Tipicamente romano. Così si definiva, fieramente, Alberto Sordi. In scena portava di fatto l'italiano medio, ma a vincere era l'immagine del cittadino dell'Urbe. Innamorato della sua città, Sordi nel tempo è diventato simbolo della romanità. Un "mito" capitolino. Andando oltre la dimensione attoriale, ha incarnato l'anima della Città Eterna. A parte un soggiorno a Milano per frequentare l'Accademia dei filodrammatici, ha vissuto sempre a Roma. Ne è stato pure Sindaco onorario, per un giorno, il 15 giugno 2000, in occasione del suo ottantesimo compleanno. A 100 anni dalla nascita dell'attore, un percorso nella Roma vissuta, indagata, raccontata nei film dei quali è stato interprete e regista. Sotto i riflettori, i tanti cambiamenti del Paese nei decenni: la ricostruzione, l'emigrazione, il boom economico, i sogni. Tra pubblico e privato, lo studio dell'immagine che Sordi ha costruito di se stesso, personalizzando ogni ruolo interpretato, ma anche della vita personale, che ha tutelato per privacy e pudore, ricostruita attraverso "indizi" celati nei film. Un viaggio alla scoperta e riscoperta di Alberto Sordi, dalla nascita ai teatrini di varietà, dalla radio fino ai capolavori del cinema. Per guardare Roma con occhi "nuovi".
Satana in attesa al Pantheon ma anche in piazza del Gesù. In trono invece alla Sedia del Diavolo, in piazza Elio Callistio. E perfino in festa, a piazza del Popolo. Poi, demoni "nascosti" al Colosseo per dare voce al passato ma soprattutto togliere il fiato al presente. Senza dimenticare Villa Borghese e il suo monumento alla "tentazione". Sono molti a Roma i luoghi nei quali tradizione e leggende vedono vivere diavolo e demoni. La storia è ricca di riferimenti, così la mappa della città, che, tra cupole e chiese, spesso perfino alla loro ombra, non ha timore di ospitare il Male, tantomeno di incontrarlo. Anzi. Sapere dove si può trovare può aiutare perfino a vedere esauditi i propri desideri e le proprie fantasie. Una passeggiata sulle tracce dei demoni per guardare con occhi nuovi la città, riscoprendone luoghi, tradizioni, timori e riti, incantesimi e "maledizioni".
Sono passati 100 anni da quando Ottorino Respighi ha composto "Le fontane di Roma", primo dei tre poemi sinfonici che compongono la Trilogia Romana, scritto appunto nel 1916. "Le fontane di Roma" traduce in musica le bellezze di linee e forme delle monumentali creazioni romane, ma anche di alcune 'luci' della città. "La fontana di Valle Giulia" è musicata all'alba in un paesaggio pastorale, seguono "La fontana del Tritone al mattino", "La fontana di Trevi al meriggio" e "La fontana di Villa Medici al tramonto". Alla scoperta dei luoghi della sinfonia, una passeggiata nelle ore del giorno e nelle suggestioni cittadine.