Data di pubblicazione: Aprile 2011
DISPONIBILE IN 9/10 GIORNI
€ 19,50
SONO LE 17.17 DEL 13 MAGGIO 1981 QUANDO, tra la folla assiepata in piazza San Pietro, da una Browning calibro 9 “Parabellum” partono i colpi contro Giovanni Paolo II. Una suora si getta addosso all’attentatore, il turco Mehmet Ali Ağca, e lo immobilizza fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Il mondo resta col fiato sospeso durante un intervento chirurgico di oltre cinque ore. Il papa sopravvive, minato per sempre nel fisico. E alle indagini cominciano a sovrapporsi le ipotesi: gesto isolato o intrigo internazionale? Quale delle decine se non centinaia di versioni fornite da Ağca è quella giusta? Perché la terza pallottola – quella che potrebbe dimostrare l’esistenza di una cospirazione – è finita incastonata nella statua della Madonna a Fatima? Come si spiegano gli errori commessi dalla giustizia italiana durante l’inchiesta, se non come frutto di depistaggi?
Cosa avrebbe potuto scoprire la commissione Mitrokhin? E perché la cosiddetta “pista bulgara” è stata seguita oltre ogni ragionevolezza?
I coinvolgimenti della Cia e del Kgb, le responsabilità del governo italiano e le omissioni del Vaticano, il rapimento di Emanuela Orlandi: l’attentato al papa è stato per trent’anni un crocevia di misteri. In quest’inchiesta frutto di un eccezionale lavoro di ricerca internazionale, un vaticanista esperto di Turchia e la corrispondente di un quotidiano turco in Italia sono ripartiti dalla prima, fondamentale domanda: chi ha voluto colpire il cuore della Chiesa, quel giorno? Negli ultimi vent’anni hanno incontrato ripetutamente Ali Ağca e i Lupi grigi, e ottenuto da loro lettere e documenti riservati. Hanno setacciato i dossier appena declassificati dei principali servizi segreti mondiali. Hanno interpellato giudici, ex spie, alti prelati, medici, giornalisti, trafficanti d’armi. E hanno trovato la risposta definitiva.
MARCO ANSALDO è nato a Genova (1959). Vaticanista di “Repubblica” e inviato speciale per la politica internazionale, ha effettuato reportage in tutto il mondo. È uno dei più autorevoli esperti di Turchia. Insegna Giornalismo estero presso l’Università LUISS di Roma. Ha scritto Né tetto né legge. L’Odissea dei profughi (1997), Top secret: il caso Öcalan. Un intrigo italiano fra Cia, Mossad e Kgb (2002), e Chi ha perso la Turchia (2011).
YASEMIN TASKIN è nata a Erzurum (Turchia, 1963). Dopo aver aperto l’ufficio dell’Agenzia di stampa Anadolu a Roma, è oggi corrispondente in Italia del quotidiano “Sabah” e in Turchia della rivista di geopolitica “Limes”.
Ha scritto Türk Sineması: il cinema turco degli Anni ’80 (con Roberto Silvestri, 1991). È stata vice presidente dell’Associazione della Stampa Estera. Ha vinto il premio internazionale Donna Città di Roma.
SONO LE 17.17 DEL 13 MAGGIO 1981 QUANDO, tra la folla assiepata in piazza San Pietro, da una Browning calibro 9 “Parabellum” partono i colpi contro Giovanni Paolo II. Una suora si getta addosso all’attentatore, il turco Mehmet Ali Ağca, e lo immobilizza fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Il mondo resta col fiato sospeso durante un intervento chirurgico di oltre cinque ore. Il papa sopravvive, minato per sempre nel fisico. E alle indagini cominciano a sovrapporsi le ipotesi: gesto isolato o intrigo internazionale? Quale delle decine se non centinaia di versioni fornite da Ağca è quella giusta? Perché la terza pallottola – quella che potrebbe dimostrare l’esistenza di una cospirazione – è finita incastonata nella statua della Madonna a Fatima? Come si spiegano gli errori commessi dalla giustizia italiana durante l’inchiesta, se non come frutto di depistaggi?
Cosa avrebbe potuto scoprire la commissione Mitrokhin? E perché la cosiddetta “pista bulgara” è stata seguita oltre ogni ragionevolezza?
I coinvolgimenti della Cia e del Kgb, le responsabilità del governo italiano e le omissioni del Vaticano, il rapimento di Emanuela Orlandi: l’attentato al papa è stato per trent’anni un crocevia di misteri. In quest’inchiesta frutto di un eccezionale lavoro di ricerca internazionale, un vaticanista esperto di Turchia e la corrispondente di un quotidiano turco in Italia sono ripartiti dalla prima, fondamentale domanda: chi ha voluto colpire il cuore della Chiesa, quel giorno? Negli ultimi vent’anni hanno incontrato ripetutamente Ali Ağca e i Lupi grigi, e ottenuto da loro lettere e documenti riservati. Hanno setacciato i dossier appena declassificati dei principali servizi segreti mondiali. Hanno interpellato giudici, ex spie, alti prelati, medici, giornalisti, trafficanti d’armi. E hanno trovato la risposta definitiva.
MARCO ANSALDO è nato a Genova (1959). Vaticanista di “Repubblica” e inviato speciale per la politica internazionale, ha effettuato reportage in tutto il mondo. È uno dei più autorevoli esperti di Turchia. Insegna Giornalismo estero presso l’Università LUISS di Roma. Ha scritto Né tetto né legge. L’Odissea dei profughi (1997), Top secret: il caso Öcalan. Un intrigo italiano fra Cia, Mossad e Kgb (2002), e Chi ha perso la Turchia (2011).
YASEMIN TASKIN è nata a Erzurum (Turchia, 1963). Dopo aver aperto l’ufficio dell’Agenzia di stampa Anadolu a Roma, è oggi corrispondente in Italia del quotidiano “Sabah” e in Turchia della rivista di geopolitica “Limes”.
Ha scritto Türk Sineması: il cinema turco degli Anni ’80 (con Roberto Silvestri, 1991). È stata vice presidente dell’Associazione della Stampa Estera. Ha vinto il premio internazionale Donna Città di Roma.