evidenza i motivi scatenanti, gli episodi, gli aspetti di circolarità, il livello di consapevolezza. I dati di cui si dispone suggeriscono che il 4-6 per cento della popolazione anziana subisca forme di maltrattamento all'interno della propria abitazione, e che nella maggior parte dei casi le persone maltrattanti siano membri della famiglia. Nel testo sono presentati i risultati di una ricerca che ha indagato la presenza e le caratteristiche di forme di maltrattamento psicologico nell'ambito della relazione di cura dell'anziano in famiglia. L'ampiezza e la complessità delle storie raccolte evidenziano da un lato gli sforzi compiuti dalle famiglie per conservare la relazione, dall'altro i bisogni di aiuto non sempre soddisfatti dai servizi esistenti. Il fine ultimo di questo lavoro va individuato nella prospettiva di attuazione di possibili strategie, a partire da quelle di sensibilizzazione a livello culturale, di orientamento per le politiche sociali, sino alla realizzazione di interventi preventivi e di presa in carico del sistema familiare curante nell'ambito dei servizi pubblici, del privato sociale e del volontariato. Il testo è uno strumento di lavoro utile agli studiosi dell'ambito gerontologico, agli amministratori e ai decisori delle politiche sociali e di quelle per le famiglie in particolare, ai responsabili e agli operatori dei servizi socio-sanitari e assistenziali.
Con questo volume inizia la nuova serie del Rapporto Cisf sulla famiglia in Italia che presenta i risultati della prima edizione di una propria indagine originale, che verrà ripetuta ogni due anni, su un campione di oltre 4.000 interviste statisticamente rappresentativo delle famiglie italiane. Il tema di questo Rapporto è il costo dei figli, affrontato come costo della famiglia, non concepito in termini meramente economici ma in un quadro di scelte culturali, sociali e politiche. Oltre alla distinzione tra costi di mantenimento (bisogni di base: alimenti, vestiario, igiene, istruzione) e costi di accrescimento (o allevamento: beni non indispensabili, oltre che il 'tempo dedicato'), il costo dei figli viene qui valutato a partire dall'idea che questi siano un valore il cui costo varia a seconda che lo si consideri un bene di investimento o di consumo, un bene meritorio o relazionale. Il Rapporto indica quali siano le implicazioni sulle politiche sociali e sul modello di Stato sociale che possiamo e dobbiamo auspicarci. Si tratta di smascherare le ipocrisie di una società che dice di amare i figli, ma è poco disposta a pagarne i costi. Siamo ancora lontani dall'avere una società sussidiaria nei confronti della famiglia con bambini. Il rischio di fondo è molto evidente: se l'Italia non organizza il suo sistema di welfare a misura dei figli andrà incontro a un progressivo impoverimento dato dall'invecchiamento della popolazione e dalla precarizzazione.
Questo libro non si propone come semplice resoconto di una "buona prassi", ma formula alcune ipotesi di lettura abbastanza inedite sui nuovi problemi che attraversano le famiglie, sul nuovo ruolo cui sono chiamati i servizi (in particolare rispetto al lavoro di comunità), sul futuro del welfare e, più in generale, sulla convivenza sociale e la qualità della vita nei contesti locali. Lo stile espositivo (in alcune parti più tecnico, in altre più narrativo, con una forte attenzione alla descrizione puntale del che cosa e del come si è fatto) consente di rivolgersi a livelli di pubblico abbastanza eterogenei: dirigenti e operatori del pubblico e del privato sociale, università, associazioni promotrici di iniziative di cittadinanza attiva, amministratori locali.
La società all'interno della quale il singolo individuo è inserito mostra caratteristiche particolari che orientano, determinano e vincolano non solo le azioni individuali ma anche l'agire collettivo: è la società anomica, del rischio, la modernità liquida a influenzare la stessa azione dei policy makers. La comunità locale oggi più che mai deve confrontarsi con la realtà globale: l'implementazione delle politiche sociali deve realizzarsi in prospettiva "glocale" in grado cioè di salvaguardare le specificità locali e di considerare allo stesso tempo le caratteristiche globali. La cittadinanza che ne deriva, pertanto, non è più solo quella nazionale ma anche europea e cosmopolita: essa non può essere fondata solo sull'identità nazionale di un popolo ma deve essere incentrata, secondo il monito "habermasiano", sulla partecipazione oltre che sull'appartenenza. Per poter realizzare ciò occorre pianificare seguendo queste logiche d'oltre confine: il punto di partenza è rappresentato proprio dagli stessi documenti e strumenti operativi di cui dispone l'Unione Europea. La comparazione tra i molteplici modelli di welfare esistenti nei diversi stati, da un lato sarà funzionale al graduale passaggio dal deficit model all'empowering model e dall'altro mostrerà quanto veritiero possa essere, soprattutto dopo l'allargamento ad est, il motto europeo: "unità nella diversità".
Questo studio nasce da una collaborazione tra docenti dell'Università di Siena e l'Amministrazione provinciale di Arezzo. Il lavoro esamina i rapporti tra autoctoni e immigrati e lo scenario di inclusione tra i partners considerati, partendo da un modello teorico multifattoriale costruito su quattro contesti di studio: lavoro, devianza, relazione sociale e situazione geografica.
Questo libro è una vera e propria guida. Attraverso la voce di chi già scambia il proprio tempo, le autrici di questo volume offrono le indicazioni indispensabili per organizzare e far funzionare una banca del tempo.