La comunità degli psicoterapeuti e dei consulenti analitico transazionali è, ed è sempre stata, flessibile e disposta ad integrare diverse idee nel cuore della teoria e della pratica AT. Questo libro riflette questa apertura ed integrazione presentando nuovi concetti e nuove prospettive che sono integrate con le teorie ed i metodi di Eric Berne: una vera collezione per l’Analisi Transazionale contemporanea.
L’Analisi Transazionale offre un insieme di teorie e metodi che guidano gli psicoterapeuti nel fornire psicoterapia e consulenza ai livelli cognitivo, comportamentale, affettivo, fisiologico e relazionale dello sviluppo del cliente. Questo libro riflette la vastità dell’Analisi Transazionale e nello stesso tempo combina nuove idee con la teoria AT classica, offrendo molti eccellenti esempi di come la AT viene applicata nella psicoterapia contemporanea.
Anche gli operatori più esperti possono trovare in questo libro l’opportunità per riflettere su diversi aspetti della loro esperienza in psicoterapia attraverso le prospettive offerte dai vari autori. Le loro nuove intuizioni possono mettere in discussione, oltre che confermare, il proprio modo di mettere in pratica l’Analisi Transazionale in psicoterapia.
Problemi come la violenza, la dipendenza da sostanze e lo stress sono spesso presi in considerazione dai programmi di prevenzione, ma, senza forti basi teoriche ed empiriche, questi interventi bene intenzionati spesso falliscono. Per aiutare gli specialisti a sviluppare e implementare programmi più efficaci, Romano illumina pienamente la scienza e la pratica della prevenzione. Egli offre una guida pratica per sviluppare, implementare e valutare gli interventi di prevenzione basati sulle prove in strutture come l’educazione, l’assistenza sanitaria e la comunità. Romano enfatizza le teorie del cambio di comportamento che guidano i programmi di prevenzione come anche i rischi specifici e i fattori di protezione da prendere in considerazione. Egli esplora anche le implicazioni più ampie della scienza della prevenzione, comprese le politiche che sostengono la salute e il benessere di tutta la popolazione, come anche l’educazione della prima infanzia, i programmi di prevenzione dalla droga e dall’alcol basati sulla scuola e il sostegno legale delle popolazioni prive di diritti.
Questo libro, ricco di risorse utili, come per esempio le “Linee guida per la prevenzione in psicologia” dell’APA, costituisce una introduzione completa per i professionisti di molte discipline, comprese le scienze della salute, l’assistenza sociale, l’educazione e la consulenza clinica e psicologica.
La lettura del libro risulterà certamente molto utile: ai ricercatori, perché presenta una ricchissima rassegna delle indagini più aggiornate sul tema dell’attaccamento; agli studiosi della mente e ai clinici, perché la chiarezza dei costrutti teorici esposti, validati dalla ricerca empirica e sperimentale, getta nuova luce sulla natura dei processi dell’attaccamento; agli studenti universitari che si accostano allo studio delle scienze psicologiche, perché possono cogliere con immediatezza l’ancoraggio della teoria alla ricerca e, nello specifico, il legame tra le relazioni d’attaccamento e la costruzione della mente umana, nonché la preziosa dialettica di ciascuno con il mondo delle relazioni, di ieri e di oggi, ai fini adattivi.
Il volume costituisce, peraltro, uno straordinario compendio, bene articolato e di facile consultazione, per coloro che sono interessati ad approfondire il nesso tra costrutti psicologici specifici, per esempio l’autostima, e i modelli di attaccamento dell’adulto. Facilita, inoltre, la ricerca bibliografica aggiornata sul tema dell’attaccamento adulto e fornisce riferimenti e strumenti preziosi per ulteriori ricerche.
Questo libro intende porsi come sistematizzazione della nosografia psicopatologica secondo l’approccio narrativo (narrative-based). Seguendo tale impostazione, la narratività è uno strumento di comprensione di quel testo particolare che è il discorso del paziente. Rifacendosi a varie impostazioni, il volume cerca di ridisegnare il quadro del funzionamento psichico e dei disturbi mentali, visti come ‘alterazioni’ di una trama più generale. In questo libro l’Autore fa ovviamente riferimento alla prevalente sintomatologia psichiatrica, ai vari disturbi, sapendo che questi vanno a inserirsi in un tipo di organizzazione individuale che egli chiama ‘funzionamento’, nozione che permette di comprendere quale sia l’atteggiamento dell’individuo di fronte al mondo, come il soggetto agisca e faccia funzionare il suo corpo, le relazioni di cui fa parte, gli affetti: l’essere-nel-mondo di ogni persona influenza il funzionamento mentale e il relativo quadro che può essere letto, compreso e trattato. È per questo che il libro vuole rappresentare anche un utile manuale d’intervento “narrative-based”, non limitandosi solo all’esposizione teorica.
Silvio Ciappi, psicopatologo clinico e forense, è docente di psicologia e sociologia della devianza presso l’Istituto Progetto Uomo della Università Pontificia Salesiana di Roma. Ha all’attivo oltre cento pubblicazioni in tema di psicologia giuridica, psichiatria forense, criminologia e sociologia della devianza. Già magistrato onorario ed esperto criminologo presso la Corte d’Appello di Firenze, è membro dell’American Psychological Association (APA), del Mental Health, Law and Policy Institute del Dipartimento di Psicologia della Simon Fraser University (Vancouver, BC Canada) ed esperto della Commissione Europea e di altre organizzazioni internazionali in tema di prevenzione dei comportamenti devianti. Ha svolto studi e ricerche in USA e in Canada ed è visiting lecturer presso prestigiose istituzioni accademiche internazionali.
Il presente testo è parte di un progetto, in due volumi, che ha l’intento di presentare il contributo della «Logoterapia e Analisi Esistenziale» alla comunità scientifica psicoterapeutica. Esso raccoglie, innanzitutto, quanto scritto da Frankl e da coloro che successivamente si sono identificati significativamente nell’Analisi Esistenziale frankliana e lo sistematizza nella stesura di un modello clinico coerente e operativo, evidenziandone elementi di forza e peculiarità, accanto agli immancabili aspetti perfezionabili.
Questo primo volume contiene: la presentazione di Frankl come uomo e come scienziato e le origini del modello da lui fondato: l’Analisi Esistenziale (capitoli 1-3); la definizione del modello clinico della «Analisi Esistenziale e Logoterapia» (capitolo 4); una verifica dell’Analisi Esistenziale a partire dal conforto dei dati della ricerca sperimentale e dal confronto con i modelli psicoterapeutici contemporanei (capitoli 5-6).
Dopo aver evidenziato nel primo volume le caratteristiche peculiari dell’Analisi Esistenziale frankliana, in questo volume l’Autore si prefigge di valorizzare le acquisizioni proposte e testate dallo psichiatra viennese inserendole all’interno di un modello integrato che si fondi sull’ontologia dimensionale proposta da Frankl e si caratterizzi metodologicamente per un approccio clinico di tipo fenomenologico-esistenziale. Esso contiene: una collocazione dell’Analisi Esistenziale all’interno dell’attuale sviluppo del movimento d’integrazione, con particolare attenzione ad alcuni tra i più diffusi ed efficaci approcci integrati di psicoterapia (capitoli 7-8); la valorizzazione di quanto emerso nei precedenti capitoli e la proposta di linee operative verso la definizione di un modello clinico integrato a orientamento fenomenologico-esistenziale e del relativo percorso formativo in psicoterapia (capitoli 9-10).
Il libro presenta per la prima volta in modo organico l’approccio dell’Analisi Transazionale Socio-Cognitiva (ATSC) elaborato da Pio Scilligo e dai suoi collaboratori, particolarmente dal gruppo di ricerca LARSI (Laboratorio di Ricerca su Sé e sull’Identità).
Decenni di lavoro svolto in questa direzione hanno portato all’elaborazione dell’Analisi Transazionale Socio-Cognitiva intesa come una rifondazione dell’Analisi Transazionale tradizionale sulla base dei modelli della mente e delle relazioni interpersonali che contribuiscono a costruirla, in linea con i dati della ricerca scientifica contemporanea.
Alla base del modello presentato in questo libro ci sono alcune opzioni teoriche fondamentali; una è la visione della personalità come basata su processi mediazionali consci e inconsci tali che le loro interazioni si manifestano in configurazioni prevedibili nella relazione tra comportamento e situazione senza sfociare né in una rigida teoria dei tratti né nel relativismo situazionale, salvaguardando nel contempo una visione dell’uomo come libero, responsabile, e co-costruttore di sé stesso e della sua situazione interpersonale. L’altra scelta teorica fondante è quella di dare rilievo centrale al concetto di Stato dell’Io, nodale per l’intero impianto teorico dell’Analisi Transazionale tradizionale e che proprio per questo ha rischiato di trasformarsi nel suo tallone d’Achille. Con questa affermazione si intende sottolineare come la mancata ridefinizione degli Stati dell’Io sulla base della ricerca contemporanea abbia influenzato negativamente la stimabilità scientifica dell’Analisi Transazionale che mancava da parte sua di un concreto impegno di validazione dei propri costrutti. Ciò si è tradotto in una chiusura del dialogo con la comunità scientifica internazionale, mentre il patrimonio di efficacia, ricchezza e saggezza clinica dell’Analisi Transazionale rischiava di rimanere all’interno della comunità analitico transazionale e di non arricchire i teorici, i ricercatori e gli psicoterapeuti di altri approcci.
Il libro è strutturato in modo tale da chiarire in modo accurato le basi teoriche contemporanee sulle quali è stato fondato il concetto di Stato dell’Io dell’ATSC e di mostrarne in modo ampio le rilevanti conseguenze in termini di ricerca scientifica; molti capitoli sono dedicati alle ricerche condotte sulla base del modello e ai ricchi risvolti nell’applicazione clinica che esso consente.
Il libro affronta il tema della ricerca scientifica applicata allo studio della persona umana evidenziando la necessità di integrare il metodo scientifico tradizionale, che con la sua visione naturalistica studia prevalentemente ciò che si vede o che comunque si può "analizzare", giungendo a conclusioni generalizzabili, con l’arte dell’"ermeneutica" che permette di considerare e studiare l’esperienza del singolo soggetto nella sua complessità, con la sua volontà, libertà ed intenzionalità, cogliendone l’unicità e l’individualità.
Il punto di partenza del libro è proprio la distinzione tra due diversi approcci allo studio dell’uomo: quello nomotetico e quello idiografico. Il primo studia gruppi di persone per coglierne tratti comuni; tale approccio, in ambito psicologico, dà origine alla classificazione delle persone in categorie specifiche sulla base di indici chiaramente identificabili, come è per il DSM- IV che individua tipi di disturbi attraverso l’analisi di caratteristiche distintive. L’approccio idiografico si occupa invece della persona singola, esplorandone l’unicità e cercando il senso dei suoi comportamenti e delle sue difficoltà mediante un processo ermeneutico che conduce a comprenderla nelle sue peculiarità, nei suoi valori e nei suoi intenti.
La distinzione presentata nel testo tra metodo ed epistemologia permette di integrare il nomotetico e l’idiografico, contemplando la possibilità di un approccio misto – per esempio, idiografico nell’epistemologia e nomotetico nel metodo – per attingere alla ricchezza di ciascuno.
Il libro nel suo insieme sostiene la necessità e la ricchezza del dialogo costante tra ricerca, teoria e clinica affinché possano supportarsi ed integrarsi vicendevolmente; ad esempio, l’efficacia della psicoterapia può essere potenziata grazie ai risultati della ricerca e spiegata alla luce della teoria e allo stesso tempo nuove ricerche possono essere stimolate dalle osservazioni fenomenologiche emerse nella situazione clinica e creare presupposti per nuove teorizzazioni.
Nello studio della persona umana, insomma, è essenziale una danza costante tra oggettivo e soggettivo, dimensione quantitativa e qualitativa della ricerca, analisi ed ermeneutica.
Parte prima: La ricerca in psicoterapia: le basi teoriche
Cap. 1: La ricerca scientifica sull’alleanza terapeutica: rassegna critica e nuove prospettive (M.L. De Luca)
Cap. 2: La ricerca in psicoterapia: aspetti epistemologici e metodologici (M.L. De Luca)
Cap. 3: Analisi metapsicologica e teorie del sé: AT e altri modelli a confronto (M.L. De Luca)
Cap. 4: La ricerca clinica e la prassi psicoterapeutica: una valle da colmare (P. Scilligo)
Cap. 5: Il terapeuta come "scienziato locale" (M.L. De Luca)
Cap. 6: Alcune riflessioni sulla ricerca in Analisi Transazionale (M.L. De Luca)
Parte seconda: La ricerca in pratica
Cap. 7: Copione del terapeuta e alleanza terapeutica (P. Scilligo, M.L. De Luca)
Cap. 8: Stati dell’Io Relazionali e Alleanza Terapeutica (M.L. De Luca)
Cap. 9: Metodi di intervento e cambiamenti nella struttura intrapsichica (P. Scilligo, M.S. Barreca, M.L. De Luca)
Cap. 10: Personalità borderline e bambini esistenziali (M.S. Barreca, M.L. De Luca)
Cap. 11: La terapia in Regressione Sistematica (M.L. De Luca)
Cap. 12: Il gruppo di parenting: una lettura secondo l’Analisi Strutturale del Comportamento Interpersonale (ASCI) (C.A. Cavallo, M.G. Cecchini, M.L. De Luca)
Cap. 13: Rigenitorizzazione: l’esperienza di un Gruppo di Parentingnell’IRPIR (B. Coratti, M.L. De Luca)
Cap. 14: Ritrovare il senso perduto. Puntualizzazione clinica secondo l’approccio relazionale (M.L. De Luca)