Questa XVI edizione del manuale di Istituzioni di diritto pubblico, dettato da Paolo Barile nel 1972, conserva l'impianto originario di quel corso, così come condiviso nella rilettura effettuata con gli allievi Enzo Cheli e Stefano Grassi nella VII-VIII edizione (rispettivamente del 1995 e 1998). La struttura del manuale resta pienamente attuale perché immutate sono la forza e la capacità di fondare lo studio del diritto pubblico che caratterizzano l'impianto della Costituzione del 1948. Sono stati ridotti i riferimenti giurisprudenziali e alle questioni dottrinali ormai superate; sono state riviste le parti che hanno subito maggiori modifiche sul piano legislativo (e in particolare quelle derivanti dalle importanti leggi di revisione costituzionale approvate nel corso delle ultime legislature e quelle connesse con le modifiche del sistema elettorale, fino alla recente legge n. 165 del 3 novembre 2017). In Appendice, oltre al testo della Costituzione, sono state aggiornate alcune tabelle riassuntive delle vicende degli organi costituzionali ed una nota per la guida alla ricerca bibliografica.
L’Opera è un classico della materia, che si è sempre qualificata per chiarezza e sinteticità, completezza ed autorevolezza.
La struttura del manuale resta pienamente attuale perché immutata è la forza e la capacità dei fondare lo studio del diritto pubblico che caratterizza l'impianto della Costituzione del 1948.
Sono stati ridotti i riferimenti giurisprudenziali e alle questioni dottrinali ormai superate; sono state riviste le parti che hanno subito maggiori modifiche sul piano legislativo (ed in particolare quelle derivanti dalle importanti leggi di revisione costituzionale approvate nel corso delle ultime legislature); sono state inserite in Appendice, oltre al testo aggiornato della Costituzione, alcune tabelle riassuntive delle vicende degli organi costituzionali ed una nota per la guida alla ricerca bibliografica.
Uomo di profonda e vasta cultura, giurista finissimo, Paolo Barile (1917-2000) è stato un protagonista nel dibattito e nella vita delle nostre istituzioni. Ministro nel così detto 'Governo dei professori' presieduto da Carlo Azeglio Ciampi, Barile non ha mai disgiunto la partecipazione attiva alle tematiche sociali e istituzionali del Paese dal suo magistero, esercitato per tanti anni con l'insegnamento nelle Università di Siena e Firenze e con la pubblicazione di importanti studi, a cominciare dalla sua prima opera nel 1945, della quale il suo maestro Piero Calamandrei ebbe a dire, presentandola: "Egli considera il diritto una cosa seria: e l'ha dimostrato, prima che nello scrivere queste pagine, nel resistere, con virile fermezza, alle persecuzioni, alla prigionia, alla tortura". E in effetti quello che colpisce in primo luogo nella figura di Barile è proprio questo suo senso vivo del diritto e della Costituzione, come risulta anche dalla serie di articoli ed interviste raccolti in questo volume. In queste pagine vediamo Barile intervenire con la consueta finezza - ma anche con il rigore intellettuale del giurista che non può tollerare la disinformazione, dolosa o colposa, che può crearsi attorno ai principi fondamentali della nostra convivenza civile - nel dibattito su temi ancor oggi di stringente attualità: dalla riforma costituzionale alla legge elettorale, dal conflitto di interessi alla comunicazione televisiva, dalla giustizia alla scuola.