Lo stile di vita degli italiani e i diversi ambiti della società hanno iniziato a separarsi da qualsiasi riferimento al trascendente ben prima dell'affermarsi dei consumi e dell'invasione televisiva. Quando la modernizzazione della produzione ha reso più sicura una vita prima minacciata dalla precarietà e dalla marginalità, l'esistenza è diventata molto meno problematica: anche da questo emergono l'indebolirsi delle credenze, l'assottigliarsi dei praticanti e il declino della sensibilità religiosa. Il libro si propone di spiegare in questo contesto l'affermazione e l'estesa persistenza dell'iniziativa educativa di don Giussani (1922-2005), fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, tra le realtà ecclesiali più rilevanti della seconda metà del Novecento. Il contesto sul quale indagare, dati ISTAT alla mano ma anche letteratura, film e canzoni, sono le prospettive di vita che riempiono e animano la società italiana a partire dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni.
Nella diversità crescente dei modelli di vita e nell'irreperibilità di valori assoluti si è spesso indotti a sottoscrivere un relativismo culturale dove tutto e il suo contrario sono possibili. È un errore. Modelli di vita, principi e valori possono portare un'intera società a fiorire e svilupparsi oppure, all'opposto, a degradarsi culturalmente ed esistenzialmente. Al soggetto incombe tanto più la responsabilità di fare delle scelte quanto più le ideologie sono tramontate, i portali delle chiese sembrano chiusi e i padri tacere. La sociologia dei processi culturali, dialogando con i classici della disciplina (Tocqueville, Durkheim, Weber, Troeltsch, Boudon), ricostruisce il lavoro incessante degli individui nel decidere costantemente, non senza illusioni ed errori, il percorso da seguire per una vita dignitosa e felice. Scopo di questo testo è proprio quello di recuperare i passi ragionevoli che scandiscono oggi questo cammino.
Una presentazione degli elementi costitutivi e metodologici della sociologia dei processi culturali. Tracciando non solo una ricostruzione storica o una sintesi teorica, il volume privilegia un approccio operativo per affrontare i temi emergenti nell'analisi sociologica. Una prospettiva particolare sulla disciplina, messa alla prova con l'esame della modernità, intesa come esempio paradigmatico di processo culturale. La chiave è data dalla scelta di attribuire una particolare attenzione allo statuto del soggetto, colto dentro le opportunità e i vincoli della contemporaneità. Modernità e individuo costituiscono così le due polarità di un particolare rapporto tra la società, vista nella forma di un preciso evento storico culturale che la ridisegna, e il soggetto, che in questa si trova a vivere e a ridefìnire strategie e valori di riferimento.
La dimensione religiosa in Italia è ben lontana dal dissolversi. A oltre trent'anni dalle prime indagini sistematiche, tanto le pratiche quanto le credenze, tanto i riti quanto le devozioni, sono ben lontani dal presentarsi sul viale del tramonto nel quale erano stati collocati. Non si tratta tuttavia né di un semplice recupero di forme e valori tradizionali, né di una reintegrazione dell'universo del credere dentro lo spazio dell'istituzione ecclesiale. Dall'analisi dei dati, come da quella dei processi culturali che hanno scandito gli ultimi decenni, emerge una dimensione religiosa intesa come risposta specifica e culturalmente definita a domande ed esigenze aperte dalla crisi della modernità. Lo spazio del credere religioso, prima di iscriversi in una rete di appartenenze istituzionali, si manifesta come un'offerta di legami significativi con i luoghi religiosi, i tempi della liturgia, la memoria di un'appartenenza.
Comunione e Liberazione nasce nella Milano degli anni '50 per opera di don Luigi Giussani. Il progetto religioso e il modello associativo che man mano prendono forma si distaccano nettamente dalle altre forme di associazionismo cattolico dell'epoca e puntano a coniugare esperienza interiore e visibilità esteriore. Dalla figura carismatica del fondatore alle strutture organizzative, dalla Compagnia delle opere alla scuola di comunità e ai momenti di festa collettiva: il volume ci parla di tutto questo con un occhio attento non solo a quello che CL è per chi vi aderisce, ma anche per il ruolo che ha giocato negli ultimi cinquant'anni di storia del nostro paese.