«La principessa sul pisello», «Il brutto anatroccolo», «La sirenetta»... e tante altre fiabe note e meno note del celeberrimo scrittore danese, tra le più amate di sempre dai bambini di tutte le generazioni. Una raccolta impreziosita da vivaci illustrazioni a colori, con testi adattati per i più piccoli. Età di lettura: da 3 anni.
Tre fra le più belle fiabe di Hans Christian Andersen, illustrate dalla matita di Quentin Gréban, da riscoprire, leggere e sfogliare. La Sirenetta, L'usignolo e l'imperatore, L'intrepido soldatino di piombo. Età di lettura: da 5 anni.
Un libro grande grande per una protagonista piccola piccola: è la storia di Pollicina, nata dal bocciolo di un fiore, che vive un'avventura piena di pericoli e fatiche, in fuga da terribili rospi o ricchi talponi che voglioiono sposarla. Età di lettura: da 6 anni.
C'era una volta un soldato che tornava dalla guerra. Lungo la strada, incontrò una vecchia strega che gli promise denaro in cambio del suo aiuto. Se ti calerai nel tronco vuoto di quest'albero diventerai ricco!" gli disse. Gli parlò di tre porte, di tre tesori e di tre cani che li custodivano... Età di lettura: da 4 anni.
Le fiabe di Hans Christian Andersen, composte e pubblicate in danese fra il 1835 e il 1874, scaturiscono n gran parte dalla fantasia originale dell'autore e solo in minima parte dalla materia popolare cui pure, almeno inizialmente, egli dichiarò di ispirarsi. Il fatto è che - come mette in evidenza Vincenzo Cerami nell'introduzione al volume - Andersen non si limita a ripercorrere e reinterpretare il filo della grande tradizione favolistica europea, inaugurata da Basile, fissata da Perrault e ulteriormente strutturata da Hoffmann. Dotato di un'inquieta tensione romantica e di un'autentica consapevolezza borghese, Andersen "cambia radicalmente la prospettiva della fiaba". Prima di lui maghi, streghe, gnomi, draghi, fate e orchi erano figure dotate di poteri speciali, dalla sapienza impenetrabile, misteriosa, ignota al lettore. Andersen, al contrario, opera una sorta di umanizzazione di animali e cose, "mettendo in scena protagonisti di sconsolata umanità, immergendosi in creature che per il semplice fatto di non esistere in natura sono segretamente afflitte da un rovello interiore". Questa dimensione complessa, piena, consapevolmente adulta, che fa delle pagine di Andersen un capolavoro della "letteratura pura", diventa finalmente percepibile a pieno da parte del lettore italiano, di fronte al corpo completo delle 156 fiabe e storie, riunite qui da Bruno Berni, con una cura meticolosa, in una traduzione omogenea e integrale, condotta sull'edizione critica danese.
C'erano una volta venticinque soldatini di stagno tutti uguali: divisa rossa, fucile in spalla e sguardo diritto. Solo l'ultimo era diverso: stava su una gamba sola perché, quando l'avevano fuso, lo stagno era terminato. I bambini che li avevano ricevuti in regalo li misero tutti in piedi sulla tavola. Età di lettura: da 4 anni.
"Il brutto anatroccolo", "Il burattinaio", "Il principe cattivo", "La principessa sul pisello"... Tramandate di generazione in generazione, le fiabe di Hans Christian Andersen sono storie vere e inventate di uomini, cose e animali, che hanno un'impronta indefinibile di bonarierà, ironia e ingenua finezza popolana. Un mondo a volte spietato, a volte allegro e generoso che esprime in modo semplice e genuino la paure, le speranze e le malinconie della vita. In occasione del bicentenario della nascita di Andersen (nato in Danimarca nel 1805) viene riproposta questa raccolta con introduzione di Gianni Rodari, prefazione di Knud Ferlov e traduzione di Marcella Rinaldi e Alda Manghi Castagnoli.
Composte e pubblicate in danese fra il 1835 e il 1874, le fiabe di Hans Christian Andersen scaturiscono in gran parte dalla fantasia dell'autore e solo in minima parte dalla materia popolare cui pare, almeno inizialmente, egli dichiarò di ispirarsi. Andersen non si limita a ripercorrere e reinterpretare il filo della grande tradizione favolistica europea, ma "cambia radicalmente la prospettiva della fiaba" operando una sorta di umanizzazione di animali e cose. Questo è il segreto del suo successo: inventare figure irreali, per poi subito immergerle nella quotidianità delle passioni e delle pulsioni. Con un'introduzione di Vincenzo Cerami.