"Outsìders" è un classico, forse il classico, della sociologia della devianza. Ma anche molto altro: una lettura appassionante, una descrizione di mondi, di pratiche, di interazioni. In "Outsider" non si troveranno teorie sulle cause e l'origine del crimi ne ma resoconti etnografici su come ci si costruisce una "carriera" da deviante, apprendendo codici e routine, nel corso del tempo e in continua interazione con le rappresentazioni proiettate da istitu zioni e contesti sociali. Si tratta della co siddetta "teoria dell'etichettamento". Ma il campo di osservazione di Becker non si limita agli stigmatizzati, coinvolge anche gli stigmatizzatori, coloro a cui è deputata l'applicazione della norma: poliziotti, giu dici o assistenti sociali, ma anche gli "im prenditori morali", ossìa coloro per i quali, con un fulminante jeux de mots, "il lavoro non è una preoccupazione ma la preoccu pazione è un lavoro".
Si tratti di arti plastiche, musica, fotografia, cinema o letteratura, l'arte è un'attività eminentemente collettiva, una catena di cooperazione di cui l'artista è solo un anello. Egli si rifà ad altri artisti del passato o della propria epoca, chiama in causa artigiani e fabbricanti di materiali, collaboratori di vario tipo, intermediari che diffondono l'opera, critici che la discutono, pubblici contemporanei e futuri. Così concepita, l'opera si disvela nella sua genesi materiale e culturale, come un processo segnato da molteplici decisioni e interpretazioni che fanno del "mondo dell'arte" complessivamente inteso il suo vero "autore".
Questo libro di Becker - uno dei più noti e prolifici sociologi contemporanei - mostra i "trucchi" dello scienziato sociale alle prese con la ricerca empirica. Trucchi intesi come dispositivi capaci di sbrogliare una serie di quesiti attorno a cui sono costruiti altrettanti capitoli del volume: di che genere sono le rappresentazioni della realtà sociale? Come conciliare lo studio di un caso particolare e la necessità di generalizzazione? Dove cercare i concetti per organizzare i dati? Di quali risorse logiche dispongono le scienze sociali? Non un prontuario di metodologia, dunque, ma piuttosto un arsenale di idee su come condurre una ricerca. Il libro si giova di innumerevoli esempi tratti, oltre che dalle scienze sociali, da altre discipline (antropologia, storia, musicologia, urbanistica, fotografia, letteratura) e dalla vita quotidiana (uso di droghe, reati dei colletti bianchi, sceneggiature teatrali, scioperi, trattamenti terapeutici).