Mondo della fantasia e pensiero narrativo, mondo della scienza e pensiero logico sono poli opposti dell'attività umana: ogni individuo ha bisogno di entrambi. Far incontrare matematica e fiabe intrecciando questi due ambiti è un modo accattivante per arricchire la trasposizione didattica del sapere, sperimentare il valore formativo dei racconti e scoprire quanta razionalità strutturale e logica essi contengano. Leggere e lavorare con le fiabe nelle ore di matematica diverte gli allievi, li predispone all'ascolto e fornisce loro una visione più attraente di questa disciplina, mostrando come si trovi davvero dappertutto. Il volume - in una nuova edizione arricchita e aggiornata - illustra gli innumerevoli spunti operativi offerti dalle fiabe, dimostrando come possano coinvolgere, incuriosire e incentivare le domande e l'attitudine a trovare risposte ai problemi, e come stimolino la voglia di comprendere e di mettere spontaneamente in gioco strategie, condivisioni, abilità e competenze.
Nel volume si illustrano teorie e modelli per insegnare a studiare storia e geografia agli alunni con dislessia e si descrivono strategie didattiche inclusive risultate efficaci sulla base delle più recenti ricerche scientifiche. In particolare, si presentano procedure didattico-valutative, modalità per rendere maggiormente leggibile e comprensibile la pagina scritta (dal punto di vista grafico, linguistico e contenutistico) e per ricordarne le informazioni, nonché innovazioni tecnologico-multimediali per l'elaborazione cognitiva e interpretativa delle conoscenze storico-geografiche e l'adattamento del metodo PQ4R per gli allievi con dislessia. Infine, sono proposti esempi relativi a tecniche di studio su argomenti di storia e geografia, strumenti compensativi, facilitazioni per redigere mappe concettuali e mappe mentali e per applicare il reciprocal teaching, la strategia didattica più efficace per insegnare a capire un testo e a fare riassunti.
Il libro si rivolge a insegnanti, educatori e dirigenti scolastici interessati a soluzioni tecnologiche pratiche, sostenibili e in grado di durare nel tempo, da impiegare in una politica di sviluppo dell'inclusione. Se si chiede agli esperti in questo ambito di indicare quali siano gli strumenti più efficaci al di là dei noti sussidi relativi a disabilità specifiche, si ottengono solitamente risposte generiche. Eppure le tecnologie possono aggiungere valore inclusivo all'interno di contesti didattici validi per tutti, a maggior ragione in una scuola avviata a un processo di riorganizzazione degli spazi e dei metodi didattici. Il testo propone di spostare l'attenzione sull'individuazione di scenari didattici in cui le metodologie già capaci di garantire e valorizzare processi inclusivi si possano integrare al meglio con particolari funzionalità tecnologiche nell'intento di conseguire obiettivi adeguati alle diversità proprie degli alunni.