«Il monaco può essere paragonato al mozzo che si arrampicava sulla cima dell’albero maestro per scrutare l’orizzonte nella speranza di vedere profilarsi una riva sconosciuta. Il mozzo non è colui che guida la nave, il suo compito è solo di vegliare al suo posto di vedetta. Quando la terra appare in lontananza, grida la scoperta a tutti i membri dell’equipaggio. Come il mozzo, il monaco scruta i segni del mondo nuovo. Deve essere un uomo vigilante, totalmente teso verso il futuro a cui anela e che vorrebbe affrettare. In definitiva potrebbe essere definito l’uomo del desiderio».
"Amate i vostri nemici". La dinamica evangelica dell'amore descrive questa parabola: dall'amore di se stessi ad amare il prossimo come se stessi, a farsi prossimo dell'estraneo e a trovare il prossimo nel nemico. Quest'ultimo stadio è il perdono.