Un viaggio dentro un sogno che si va realizzando, anche oltre le aspettative di chi lo aveva concepito. Il racconto di oltre sessant’anni di vita della Fondazione Don Carlo Gnocchi con lo sviluppo delle sue molteplici attività. Un’opera poderosa, a servizio delle persone più fragili di ogni età, “sognato” dallo stesso don Gnocchi nella gelida steppa russa, nel sacrificio innocente dei suoi amici alpini e nel ricordo degli affetti lontani. L’ampiezza e la qualità dei risultati raggiunti fanno della Fondazione uno dei maggiori protagonisti del mondo del non-profit, punto di riferimento di un nuovo welfare e bussola di riferimento per la costruzione dell’umana convivenza.
Il libro, redatto sotto forma di lettera aperta, si configura come un pamphlet rivolto direttamente all'attuale papa Francesco, affinché, da parte della chiesa cattolica, venga affrontato con evangelica coerenza il problema dei separati e divorziati cristiani, attualmente emarginati dalla comunità ecclesiale, privati dalla comunione eucaristica ed esclusi sia dall'insegnamento che dalle attività liturgiche. Il libello, redatto con stile semplice e immediato, parte dall'esperienza personale dell'autore per estendere la sue riflessioni al campo esegetico e teologico riguardante il problema del divorzio dei credenti e di eventuali loro nuove nozze. L'intento dichiarato della lettera è di fornire ai responsabili della chiesa cattolica indicazioni chiare sulle sofferenze e sui disagi dei divorziati e dei risposati che intendono rimanere in comunione con le realtà ecclesiali di appartenenza e contemporaneamente suggerire, testi sacri alla mano, delle vie d'uscita all'attuale ingiusta discriminazione prodotta dalla vigente disciplina ecclesiastica, che mette in difficoltà quello stesso clero a diretto contatto i fedeli. Il libro si chiude con alcune osservazioni che, a partire dalla possibile soluzione del problema dell'appartenenza ecclesiale dei divorziati, ridisegnano un nuovo modo di pensarsi come chiesa in positivo rapporto con il mondo contemporaneo e il vissuto delle persone.
Questo libro narra la storia di un prete (Emilio Brozzoni) e della sua comunità di vita attraverso le vicende di questi ultimi quarant’anni di storia italiana,in un singolare intreccio che ha saputo coniugare proposta di fede, educazione alla vita e animazione di piazza. Il gruppo AEPER (Associazione Educativa per la Prevenzione e il Reinserimento),nato dentro questo percorso di vita,è ormai noto sul piano nazionale per l’innovativo metodo pedagogico, che collocando la persona umana al centro,si impegna ad attivare e consolidare tutte le potenzialità di vita e di recupero presenti nelle persone che sono in difficoltà o che intendono migliorare la qualità della loro esistenza. La Comunità Nazareth, cuore pulsante dell’esperienza di questo singolare gruppo,è inoltre impegnata in una proposta di vita religiosa comunitaria che ben si adatta alla sensibilità giovanile e alle modalità di vita dei nostri tempi.
Emilio Brozzoniè il protagonista di questa storia.Nato nel 1942,è sacerdote della diocesi di Bergamo dal 1967.Viceparroco per sei anni a Telgate e due anni a Torre Boldone.Dal 1975 vive il suo impegno con persone emarginate e in difficoltà.Nel 1978 inizia con altri tre giovani una comunità di vita e di accoglienza (Comunità Nazareth),da cui nasceranno l’associazione Aeper, la cooperativa Aeper e,nel tempo,varie altre esperienze.
AUTORE Oliviero Arzuffi è nato e vive in provincia di Bergamo.Docente di letteratura italiana, storia e pedagogia speciale collabora con diverse realtà di volontariato.Consulente della Fondazione Don Gnocchi è esperto in legislazione e istituzioni sociosanitarie.Oltre ad articoli e libri sui problemi dell’emarginazione sociale ha pubblicato anche opere letterarie.Per San Paolo ha curato l’edizione dell’antologia di pensieri di don Carlo Gnocchi,Poesia della vita(2006).