Centocinquanta brevi schede, una per ciascuno degli anni compresi fra il 1861 e il 2010, intitolate a una voce rappresentativa dell'anno di riferimento. Centocinquanta parole o espressioni chiave attraverso le quali, in occasione del centocinquantenario della proclamazione del Regno d'Italia, ripercorrere o ricostruire tappe e momenti centrali della storia linguistica, culturale e sociale della nazione. Parole o espressioni che fotografano il paese per temi, aspetti, oggetti portanti della sua storia unitaria o raccontano di cambiamenti di grande importanza o impatto emotivo per la collettività; di nuove realtà e ideologie, nuove mode e tendenze, nuovi costumi e comportamenti, nuovi movimenti artistici e letterari; di invenzioni epocali e decisive scoperte. E non potevano certo mancare i tratti "originali", inconfondibili o stereotipici, dell'italianità; tratti distintivi del carattere piuttosto che dell'identità dei nostri connazionali.
Universali, pervasive, necessarie come l'aria: sono le 100 parole che il linguista Massimo Arcangeli e il biologo Edoardo Boncinelli ci raccontano qui. Le usiamo ogni giorno, con una familiarità spesso ignara sia delle meraviglie che vi si sono sedimentate sia delle insidie che vi si nascondono. Non le possiamo toccare, ma la loro immaterialità fabbrica il mondo. Si richiamano l'un l'altra, si incrociano, collidono e si fanno largo, antiche e di continuo rinnovate sotto l'urto dei tempi. Se amore e futuro, libertà e memoria, tecnica e crisi, natura e idea, dolore e verità sparissero per incanto dal nostro lessico quotidiano, tutto diverrebbe opaco, impenetrabile. Saremmo ridotti al silenzio. Parlandoci dell'inesauribile vitalità di questi 100 lemmi Arcangeli e Boncinelli celebrano anche felicemente l'unione – inconsueta in Italia – tra le «due culture», umanistica e scientifica.