Il libro introduce alla spiritualità del morire e del lutto lungo tre principali vie: - le vie della spiritualità religiosa che si basano sulla convinzione di poter svelare il mistero della verità, cioè di poter accedere al principio e alla fine del tutto; - le vie della spiritualità culturale che si basano sulla necessità di trovare strategie per non deprimersi di fronte all’impossibilità di dare risposte di verità universale alle domande ultime; - le vie della spiritualità umana che si basano sulla impossibilità di svelare il mistero e raggiungere la verità universale sul tutto e, contemporaneamente, sulla impossibilità di rinunciare al desiderio di svelare questo mistero. Con l’intento di rispondere alla seguente domanda: è possibile tradurre ciascuna di queste vie in concreta assistenza ai morenti e alle famiglie in lutto?
Autore
Francesco CAMPIONE insegna Psicologia Clinica all’Università di Bologna. Ha fondato e dirige la Rivista Italiana di Tanatologia (ZETA). È presidente della I.A.T.S (International Association of Thanatology and Suicidology). È presidente dell’Associazione Culturale RIVIVERE che gestisce il Progetto Rivivere, una rete nazionale di assistenza psicosociale gratuita per le persone e le famiglie in lutto (già attiva a Bologna e che si sta diffondendo gradualmente in tutto il paese).
Un testo che affronta i problemi e le criticità del team building, dello staff-support (il sostegno all'Equipe nell'affrontare le sue criticità) e lo staff-support case (la discussione dei casi clinici). Il testo rappresenta la prima opera sistematica che esce in Italia sulla costruzione e la gestione delle Equipes sanitarie. Necessita, infatti, di uno specifico intervento che superi o attenui i due ostacoli fondamentali che il lavoro di Equipe incontra: l'individualismo personalistico dei professionisti e la difficoltà di dialogo tra diverse culture professionali quando l'Equipe è multidisciplinare.
Nuove tipologie di disturbi psichici si stanno rapidamente diffondendo: quelle legate agli insuccessi professionali o alla perdita del lavoro. Disoccupazione, inoccupazione, underemployment: uno stato di continuo stress che può portare alla depressione e, nei casi più gravi, all'auto-annientamento. Per questo, dal 2009, Francesco Campione, esperto nella gestione psicologica delle situazioni di crisi, è a capo del progetto "Primomaggio", un pool di dieci psicologi che si occupa di dare sostegno gratuito a lavoratori licenziati, cassintegrati e a chi a breve non avrà più un'occupazione. Ma quali sono le corde da toccare per ridare speranza a queste persone? Tra filosofia, psicologia e casi concreti, tutte le strategie per uscire dal baratro e scoprire che la disoccupazione è un'opportunità per ritrovare il senso del proprio lavoro e di se stessi.
Descrizione dell'opera
Quando un bambino deve elaborare il lutto per la perdita di una persona cara si trova di fronte a un compito più o meno arduo, che può essere portato avanti con successo o interferire con i processi di sviluppo determinando disturbi affettivi, cognitivi e/o comportamentali. In una cultura che tende a rimuovere il tema della morte, gli adulti hanno spesso timore di affrontarlo con i piccoli, con l'esito di non aiutare i bimbi a elaborare il trauma in maniera sana. L'autore accompagna i genitori a parlare coi propri figli, ad affrontare le loro domande e le loro angosce. E a divenire consapevoli che, per poter tentare con loro una qualche risposta, dovranno porre, anzitutto a se stessi, molte domande.
Nella prima parte del volume l'autore affronta, a partire dal famoso aforisma di Montaigne «Chi educherà gli uomini a morire li educherà a vivere», le problematiche dell'educazione alla morte indicando e illustrando le varie alternative.
Nella seconda analizza, con esempi clinici, la concezione scientifica - anzitutto psicologica - dell'educazione alla morte e la concezione religiosa della stessa educazione alla morte, soffermandosi soprattutto sulla concezione cristiana, senza trascurare ebraismo, islam, induismo e buddhismo.
Nella terza parte illustra la propria proposta di educazione alla morte, basandosi su ciò che la critica alle altre concezioni avrà evidenziato e sull'idea che la morte è destinata a sfuggire alle concettualizzazioni umane restando un "mistero" (desiderabile o indesiderabile), nell'intento di formulare un'indicazione educativa con un certo carattere di universalità.
Sommario
I. Si può educare alla vita senza educare alla morte? II. Percorsi educativi concreti delle due alternative. III. Varianti e limiti dell'educazione «fiabesca» e di quella «razionalistica»: verso una «nuova» educazione alla morte. IV. Una proposta di iniziazione alla morte e i suoi «insegnamenti» per chi educa. V. Esempi. Considerazioni conclusive.
Note sull'autore
FRANCESCO CAMPIONE, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Psicologia medica, insegna Psicologia clinica e psicodiagnostica alla Facoltà di Medicina dell'Università di Bologna. È direttore del master universitario in Tanatologia e Psicologia delle situazioni di crisi; ha fondato l'Istituto di Tanatologia e Medicina psicologica ed è tra i fondatori della IATS (International Association of Thanatology ans Suicidology) di cui è presidente. Dirige la Rivista Italiana di Tanatologia e ha pubblicato numerosi articoli e oltre quindici volumi. Tra le sue pubblicazioni più importanti ricordiamo: Perpatire: un nuovo verbo per un nuovo inizio (Armando, 2006); Ospitare il trauma: un modello di intervento nelle situazioni di crisi (Clueb, 2008); L'etica del morire e l'attualità: il caso Englaro, il caso Welby, il testamento biologico e l'eutanasia (Clueb, 2009); La buona morte: corso di formazione permanente sulla morte e il morire (Clueb-Apocrifi, 2010).
L'autore del presente volume sostiene l'innovativa tesi secondo cui l'altruismo è possibile se cambia il vocabolario con cui esprime il rapporto dell'io con l'altro. Partendo da questa logica l'autore si chiede se sia possibile parlare di santità e di amore altruistico e indaga sulle possibili conseguenze dell'introduzione nel vocabolario del verbo perpatire applicato alle dimensioni fondamentali della sofferenza umana.