La società globale sperimenta nuove forme di interazione giuridica e politica, crea nuovi soggetti che in ragione della loro capacità di dominare il tempo acquistano potere, pone lo Stato in un contesto di interdipendenza strutturale, cosicché le concezioni moderne di cittadinanza e di sovranità devono essere necessariamente ripensate e riviste. Le molte e attuali emergenze (bellica, ecologica, economica, sanitaria) profilano nuovi scenari, aprendo a temi e questioni che, più o meno direttamente, mettono in luce quanto oggi sia ancora a rischio il riconoscimento dei diritti umani.
Informatica, diritto e filosofia sono legati a filo doppio. La prima offre al secondo strumenti per meglio archiviare e fruire del materiale giuridico, software didattici che integrano i tradizionali modelli di insegnamento e apprendimento, sistemi di aiuto alla redazione di testi normativi e di ausilio alla decisione. Il diritto, d'altra parte, nel disciplinare i diversi settori non può non tener conto degli strumenti e delle tecnologie via via impiegati. Mutano così le regole riguardanti la formazione, la trasmissione, la conservazione, la duplicazione, la riproduzione e la validazione (anche temporale) dei documenti. Si trasforma pure il diritto alla riservatezza. Il trionfo di Internet e il flusso continuo, oltre che abbondante, di dati personali fa sì che il concetto di privacy conquisti ulteriori significati. E nel momento in cui il progresso mette a disposizione dell'uomo nuove tecnologie che modificano il suo modo di abitare la terra e riconfigurano le identità individuali e collettive, la filosofia è costretta a interrogarsi su possibilità e rischi del brave new world elettronico.