Nella società attuale i nuovi media consentono a tutti gli utenti di trasformarsi in opinion leader e influencer, senza avere né gli strumenti necessari per interpretare i fatti né la cura e le competenze per verificare le fonti. Anche i politici si rivolgono oggi al pubblico per mezzo di tweet e di post, mostrando così la loro capacità di anticipare, interpretare e assecondare gli interessi e le pulsioni di un'opinione pubblica sempre più eterogenea. Il libro analizza la comunicazione politica, esaminandone gli strumenti linguistici e simbolici e il rapporto con i mezzi di comunicazione che concorrono a configurarne i contenuti. Le dimensioni simbolica e comunicativa hanno sempre giocato un ruolo di primo piano nella politica ma ormai quest'ultima è completamente appiattita sui media. Più la politica indietreggia, più avanza la sua comunicazione.
L'apprendimento e lo sviluppo delle abilità linguistico-comunicative e metalinguistiche implicano una costante cognitiva universale - la facoltà di linguaggio - mentre i percorsi di acquisizione si diversificano, anche sensibilmente, in rapporto alle caratteristiche individuali e a fattori culturali. L'identità linguistica dei parlanti, infatti, riveste un ruolo determinante nel disegnare le appartenenze e nel modellare l'universo simbolico delle persone in un contesto ormai multilingue e multiculturale. Linguistica per insegnare vede la lingua come un fatto umano straordinariamente complesso e presenta l'educazione linguistica non come disciplina, ma come processo che interagisce intimamente con la lingua. L'apprendimento delle lingue che, nella tradizione didattica, si traduce spesso in liste di precetti, modelli, metodi e nomenclature viene riletto ponendo l'accento sulla natura del linguaggio e sui parlanti «reali». Il successo nell'insegnamento linguistico è possibile con un atteggiamento euristico e critico nel quale i dati, seppure importanti, assumono comunque carattere provvisorio e strumentale.