Esiste davvero un'arte di accompagnare l'altro nel suo cammino di fede? Di fronte alle pratiche distorte di accompagnamento spirituale che si ritrovano nelle varie chiese, questo libro torna ad ascoltare le fonti con acuta sensibilità spirituale, psicologica e pedagogica: l'insegnamento di Cristo e degli apostoli, la pratica nella chiesa primitiva, la tradizione monastica dei padri e delle madri del deserto. Il percorso che l'autrice sviluppa ci ricorda che il cammino verso l'acquisizione della paternità e della maternità spirituale è essenzialmente il cammino verso la conquista di quell'amore che non vincola, non domina, ma libera e conduce a Dio la persona accompagnata. L'umiltà di chi accompagna costituisce il fondamento del suo servizio, e il rispetto della libertà altrui la "colonna vertebrale" del suo metodo.
Le parole dei padri e delle madri del deserto, o dei deserti, ci aiutano innanzitutto a liberare il nostro cuore da noi stessi e dalle false parole che occupano quello spazio interiore in cui la parola del Signore desidera dimorare, per portare consolazione e salvezza ... La parola che ci dà la vita è quella del Signore, trasmessaci nelle sante Scritture.
Ma l'esperienza dei padri e il loro insegnamento ci aiutano a creare uno spazio il più possibile accogliente perché la Parola possa dimorare in noi e portarvi il suo frutto.
Il presente volume, che raccoglie gli Atti del XXIX Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, presenta l'insegnamento dei padri e delle madri del deserto, le cui parole, i Detti, sono da sempre tra le letture più amate e praticate a ogni latitudine ecclesiale, negli ambienti monastici e non solo. 1
Riproponiamo, in una edizione aggiornata e aumentata di nuovi testi, la sapienza e le parole di salvezza, gli insegnamenti e i consigli spirituali di alcuni monaci e monache dei monasteri di Romania che si sono distinti per il loro stile di vita e per la loro opera. Gli insegnamenti di vita e i consigli spirituali qui presentati, raccolti dall'autore nelle conversazioni intrattenute con alcuni monaci e monache dei monasteri contemporanei di Romania, sono una suggestiva guida, unica nel suo genere, alla scoperta della ricchezza della tradizione spirituale romena. La vivente testimonianza di questi "portatori dello Spirito" e le loro parole di salvezza illuminano i credenti d'oriente e d'occidente aiutandoli a trovare risposte a quelle stesse domande con cui ancora ai giorni nostri si trovano a confronto, quali: "Come pregare?", "Come lottare contro le tentazioni?", "Come ottenere la pace del cuore?". In questo atto di trasmissione l'inestimabile patrimonio della tradizione esicasta romena, con i suoi tratti originali, diviene fonte viva di sapienza spirituale per il mondo contemporaneo.
La Comunità monastica di Bose, in collaborazione con le chiese ortodosse, ha organizzato il XXVIII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa. Questo volume ne presenta gli Atti in tutta la loro ricchezza di contenuti, mettendo in luce i molteplici aspetti dell'insegnamento spirituale di Isacco di Ninive, padre della chiesa siriaca, che continua a toccare il cuore di tanti credenti e a essere ancor oggi una fonte inesauribile di ispirazione per la vita cristiana.
La vita in Cristo è il senso ultimo della vocazione cristiana, il centro dell'annuncio della buona notizia che Gesù Cristo è il dono di Dio all'umanità, per la vita e la resurrezione del mondo. La vocazione cristiana non è l'immissione in un cerchio chiuso di eletti, ma la dilatazione del cuore ai confini del mondo, alla totalità della storia. La vita in Cristo è la testimonianza possibile per una vita piena di senso, una speranza sempre presente nel cuore dell'umanità e del creato. Il presente volume, che raccoglie gli Atti del XXVII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, esplora il senso della vocazione cristiana nella chiesa, nel mondo e nel tempo presente, secondo la tradizione cristiana d'oriente e d'occidente.
Con vivacità e semplicità l'autore suona una musica che collega terra e cielo, passato e presente, dando voce alla sapienza dei padri del deserto e di altri monaci come a compagni di coro. Eseguendo lo stesso spartito, ovvero il vangelo vissuto nel deserto, essi intrecciano le loro voci per comporre una sinfonia spirituale sul tema dell'umiltà. Accompagnata da questa "sinfonia dell'umiltà", la vita spirituale può così riscoprire la voce di questa virtù, dai padri del deserto ritenuta fonte di ricchezze spirituali inesauribili.
"Questo libro è stato scritto con l'aiuto di Dio all'unico scopo di spiegare in modo esauriente la preghiera di Gesù, la quale, secondo l'insegnamento concorde di tutti i santi padri, è la radice e il fondamento della vita spirituale, e al contempo ne è la vetta e la perfezione": così l'autore, monaco russo della fine del XIX secolo, comincia la sua opera in cui descrive gli incontri con un eremita del Caucaso, che gli ha insegnato la preghiera di Gesù. Classico della letteratura ortodossa, questo racconto ritrae quei monaci che hanno scelto di vivere solo della solitudine in Dio e della preghiera di Gesù. In linea con i "Racconti di un pellegrino russo", questo libro offre un'eccellente introduzione alla Filocalia e all'insegnamento sulla preghiera del cuore: vengono qui descritti una natura esuberante e monaci ritirati dal mondo per amore della solitudine e della preghiera. Il fascino dell'oriente cristiano in una narrazione coinvolgente.
Il discernimento è l'arte della scelta che definisce la condizione umana, posta al biviotra possibilità diverse di atteggiamenti, comportamenti, azioni. Un'arte che si fa urgente oggi, in un'epoca di grandi mutamenti non solo per la fede, ma anche per l'etica, la cultura e la vita della pólis; in un'epoca d'incertezza che paralizza le scelte umane, rendendo gli uomini e le donne spettatori di un'esistenza che non appartiene loro, imparare a discernere significa vivere con consapevolezza e responsabilità. Il presente volume, che raccoglie gli Atti del XXVI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, esplora le vie del discernimento nella tradizione cristiana d'oriente e d'occidente.
I saggi qui raccolti sono nati dalla ventennale collaborazione dell’autore ai convegni ecumenici internazionali di spiritualità ortodossa di Bose: esplorando da prospettive diverse l’eredità dei padri della chiesa indivisa, questi testi fanno emergere un’autentica teologia spirituale per l’uomo contemporaneo. Viene così tracciato un itinerario intellettuale che è anche un’introduzione alla comprensione ortodossa del cammino spirituale quale esperienza di trasfigurazione, culminante nella visione o partecipazione della luce divina.
Ilarion Alfeev (Mosca 1966), metropolita di Volokolamsk, è presidente del dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato di Mosca. Patrologo, teologo e musicista apprezzato, presso le nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, La gloria del Nome (2002) e Cristiani nel mondo contemporaneo (2013).x
“Ospitalità” è una parola inattuale. Lo straniero, portatore di benedizioni in tutta la tradizione antica e biblica, si è trasformato in un’oscura minaccia. L’ospite non è più un dono per chi lo riceve. Eppure il riconoscimento dell’altro, dello straniero ospitato come noi in questa terra, è il primo passo per una cultura dell’accoglienza, umana e cristiana. Su questa capacità di fare spazio al forestiero, al diverso, si fonda per il vangelo il giudizio sulla storia: “Ero straniero e mi avete accolto”.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XXV Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, in cui cristiani d’oriente e d’occidente osano parlare il linguaggio dell’accoglienza e della gratuità, per riscoprire insieme l’ospitalità come dono.
“Chi è quel giovane? Sento che ha bisogno di me”: così ha ini- zio un’intensa vicenda di paternità spirituale nella Romania del travagliato dopoguerra. In queste pagine viene esplicitato il senso profondo del ruolo che il padre spirituale svolge nella trasmissione della fede, anche in tempi e in situazioni in cui tutto sembra perduto. La vita spirituale si può solo ricevere da un padre, cioè da qualcuno che già la possiede e che accetta di farsi docile strumento dello Spirito santo. Dall’appassionato intreccio di ricordi personali e di elementi fondanti della tradizione ortodossa si di- schiude un vero e proprio testamento spirituale che padre Ioann il Forestiero, luminosa figura di starec, lasciò ai suoi discepoli prima dell’ultimo esilio in Siberia.
In occasione del decimo anniversario della morte di abuna Matta el Meskin, questo volume raccoglie i contributi di monaci, studiosi dei padri del deserto e del monachesimo, figli spirituali e discepoli di abuna Matta, storici e architetti, che ci presentano uno spaccato ad ampio spettro di questa figura di "padre del deserto", capace di parlare agli uomini e alle donne del nostro tempo, al di là di ogni barriera confessionale. Ad arricchire le testimonianze, i ricordi offerti da alcune pagine del diario di viaggio del pittore di fama internazionale William G. Congdon.
La misericordia è al cuore dell’annuncio cristiano: nell’umanità di Gesù Cristo, Dio si è definitivamente rivelato come colui che è onnipotente nell’amore e nel perdono. Oggi più che mai gli uomini e le donnedi ogni orizzonte, in una situazione mondiale precaria, segnata da molteplici ferite, attendono uno sguardo compassionevole sulle loro storie personali e collettive. Le attese che nutrono interpellano la speranza cristiana e spingono le chiese a ritrovare la loro vocazione di testimoni della misericordia del Signore.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XXIII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossache ha radunato cristiani d’oriente e d’occidente attorno ai temi della misericordia e del perdono.
Si può fare teologia in modo ecumenico? Qual è il contributo della filosofia alla teologia della riconciliazione? Questo libro rappresenta un tentativo di revisione di alcune questioni teologiche che sono divenute ragioni di contesafra oriente e occidente cristiani. Rivolgendosi sia al lettore cattolico sia a quello ortodosso, l’autore affronta in particolare alcuni dei temi più noti del divario teologico: l’immacolata concezione della vergine Maria, il Filioque e il ministero petrino del papa.
John Panteleimon Manoussakis monaco della chiesa greca e presbitero, è nato ad Atene e ha ricevuto la propria formazione a Boston. È docente onorario alla Facoltà di teologia e filosofia all’Australian Catholic University e professore associato di filosofia al College of the Holy Cross (Worcester Ma).
Il cristiano non è un cultore del passato, poiché è orientato al futuro dal quale attende la pienezza della sua esistenza: tuttavia non rifiuta il presente, perché le realtà ultime non aboliscono la storia ma la trasfigurano. Così è anche per la chiesa, che vive nella storia senza trarre però la propria origine da essa. In questo libro l'autore ci aiuta a discernere i rischi che tale tensione comporta, soffermandosi sui nodi critici più rilevanti per l'ortodossia nel mondo contemporaneo: il complesso rapporto con le culture e le identità nazionali, il coinvolgimento nell'ecumenismo, la difficoltà a lasciarsi interrogare dalla cultura laica dei diritti umani e della parità, e ad articolare una parola profetica eloquente nell'attuale crisi economica e sociale.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XXII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, dedicato alla beatitudine dei pacifici, tema che interpella la coscienza di ciascuno e la vita delle chiese. Contributi di: I. Behr, J. Chryssavgis, A. Dibo, J. Forest, R Georgi, C. Hovorun, N. Ignatovi~, R Kalaitzidis, Ch. Karakolis, A. Makaryan, Sr. Magdalene, A. Manolescu, D. Morozova, V. Mutafov, A. Papanikolaou, S. A. Paschalidis, A. Peckstadt, M. G. Seleznev, K. Sigov, R A. Yfantis, K. Ware, M. Van Parys.
La fede cristiana sa parlare a tutte le età della vita, entra nella storia umana, svela il senso del passare del tempo, trasmette una speranza che attraversa la catena delle generazioni: discernere questa totalità di senso nel passaggio da un tempo all'altro della vita significa imparare a vivere l'oggi, assumere la responsabilità dell'età adulta per progettare un futuro nuovo.
La tensione all'unità è il movimento contrario all'estraniamento: è ricominciare ogni giorno l'apprendistato della comunione, affinché le chiese imparino di nuovo a dimorare nell'unità.L 'itinerario proposto, interrogando insieme il cammino ecumenico e l'esperienza monastica, muove dalla persuasione che tra i doni del monachesimo c'è un carisma ecumenico, un ministero di riconciliazione offerto a tutti.
Un viaggio attraverso le più poetiche letture della Bibbia. Nelle Chiese di tradizione siriaca la Bibbia ha conosciuto un'attenzione persistente e originale. Le pagine di questo volume danno voce a una sinfonia di approcci esegesi di scuola, lettura spirituale e lettura omiletica - che appaiono come tre forme complementari in dialogo, mantenendo ciascuna integro il rigore del proprio metodo.
La Bibbia è riferimento irrinunciabile nella vita delle chiese, ma in quelle di tradizione siriaca essa ha conosciuto un’attenzione persistente e originale: le famose scuole teologiche siriache ci hanno lasciato in eredità una ricca e plurale testimonianza di creatività ermeneutica. Le pagine di questo volume danno voce a questa sinfonia di approcci – esegesi di scuola, lettura spirituale e lettura omiletica –, che appaiono come tre forme complementari in dialogo, mantenendo ciascuna integro il rigore del proprio metodo.
Sabino Chialà(Locorotondo 1968), monaco di Bose e studioso di ebraico e siriaco, si è dedicato in particolare alle ricerche sull’opera di Isacco di Ninive, di cui ha recentemente pubblicato l’edizione critica e la traduzione italiana della Terza collezione dei discorsi ascetici (Peeters 2011). Presso le nostre edizioni ha curato tra l’altro Un’umile speranza (1999), e Abramo di Kashkar e la sua comunità. La rinascita del monachesimo siro-orientale (2005).
In un mondo dove troppi crimini sono commessi nel nome della fede, culture e religioni differenti possono coesistere pacificamente? Quali i fondamenti del dialogo e le finalità dell’incontro tra religioni? Con sapienza e passione risponde a tali interrogativi il patriarca ecumenico, forte dell’esperienza del suo ministero di unità. Mai come oggi si registra un bisogno urgente di guide spirituali capaci di coinvolgersi nelle questioni di questo mondo.
Bartholomeos I (1940), dal 1991 arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico, ha caratterizzato il suo ministero con un appassionato impegno per l’unità dei cristiani, la salvaguardia del creato e la ricerca della pace. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Gloria a Dio per ogni cosa (2001) e il recente Incontro al mistero (2013).