Come si può descrivere il senso dei testi e delle culture? La semiotica dagli anni Sessanta ai giorni nostri - ha elaborato degli strumenti per analizzare il senso, diventando così una scienza della significazione. Il libro di Stefano Traini presenta in modo articolato le teorie e gli strumenti messi a punto da quattro semiologi che, da prospettive diverse, hanno gettato le basi di questa disciplina: Roland Barthes, Umberto Eco, Algirdas Julien Greimas, Jurij M. Lotman. Alla base delle loro teorie c'è la linguistica strutturale della prima metà del Novecento (con Ferdinand de Saussure e Louis Hjelmslev), che viene presentata nella prima parte del libro, ma vi sono anche influenze, innesti e contaminazioni (con l'antropologia, con la narratologia, con la filosofia del linguaggio, con le scienze cognitive) che vengono via via descritte nel corso della trattazione.
È dall'epoca del processo a Galileo che i filosofi litigano su "ciò che rende così importante la scienza" e almeno dai tempi di Hume e di Kant ci si domanda: "come conosciamo quel che conosciamo?". La vicenda della filosofia della scienza, almeno dall'Età moderna, è in breve la storia affascinante di come filosofi e scienziati abbiano cercato di rispondere a queste domande e di come le loro risposte dipendano da ciò che il linguaggio, il contesto storico, la costellazione delle metafisiche e delle teologie "influenti", le stesse aspettative degli scienziati, perfino i loro pregiudizi ci consentono di volta in volta di conoscere.
Ogni giorno, ben quarantacinque milioni di italiani vedono almeno un minuto di TV e, mediamente, la guardano per almeno cinque ore. Il consumo televisivo ha assunto dimensioni notevolississime, soprattutto se rapportato a quello degli altri media. A che cosa è dovuta una simile rilevanza? Che cosa ha determinato, in tutto il mondo, lo straordinario successo della televisione? Il "manuale del telespettatore" intende rispondere proprio a queste domande, con l'ambizione di spiegare a un vasto pubblico che cos'è la TV, come "funziona" il suo rapporto con gli spettatori, quali ruoli sociali svolge.
Nell'ambito della teoria della traduzione (Translation Studies) si sta facendo sempre più pressante l'esigenza di conoscere la storia di questa riflessione. Questo libro propone un panorama storico di alcuni dei saggi più importanti dedicati al problema del tradurre. Tutti i testi si occupano della traduzione letterario, o meglio della traduzione del testo artistico. Si va dalle prime affermazioni, espresse nella cultura europea dalla civiltà romana, fino a quelle del Ventesimo secolo, quando le riflessioni sparse si sono trasformate in vere e proprie teorie; si va, cioè, da Cicerone a Walter Benjamin. La lettura di questo testo evidenzia inoltre il ruolo centrale che proprio le traduzioni hanno occupato nella creazione e nell'evoluzione delle letterature.
L'arte è un linguaggio? Questo interrogativo percorre la storia delle idee estetiche e della critica d'arte per tutto il nostro secolo, e costituisce il tema di uno dei più importanti dibattiti moderni sulla materia. Questo libro ripercorre la storia e definisce i diversi metodi di indagine di coloro che pensano che l'arte abbia lo stesso statuto del linguaggio e traccia una mappa delle diverse correnti che considerano l'arte in quanto comunicazione.
Il panorama degli strumenti della comunicazione è cambiato radicalmente negli ultimi anni, basti pensare all'avvento di Internet e del World Wide Web. Che conseguenze hanno queste trasformazioni sui media tradizionali? Come nascono e come si possono definire i new media? Il volume si propone di fornire una guida per comprendere l'evoluzione del sistema dei mezzi di comunicazione di massa alla luce delle nuove tecnologie. La scelta è quella di associare un approccio storico e di descrizione delle principali linee di tendenza nel campo delle nuove tecnologie della comunicazione a uno sguardo più ampio che dà conto delle principali questioni teoriche sollevate dall'avvento dei new media.
Il volume raccoglie una serie di contributi scritti da docenti dei laboratori di composizione, testi in italiano dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione. Ogni capitolo contiene una parte introduttiva, in cui vengono discusse questioni teoriche, spiegate le tecniche compositive e segnalati gli errori più frequenti; questa è seguita da un ricco corredo di esercitazioni pratiche.
Questo manuale ha lo scopo di individuare e moltiplicare modi non tradizionali di guardare l'opera d'arte, di far nascere curiosità nei ragazzi e impostare esercitazioni pratiche di laboratorio. Le 13 unità didattiche, con oltre 500 immagini e numerosi esercizi di visualizzazione e percorsi di ricerca, sono divise ciascuna in esercizi "al museo" ed esercizi "in laboratorio", propedeutici o successivi alla visita vera e propria.