Come viviamo la gioia tribolata della missione stando dietro a Gesù? Le fatiche della vocazione cristiana non mancano. Nella dedizione domestica e comunitaria, nella passione educativa e nell’annuncio del Vangelo sentiamo la grazia di una nostalgia: quella dell’intimità con Gesù. Intimità che a tutto dà senso, ispirando passi di fiduciosa resistenza. Così l’incanto drammatico della vita cristiana si fa cammino, scandito dalla parola di Gesù; come con i primi discepoli, egli ci chiama presso di sé per offrirci la tenerezza del Padre, per istruirci e correggerci, per inviarci a raccontare la bellezza di Dio.
Il tema del corpo visto alla luce del Vangelo viene affrontato e svolto da questo saggio, dal linguaggio evocativo, che tocca aspetti teologici, spirituali, ma anche psicologici e poetici. Un testo scritto per aiutare a riscoprire il senso del corpo come via per una vita cristiana davvero incarnata, dopo tanta spiritualità mortificante ed evanescente. L’autore riprende varie scene tratte dal Vangelo (dalla Maddalena al Sepolcro, all’infanzia di Gesù), usandole come guida in questo itinerario che conduce alla ricerca del corpo perduto.