Come già molte volte accaduto nella storia, le maggiori situazioni di lotta e di rivolta sulla scena mondiale si ammantano e si alimentano di legittimazione religiosa. Chi continua a non cogliere l'importanza che le escatologie religiose e le ideologie salvazioniste hanno sul comportamento degli attori politici, non è affatto in grado di intercettare alcune cause 'profonde' dei contrasti che scuotono la nostra epoca, né di intervenire efficacemente su di essi. Il libro mostra come per l'emersione delle più cruente e disumane forme di violenza politica risulti decisivo l'apporto di idee morali e di schemi di salvezza di matrice religiosa, e come il terrorismo e la sovversione siano spesso sollecitati da un preciso modello di liberazione umana, la concezione apocalittico-millenaristica della storia: per cui, in tanti sommovimenti storici antichi, moderni e contemporanei (comprese le Rivoluzioni ritenute 'secolari') la Weltanschauung antagonista propria di tale escatologia ha esercitato un puntuale influsso, innervando le dottrine sediziose e le prassi cruente della pletora di prophetae e duces che hanno sconvolto la storia occidentale.
Come ormai ammette la grande maggioranza dei suoi studiosi, l'apocalittica è molto più di un semplice "genere letterario" proposto dai testi sacri: "madre di ogni teologia cristiana" (Käsemann), "sacco delle illusioni di tutti i caporali" (Lutero), essa è anche "alimento di tutte le utopie serie o morbose della storia cristiana" (Ravasi). Modalità esistentiva propria dei ceti marginali, paradigma teorico-pratico con cui intere porzioni di umanità dolente percepiscono il mondo e vivono quotidianamente le relazioni umane, la spiritualità apocalittico-millenaristica è la Weltanschauung salvifica propria dei fedeli emarginati e di tutti i reietti che si ritengono ingiustamente perseguitati dalle potenze di "questo mondo", ma che restano nel contempo fiduciosi in un imminente intervento superiore che metta fine al presente obbrobrio e ristabilisca la giustizia violata. L'apocalittica si mostra capace di oscillare da una quietistica teologia dell'attesa - in cui i fedeli semplicemente aspettano e anelano una realtà "altra" e diversa da questa - a una soteriologia del risentimento e della catastrofe catartica, in cui un Dio punitivo e giustiziere verrà presto a distruggere il Male incarnato nei nemici storici del popolo eletto e ad inaugurare un'era millenaria di trionfo a tutto vantaggio dei suoi santi. Questo libro si occupa delle ricadute storiche e degli esiti teologici della spiritualità apocalittica nelle tre grandi religioni abramitiche.
Cosa provoca quella particolare forma di violenza politica denominata "terrorismo"? E cosa hanno a che fare con questo atteggiamento radicalmente bellicoso le fedi e le religioni? Perché i conflitti più cruenti e sanguinosi si collegano in modo così diretto al fanatismo religioso e tendono ad assumere la veste di guerre sante? A partire da questi interrogativi, oggi più che mai attuali, e ponendosi in un filone di ricerca che sembra procedere controcorrente, queste pagine riflettono sulla violenza politica e sui principali fenomeni rivoluzionari prodotti dall'Occidente rintracciando un lungo filo rosso per cui in molti momenti topici la visione del mondo propria dell'escatologia apocalittico-millenaristica è venuta alla luce risultando presente e attiva in tutte le culture e ideologie politiche (anche quelle apparentemente "secolari") influenzate dalle tre grandi religioni del ceppo abramitico.