La percezione delle civiltà antiche è inevitabilmente condizionata dalla prospettiva in cui ci vengono presentate nei libri di storia, che, per quanto accurati, sono sempre frutto di un'opera di ricostruzione, filtrata dalla sensibilità moderna. Pare dunque opportuno un approccio diretto alle fonti: gli antichi ci parlano ancora, attraverso i testi che ci sono giunti e, leggendoli, ciascuno di noi ha la possibilità di coglierne le valenze più autentiche. Il volume raccoglie perciò una serie di fonti di varia natura - storiche, letterarie ed epigrafiche - che risultano significative riguardo a temi diversi: dall'economia alla cultura, alla vita politica e religiosa, alla posizione della donna e altro ancora. L'obiettivo è porre in evidenza le caratteristiche fondamentali della società romana e seguirne l'evoluzione.
Il volume propone al lettore uno sguardo d’insieme sulle varie forme di spettacolo di cui poteva godere il popolo nell’impero romano, in particolare ludi circenses, munera gladiatoria, naumachiae, in collegamento con altre sontuose cerimonie organizzate dagli imperatori. Il mondo delle corse dei carri, dei combattimenti gladiatori, delle cacce e delle battaglie navali viene presentato attraverso lo svolgimento di una giornata canonica di giochi, nei suoi elementi costitutivi. Sono ripercorse anche le carriere di aurighi e gladiatori, più o meno noti, con riferimenti al numero delle vittorie, ai premi, alla considerazione sociale di cui essi godevano. La lettura dei diversi capitoli consente di cogliere quali fossero il grado di partecipazione del pubblico e la sua possibile percezione degli spettacoli e quali, invece, i giudizi formulati dai cristiani su queste peculiari forme di intrattenimento pagane.