Il calcio è una straordinaria occasione – per ora parzialmente persa – di educazione, fratellanza, conoscenza, studio dei popoli e delle loro culture, se non fosse che una misteriosa volontà di autodistruzione ce ne mostra la parte peggiore: la violenza, il razzismo, il business, la corruzione, quando invece dovrebbe essere soprattutto scoperta, curiosità, cultura. Perché permette di guardarsi dentro, perché ci dice di “che pasta siamo fatti”, e da chi siamo circondati. Per tutte queste ragioni, il calcio è uno straordinario oggetto di indagine antropologica in quanto “contiene” tanto, se non tutto, della cultura, della nostra vita: è danza, guerra, linguaggio, letteratura, competizione, caso, simulazione, vertigine. Ancora, è politica e business, poesia e scienza. Il volume ripercorre “casi”, vicende storiche, narrazioni epiche e memoria di grandi squadre – l’Ajax di Cruijff, il Brasile di Pelé, il Milan di Sacchi – e di grandi campioni – da Garrincha a Jasin, da Tardelli a Rivera, a Sòcrates – in cui il calcio emerge in tutta la sua dimensione eroica, epica, religiosa. Sport giocato con i piedi, il football è il regno dell’imprevedibilità, un gioco nel quale Davide può battere Golia. La palla cioè “è” il destino, il rischio, il fato, la vita stessa; nella sua sferica e innocente irrazionalità, rappresenta un monito continuo sulla caducità delle imprese dell’uomo.
Il Brasile è il paese del calcio, non soltanto perché ha vinto cinque mondiali, ma soprattutto perché Pelé e Garrincha, la "Seleção" e il "futebol bailado" fanno parte dell'immaginario di tutti, uomini adulti e bambini. La "Copa 2014" è l'occasione, soprattutto, per conoscere Bahia, Rio, Manaus, San Paolo, Porto Alegre, città straordinarie, diversissime, bellissime e contraddittorie; per incontrare un popolo meticcio, democratico, fantasioso, unico, e farsi coinvolgere dalla cultura multicolore di un paese emergente, ricco, giovane, musicale, che mostra al mondo la sua dinamica voglia di stupire, la tecnologia, la grandezza. Un'opportunità antropologica prima ancora che sportiva o turistica.