Dodici personaggi "minori" del Vangelo (il venditore di colombe, il maestro delle cerimonie a Cana, il ragazzo dei pani e dei pesci...) raccontano la loro esperienza di incontro con Gesù. A partire da queste narrazioni l'autore conduce il lettore in un percorso di scoperta interiore, per far emergere alla coscienza quelle parti in ombra di cui non si è consapevoli, ma che nella vita quotidiana possono influenzare atteggiamenti, parole e scelte. Dopo ogni racconto sono proposte attività (individuali o di gruppo) di meditazione e di azioni rituali. Il lavoro può essere ampliato attraverso le indicazioni cinematografiche e letterarie che chiudono ogni capitolo.
Ispirata al Libro di Tobia, l'opera è la narrazione di un cammino iniziatico e della ricerca della propria identità più profonda. Così ne parla la biblista Rosanna Virgili nella sua prefazione: "Un romanzo biblico in chiave sapienziale" ... "Le parole dell'autore vengono da tutta la letteratura biblica di cui il romanzo diventa una perenne silloge di citazioni e interpretazioni" ... "Un testo iniziatico di gradevole lettura, preziosa guida per un processo pedagogico". Tobias è il protagonista che affronta e supera nel viaggio diverse prove fino a quando scopre che i gravi problemi della sua famiglia (la cecità del padre e le sofferenze di Sara) non si trovano all'esterno ma dentro di lui. Grazie all'incontro con l'angelo e all'unione con Sara, Tobias può ritornare nella sua patria, nel suo vero sé, per aiutare la famiglia ad uscire definitivamente dal buio della propria "cecità".
Descrizione dell'opera
Tutto il cammino biblico è un racconto della storia dell’uomo con il suo Dio. L’autore ritiene particolarmente urgente che anche le strutture ecclesiali recuperino la capacità e l’arte del narrare, facendole diventare un percorso pedagogico: «Purtroppo tale arte è stata dimenticata proprio in quei luoghi dove poteva diventare occasione di crescita e di apprendimento. Oggi la comunità cristiana è stata spesso trasformata in un’azienda dove si producono dei servizi partendo solo da idee e non dalle persone e dai loro vissuti».
Recuperare l’arte narrativa significa prima di tutto ripartire dalla storia della salvezza e dalle situazioni esistenziali delle persone che ne fanno parte per metterle in relazione e arricchirle con la storia della Tradizione, che è poi la pedagogia di Dio nei confronti del suo popolo, come testimonia la Bibbia.
Il volume è una riflessione pastorale e catechetica in cui l’arte della narrazione è presentata come percorso pastorale-formativo alla luce dell’esperienza cristiana.
Sommario
Prefazione. I. L’arte della narrazione nelle culture ebraica e cristiana. 1. Il cammino dell’uomo diventa racconto. 2. La narrazione nella Bibbia. 3. La narrazione nella cultura ebraica. 4. La narrazione nella riflessione teologica cristiana. II. L’arte della narrazione come percorso pastorale-formativo alla luce dell’esperienza cristiana. 1. Il fine del processo educativo: «Maestro, dove rimani?». 2. La situazione iniziale. 3. Leggersi, provocati da una domanda. 4. Lasciarsi interpretare dagli occhi del «terzo». 5. Incontrare la «vera presenza». 6. Lasciarsi trasformare dalla «vera presenza». 7. Aprirsi all’arte della vita nuova. 8. Le caratteristiche del cammino pastorale-formativo cristiano. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Emanuele Andreuccetti (1970) è sacerdote della Chiesa di Lucca dal 1996. Svolge il suo servizio pastorale come viceparroco di una comunità alla periferia della città e come direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi.