
L'anno B del ciclo triennale del lezionario festivo privilegia il vangelo di Marco, il più breve dei quattro. La brevità del secondo vangelo è da riferire alla scarsità delle parole; gli insegnamenti di Gesù sono riferiti con parsimonia; egli si manifesta soprattutto attraverso i gesti. Si manifesta, ma anche si nasconde; dagli studiosi il vangelo è associato al "segreto messianico": con grande insistenza Gesù raccomanda a coloro che sono spettatori dei suoi gesti sorprendenti di tacere; così anche con i propri discepoli, specie con i tre che portò con sé sul mon-te e che furono testimoni della sua trasfigurazione. Per favorire il segreto - così pare - Gesù mostra una trasparente fretta, che gli impedisce di indulgere al desiderio di tutti di trattenerlo. Fin dalla prima giornata del ministero pubblico, a Cafarnao, emerge una tensione tra Gesù che fugge e la folla che, complici i discepoli, cerca di trattenerlo. Appunto questo è il registro di fondo che segna le stesse omelie proposte per quest'anno; esse sollecitano ad affrettare il cammino verso un altrove, che sempre da capo pare sfuggire.
Da quarant'anni i teologi della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale si cimentano, in stretto confronto reciproco, con le massime questioni poste alla teologia nella rapida e a tratti addirittura convulsa vicenda del Novecento. È parso maturo il tempo per cimentarsi in un'opera collettiva, che tentasse un bilancio. Le premesse in tal senso erano disposte dalla precedente sintesi da essi tentata a proposito dell'epoca moderna (vedi Storia della teologia, IV: Epoca moderna, Casale Monferrato 2001). Ne è risultata un'opera di grande mole, che propone non una sintesi, ma dieci saggi sintetici. I primi cinque sono dedicati ai momenti qualificanti della vicenda teologica fino al Concilio: modernismo, teologia dialettica, teologia del magistero e ressourcement, svolta antropologica, concilio Vaticano II. Gli altri cinque sono dedicati invece alle questioni maggiori intorno alle quali si coagula (e anche si frammenta) il dibattito teologico successivo: il profilo scientifico della teologia, il rapporto con la storia, la forma pratica della fede, la questione ermeneutica, la figura storica del cristianesimo.
Il volume presenta alcune riflessioni/meditazioni sulla forma che la presenza cristiana assume nel mondo e che ha i contorni della testimonianza. Il mondo tiene nascosta la verità radicale, che è quella di Dio. A tale verità Gesù rende testimonianza e attraverso la sua testimonianza quella verità viene alla luce.
Non si tratta di un optional; perfetto è il massimo, ma è anche il minimo: "Siate perfetti, come perfetto è il Padre vostro". Il giovane sa bene che la pratica della legge non basta a tacitare il sentimento inquieto che lo agita e gli suggerisce di interrogare Gesù: "Che cosa mi manca?". La sequela non è un di più rispetto alla legge; è invece la condizione per giungere alla sua comprensione vera e rimediare così alla sua apparente marginalità. Finché appaia soltanto come un recinto, la legge è fraintesa, e non può dare una forma alla vita tutta. Gesù è venuto non per abolire la legge, ma per portarla a compimento, e così scriverla nei cuori. Le omelie qui proposte su Matteo intendono accompagnare quella pratica assidua della sequela del maestro, che sola consente di giungere alla comprensione perfetta della legge e di riconoscere come la sua pratica possa rendere perfetta la vita stessa.
L'autore riprende e approfondisce l'enciclica di Benedetto XVI Deus Caritas est in cui si afferma che eros e agape sono due volti dell'unico vero amore.
Un'approfondita riflessione sul rapporto tra il tempo misurato dagli orologi e dai calendari e il tempo celebrato dal rito. Il tempo sempre manca. Al suo difetto non si rimedia aggiungendo ore al giorno, o anni alla vita. Scarso negli anni della vita attiva, esso invece appare lungo, inutile e quasi insopportabile negli anni della vecchiaia; alla sua scarsita nei giorni di lavoro corrisponde un sentimento della sua prolissita nei giorni di vacanza. Scarso e sempre mancante e il tempo vuoto, misurato dagli orologi e dai calendari. Pieno puo essere soltanto il tempo celebrato dal rito. Non e forse da riconoscere un nesso tra difetto del tempo e difetto del rito? Il rito appare infatti incompreso e selvaggio nella societa secolare. La riflessione su di esso qui proposta intende ritrovare il senso del tempo, e della vita tutta, appunto attraverso una rinnovata considerazione del rito. La traccia e offerta dalle Scritture di Mose, dei profeti e dei saggi; soprattutto dal vangelo del Signore nostro Gesu Cristo.
Il saggio qui raccolto, inaugura una nuova collana ("Conscientia") del Centro Studi di Spiritualità di Milano, la quale intende raccogliere, in brevi interventi, testi a carattere tematico sulle verità della fede e dell'esperienza cristiana. Il primo di questi testi si sofferma sull'uso che dell'immagine sponsale si è prodotto nella tradizione cristiana - biblica e post-biblica - per indicare il rapporto tra Dio e l'uomo. Tale uso è tanto antico quanto diffuso. Tuttavia, come sempre accade, le parole e i concetti degli uomini manifestano prima o poi la loro debolezza e le loro ambiguità. Deboli: perché inadeguate a esprimere compiutamente la realtà della quale parlano. Ambigue: perché forzate dagli eccessi della retorica.? quanto è capitato anche alle "metafore sponsali" applicate alla vita spirituale: talvolta hanno preso il sopravvento sulla realtà della quale parlavano, deformandola. L'autore tenta di restituire così una visione più accurata e autentica della vita secondo lo Spirito come svolta dalla metafora sponsale.
La domanda che dà titolo al libro oggi è ben presente a tutti i genitori dotati di una consapevolezza anche minima del proprio compito: padri e madri sanno quanto sia decisiva una relazione educativa capace di consegnare ai figli un’immagine vera e buona della vita. Insieme, però, essi incontrano difficoltà tali da suscitare il dubbio sull’effettiva praticabilità di questa loro opera. Temono di essere senza risorse affidabili. Dall’attenzione a questo disagio, spesso sotterraneo, nasce l’idea del saggio. Esso intende favorire il superamento dell’apprensione verso una cura fiduciosa. Perché ciò possa avvenire, occorre prendere le distanze dai luoghi comuni della cultura pubblica, con i suoi miti fuorvianti, e capire che cosa è realmente in gioco nel rapporto educativo, chi sono i figli, quali le loro attese più vere. La persuasiva lettura dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza delineata in queste pagine offre a padri e madri quelle risorse dell’intelligenza che oggi paiono così importanti nel concreto della responsabilità educativa. Essa, prima ancora di costituire un dovere arduo, è un evento che strappa all’affannosa ricerca di sé, schiudendola a quella dedizione che è il segreto di una vita riuscita. Educare si può, e forse è il compito più grato che possa accadere a un uomo e a una donna.
Giuseppe Angelini insegna Teologia morale alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, della quale è anche preside. Tra le sue opere in volume si segnalano: “Laico e cristiano” (Marietti, Casale Monferrato 1987), “Il figlio: una benedizione, un compito” (Vita e Pensiero, Milano 1991), ”Le virtù e la fede” (Glossa, Milano 1994), ”Assenza e ricerca di Dio nel nostro tempo” (Centro Ambrosiano, Milano 1997), ”Lettera viva. I vangeli e la presenza di Gesù” (Vita e Pensiero, Milano 1997), ”Teologia morale fondamentale” (Glossa, Milano 1999), ”La malattia, un tempo per volere” (Vita e Pensiero, Milano 2000).
Il libro di Ezechiele è "difficile"; così spesso riconoscono gli esperti, così soprattutto constatano i cristiani che incautamente tentino di cimentarsi con esso. Oltre che difficile da comprendere in molte sue pagine ermetiche,esso appare spesso "freddo" come una pietra. La parola di Dio assume un suono deliberatamente freddo, perché nessuno si illuda; in quella parola non si può cercare una compensazione domenicale all'aridità feriale della vita. Occorre convertire la qualità di tutta la vita, perché la parola di Dio torni a essere un rimedio per il gelo di pietra che la minaccia

