Il testo illustra casi clinici di persone che vivono in un Hospice e propone un modo di relazionarsi al paziente alla fine della vita con un approccio psico-corporeo. La relazione di cura viene affrontata con lo sguardo del medico che cerca la modalità più opportuna per curare un sintomo e lo sguardo di una psicoterapeuta che si è formata sull’ausilio di strumenti di cura non verbali (movimento e materiali artistici). In questo libro vengono individuate le peculiarità dei codici espressivi non verbali in un contesto istituzionale che, a contatto con la morte, si reinventa, si trasforma, si adatta, cercando il setting di cura che meglio può rispondere alle angosce della persona alla fine della vita e dei suoi familiari. L’Autrice riporta e traduce concetti noti alla psicanalisi nel contesto particolare e peculiare di un Hospice. Il mandato è una presa in carico globale del paziente e della famiglia, che tenga conto di aspetti fisici, sociali, psicologici, spirituali.