Esistono davvero le "persone"? E cosa dire del "linguaggio", del "discorso" o della "cultura"? Fino a che punto le reti sociali hanno determinato la specie umana in quelli che consideriamo come i suoi tratti costitutivi? Cosa unisce matematica e sociologia? Domande tanto ambiziose e originali trovano risposte altrettanto innovative in questo volume, in cui si propone la traduzione italiana di due saggi di uno degli ultimi maestri della sociologia americana. Muovendosi con eleganza tra ambiti concettuali e metodologici differenti, Harrison C. White analizza i fondamenti logici ed epistemologici di un approccio attualmente tanto utilizzato quanto raramente compreso in profondità: la social network analysis. I numerosi neologismi appositamente coniati - "forchette bayesiane", "commutazioni", "netdom", "nodi del futuro", "soluzioni d'angolo" - vengono inquadrati e presentati dai curatori attraverso una guida introduttiva alla lettura.
Dieci anni di cammino insieme a don Andrea, attraverso il suo esempio, che ha suscitato interrogativi, speranze, rinnovata percezione di appartenenza al Signore dentro la sua Chiesa, esigenza di conversione e di missione. Il percorso si è snodato attraverso i luoghi della presenza del sacerdote fidei donum della Diocesi di Roma: nella parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, a partire dalla lunga veglia intorno alla salma che precedette la celebrazione esequiale nella Basilica di San Giovanni in Laterano, passando a Santa Croce in Gerusalemme, "memoria della Terra Santa" nella città di Roma, ove don Andrea era solito incontrare gli amici che sostenevano la sua missione, fino alla chiesa di Santa Maria a Trabzon, Turchia, ove si compì il supremo sacrificio del sacerdote, e dove ogni anno si è recato un piccolo gruppo di pellegrini dall'Italia per celebrarne la memoria insieme al "piccolo gregge" cristiano in Anatolia. Ogni anno, la diocesi di Roma, i fedeli delle parrocchie della Trasfigurazione, di Gesù di Nazareth, dei Santi Fabiano e Venanzio, che hanno avuto in don Andrea un pastore ed un amico, lo ricordano insieme a quanti l'hanno apprezzato attraverso i suoi scritti. Due date: il 30 novembre, in occasione della festa liturgica di sant'Andrea apostolo, e il 5 febbraio, nell'anniversario della morte. Il testo raccoglie le voci e le testimonianze di coloro che si sono confrontati, in tutte queste occasioni, con l'esempio di don Andrea, e sono offerti come stimolo ai lettori perché, come scrive l'Apostolo, "la Parola corra" (2Ts 3,1).
Solo in anni recenti vincendo pregiudizi e diffidenze, la cultura è entrata a pieno titolo nel campo della ricerca sociologica, al pari della mobilità sociale, dell'organizzazione burocratica, delle strutture famigliari, dell'impresa capitalistica, del mercato del lavoro o del suicidio. Con l'obiettivo di introdurre il lettore a questo nuovo importante filone di studi, il volume raccoglie alcuni dei testi che più hanno contribuito nel tempo alla definizione e allo sviluppo della sociologia culturale. Sono così illustrati i fondamenti e le linee essenziali delle attuali conoscenze sociologiche sul ruolo della cultura nell'azione umana e nella spiegazione sociale, nonché sui rapporti tra cultura e struttura sociale.
Questo libro di Becker - uno dei più noti e prolifici sociologi contemporanei - mostra i "trucchi" dello scienziato sociale alle prese con la ricerca empirica. Trucchi intesi come dispositivi capaci di sbrogliare una serie di quesiti attorno a cui sono costruiti altrettanti capitoli del volume: di che genere sono le rappresentazioni della realtà sociale? Come conciliare lo studio di un caso particolare e la necessità di generalizzazione? Dove cercare i concetti per organizzare i dati? Di quali risorse logiche dispongono le scienze sociali? Non un prontuario di metodologia, dunque, ma piuttosto un arsenale di idee su come condurre una ricerca. Il libro si giova di innumerevoli esempi tratti, oltre che dalle scienze sociali, da altre discipline (antropologia, storia, musicologia, urbanistica, fotografia, letteratura) e dalla vita quotidiana (uso di droghe, reati dei colletti bianchi, sceneggiature teatrali, scioperi, trattamenti terapeutici).
Perché l'orrore non cessa di abitare il mondo? Perché la ferocia degli uomini ci appare inesauribile? Perché una guerra si conclude mentre un'altra comincia? Molte delle risposte a questi interrogativi sono date in termini di bene e di male. Per dimostrare che la battaglia contro il terrorismo è necessaria e razionale, ad esempio, si ricorre a "retoriche" del buono e del malvagio, dell'amico e del nemico, dell'orgoglio e della vergogna, della civiltà e della barbarie. Queste retoriche sono strutture culturali. Mostrando come si traducono in concrete azioni e istituzioni, Alexander si propone qui di portare alla luce queste forze poderose quanto invisibili.