"La nostra parola iniziale si chiama bellezza. La bellezza è l'ultima parola che l'intelletto pensante può osare di pronunciare, perché essa non fa altro che incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e il loro indissolubile rapporto. Essa è la bellezza disinteressata senza la quale il vecchio mondo era incapace di intendersi, ma la quale ha preso congedo in punta di piedi dal moderno mondo degli interessi, per abbandonarlo alla sua cupidità e alla sua tristezza. Essa è la bellezza che non è più amata e custodita nemmeno dalla religione, ma che, come maschera strappata al suo volto, mette allo scoperto dei tratti che minacciano di riuscire incomprensibili agli uomini. Essa è la bellezza alla quale non osiamo più credere e di cui abbiamo fatto un'apparenza per potercene liberare a cuor leggero. Essa è la bellezza infine che esige (come è oggi dimostrato) per lo meno altrettanto coraggio e forza di decisione della verità e della bontà, e la quale non si lascia ostracizzare e separare da queste sue due sorelle senza trascinarle con sé in una vendetta misteriosa. [... ] Cos'è un uomo senza la forma che lo segna, che lo circonda come corazza inesorabile e che tuttavia lo rende malleabile, libero da qualsiasi insicurezza e dallo sgomento che inceppa, libero per se stesso e per le sue possibilità più alte: cos'è l'uomo senza tutto ciò? Cos'è l'uomo senza forma vitale, cioè senza forma che egli abbia scelto per la sua vita?..." (dall'introduzione)
Cuando en el siglo XVI Lutero quiso volver al fundamento del cristianismo utilizó el adjetivo «solo»: solus Deus, sola gratia, sola fides, sola Scriptura. En el siglo XX, Balthasar ha propuesto el amor como clave comprensiva: no sólo se revela como fundamento de la teología cristiana, sino como el único lugar donde ésta puede rejuvenecerse y tener credibilidad.
El centro del cristianismo lo constituye el Amor, que es Dios en sí mismo y el origen de toda la realidad, que se ha revelado en la cruz de Cristo y ha sido derramado en nuestros corazones por su Espíritu. Sólo el amor, porque es lo único que nos garantiza el todo de la realidad de Dios y del mundo, sin confusión y sin separación.
A lo largo de las páginas de esta obra emblemática, Balthasar anticipa las líneas de su propuesta teológica y ofrece una perfecta síntesis de su pensamiento.
No hay que darle más vueltas: sólo quien está convencido de ser conocido personalmente por Jesús, logra acceder al conocimiento de él; y únicamente quien tiene la seguridad de conocerle tal cual es, se sabe también conocido por él.
Questa raccolta di brevi saggi teologici, destinati soprattutto a persone giovani, sono un'ottima sintesi del pensiero di Von Balthasar su alcuni grandi temi della vita dell'uomo all'interno della fede cristiana
Il presente volume ha il pregio di riunire due tra i più famosi scritti di von Balthasar, che l'autore stesso definiva programmatici. Il primo, "Abbattere i bastioni", venne pubblicato in tedesco nel 1952. A distanza di dieci anni seguì "Solo l'amore è credibile", pubblicato mentre era in pieno svolgimento il Vaticano II. Il concilio, dunque, è come lo spartiacque che separa le due parti di un'unica composizione. La prima vuole contribuire ad abbattere i bastioni, ogni artificiosa costruzione che impedisce la visione della fonte dell'amore. La seconda lascia intravedere le origine divine, remote e tuttavia possenti, che ancora possono estinguere la sete dell'uomo alla ricerca di Dio e di se stesso. Pur con accenti diversi, le due opere formano un unico proemio alla grande costruzione di Gloria, Teodrammatica, Teologica. Di qui la decisione di pub blicarle insieme come possibilità offerta al lettore di leggere in continuità i prodromi del grande affresco balthasariano.
Gloria è la prima parte della grande esposizione balthasariana della fede cattolica. Prendendo le mosse dagli attributi dell'essere (bello, buono, vero), Balthasar ha trattato in questa prima parte della "bellezza" del mondo e della "gloria" di Dio, nella seconda (Teodrammatica) della libertà finita e infinita e nella terza (Teologica) dell'insieme delle questioni concernenti la verità creata, la verità divina, nonché il loro reciproco rapporto.
Lo Spirito della Verità è il terzo volume di Teologica, la terza anta della trilogia di Balthasar che vede prima Gloria (l'Estetica) e Teodrammatica.
Come nellEstetica sono messe in relazione bellezza del mondo e gloria di Dio, e come nella Teodrammatica la libertà finita e divinamente infinita, così nella Teologica si riflette sulla relazione tra la struttura della verità creata e di quella divina.
Gloria è la prima parte della grande esposizione balthasariana della fede cattolica. Prendendo le mosse dagli attributi dell'essere (bello, buono, vero), Balthasar ha trattato in questa prima parte della "bellezza" del mondo e della "gloria" di Dio, nella seconda (Teodrammatica) della libertà finita e infinita e nella terza (Teologica) dell'insieme delle questioni concernenti la verità creata, la verità divina, nonché il loro reciproco rapporto.
Verità del Mondo è il primo volume di Teologica, la terza anta della trilogia di Balthasar che vede prima Gloria (l’Estetica) e Teodrammatica. Come nell’Estetica sono messe in relazione bellezza del mondo e gloria di Dio, e come nella Teodrammatica la libertà finita e divinamente infinita, così nella Teologica si riflette sulla relazione tra la struttura della verità creata e di quella divina.
«Il presente volume, Verità del Mondo, procede prevalentemente per via filosofica. L’essere finito viene indagato nelle sue strutture di verità [...]. In questa indagine il lettore incontrerà forse qualcosa di meno solito, qualcosa di impercettibilmente uscito di vista a cominciare dall’antichità ed anche dalla patristica, ma che si può senz’altro giustificare in retrospettiva sulla grande tradizione. [...] Solo nel capitolo finale diverrà tematico il rinvio delle strutture intramondane da noi indagate a un divino Logos trascendente».
«L’unità indissolubile della verità terrena con il movimento del bene e del bello indica con sufficiente chiarezza in direzione del significato di questo mistero dell’essere, che deve consistere nell’assoluto accrescimento e adempimento del mistero di Dio stesso: mistero della dedizione senza perché, alla quale dev’essere ricondotto tutto ciò che si deve capire come alla causa che fonda se stessa. [...] Ma che ci sia in genere verità ed eterna verità ha il suo fondamento nell’amore. Se la verità è la cosa più estrema in Dio, allora noi potremmo guardare con gli occhi aperti nei suoi abissi, abbacinati forse da tanta luce, ma non impediti nella spinta del nostro desiderio di verità».