Bellah e i suoi scritti sulla religione civile in Italia e in America possono essere un ottimo punto di partenza per una riconsiderazione del rapporto tra religione e politica nel nostro Paese. Rileggere oggi questo saggio, che Robert N. Bellah scrisse nel 1966 come contributo occasionale a una conferenza sulla religione in America, può aiutarci nella comprensione di questioni scientifiche e politiche che spesso rimangono aperte proprio per la mancanza di concetti atti a cogliere davvero cosa "sta sotto" a fatti e eventi solo apparentemente autoevidenti.
DESCRIZIONE: La fortuna di questo saggio, pubblicato per la prima volta nel 1967, è dovuta ad almeno due motivi. Per un verso, coglie lucidamente la natura particolare dell’intreccio tra religione e politica negli Stati Uniti, legata certo al cristianesimo protestante e puritano dei padri fondatori, ma anche in grado — come dimostra l’analisi dei discorsi presidenziali — di trascendere il dato confessionale, rivelandosi un potente fattore inclusivo e di coesione morale. Per un altro verso, proprio questa peculiarità fa sorgere un problema più generale di confronto, per analogia ma anche per differenza, con la situazione europea. Il fatto che oggi si ritorni a parlare di "religione civile" a vari livelli — riguardo sia al generale processo di sacralizzazione della politica sia ai cambiamenti nel frattempo intervenuti negli Stati Uniti come in Europa — dimostra la classicità di queste pagine, che ci parlano ancora oggi e nel contempo riflettono problemi e situazioni profondamente diverse da quelle attuali.
COMMENTO: Il celebre testo del sociologo americano che ha inaugurato le riflessioni sulla religione civile in America e nelle democrazie occidentali.