Filippo Neri (1515-1595) è il santo toscano che trasferitosi a Roma crea nella città stanca e corrotta un'oasi e un movimento di allegria umana e cristiana: il santo della musica, degli spettacoli, degli scherzi; un vero riformatore: una ripresa delle origini del cristianesimo con una ritrovata importanza dei laici. Non voleva fondare nulla e nascerà l'Oratorio e la congregazione religiosa i cui responsabili si raduneranno in seimila a Roma a metà settembre da tutto il mondo. Il presente volume è opera di un giovane studioso che con un lavoro storico, documentato sulle testimonianze del tempo ha tracciato la figura di Filippo come "padre". Così infatti lo chiamavano: era padre per tutti quelli che lo incontravano e così pure per i sacerdoti e i laici che lo seguirono. Senza moralismi, senza precetti particolari cambiò la vita di molti: da disperati, sbandati, truffatori, ricchi, e poveri che fossero: cambiò Roma. Figura attualissima, preconciliare, diremmo oggi. I grandi e i santi del suo tempo, da san Carlo Borromeo a Camillo de Lellis, rimasero folgorati dalla sua persona e dalla sua opera. Altri ordini religiosi mandavano da lui i novizi.