Salvare l'umanità emancipandola dalla condizione di miseria morale per condurla alla redenzione è l'altissimo scopo extraletterario della Commedia. La teatralizzazione dei peccati e delle virtù esige anche dal lettore odierno una partecipazione non distaccata, una dedizione e un coinvolgimento che prevedono la possibilità di una svolta nella conduzione della sua vita. Pare allora opportuno analizzarne gli intenti retorici, indagandoli non solo nei loro esiti estetici ma anche nelle conseguenze pratiche, privilegiando di Dante la vocazione del missionario e del profeta che, nuovo Mosè, vuole affrancare uomini e donne dalla prigione dei vizi.
Soltanto un logoro luogo comune pretende che il discorso scientifico sia fondato esclusivamente su algide e impassibili deduzioni razionali. La dialettica delle idee combattuta da Galileo e dai non meno agguerriti ricercatori della Compagnia di Gesù mostra al contrario come, pur entro un universo della precisione, agiscano le suggestioni delle risorse fantastiche ed emozionali. Il loro impiego mira, infatti, a potenziare l'istinto esplorativo con un'interrogazione della natura sorretta da un forte senso dell'avventura, ma insieme a rafforzare retoricamente il valore delle argomentazioni, il cui impatto agisce anche fuori della giurisdizione degli addetti ai lavori, alimentando l'immaginario della letteratura e delle arti. Dietro la rivoluzione scientifica di Sei e Settecento si gioca una partita più ampia sul terreno di una riforma spirituale da cui si vorrebbe il rinnovamento dell'epistemologia e, insieme, dei costumi e dell'etica. Va configurandosi un nuovo profilo di scienziato, votato allo studio dei fenomeni naturali e, insieme, attraverso la loro comprensione, all'esaltazione della gloria del Creatore, celebrata sia nella grandezza infinita del cosmo, sia nelle sue manifestazioni più quotidiane. Risalta, in tale profilo, la cifra barocca di un atteggiamento contraddittorio, oscillante tra il senso di smarrimento e di inadeguatezza dell'uomo dinanzi alla ricchezza del reale e l'orgoglio per le sue scoperte e per il progresso prodigioso delle nuove acquisizioni.
Pensata come complemento della "Storia della letteratura italiana", questa serie di "profili" ne ripropone la formula introduttiva. Collocandolo nel quadro storico e sociale della sua epoca, ogni volume presenta uno dei grandi autori della tradizione letteraria italiana, ne discute le opere e ne illustra la poetica. Questo volume è dedicato a Galileo Galilei.