Sette lunghe notti al pronto soccorso raccontate dal punto di vista spesso divertito, sempre partecipe e appassionato, di un giovane specializzando in medicina interna di un grande ospedale francese. Di giorno Baptiste dorme nel polveroso pensionato della facoltà e di notte si dedica con smisurata passione al suo nuovo lavoro, dividendosi tra le emergenze e il reparto cure palliative. Ama "collezionare" le storie dei pazienti, che non sono mai solo corpi da curare ma uomini e donne da accogliere, conoscere, consolare. Esseri umani da cui imparare, nel bene e nel male. Baptiste osserva con curiosità il lavoro dei colleghi, quelli che operano amanti maldestri traditi da improbabili sex toys e quelli che tengono la mano ai piccoli malati di leucemia; si traveste da clown e conforta i moribondi, si affeziona a loro, e in particolare alla paziente terminale della stanza n. 7. Alla quale, in attesa che il figlio bloccato in aeroporto dall'eruzione di un vulcano arrivi a darle l'ultimo saluto, somministra aneddoti e storie dell'ospedale come se fossero medicine, le più preziose a sua disposizione. Perché nel luogo sacro, caotico e per nulla asettico, dove tutto comincia e tutto finisce, la vita si rivela in tutto il suo incommensurabile valore.